NEW del 27 aprile 2006

 
     

Voli CIA : alcuni governi sapevano ma non sono intervenuti
di Gabriella Mira Marq

Risulta provato che alcuni tra i paesi membri o associati all'Unione Europea, come l'Italia, abbiano avuto responsabilità dirette nei voli CIA. "Le extraordinary renditions non furono episodi ma una pratica diffusa e condivisa anche da molti paesi europei", ha affermato Claudio Fava, relatore della Commissione d'inchiesta sulla CIA del Parlamento Europeo, nella risoluzione interinale presentata ieri a Bruxelles per esporre i risultati dei primi quattro mesi di indagini.

"Dopo l'11 settembre, nel quadro della lotta al terrorismo internazionale, la violazione dei diritti umani fondamentali non è stata un fatto episodico né un eccesso riferibile solo a pochi paesi ma una pratica diffusa, con un concorso di colpa generalizzato che ha risparmiato pochi Paesi dell'Unione Europea" ha detto Fava, "con più di mille voli gestiti dal servizio segreto americano, spesso direttamente utilizzati in operazioni di extraordinary renditions. Senza che mai nessuna autorità nazionale di sicurezza o di polizia - tranne poche eccezioni - si sia preoccupata di verificare quale fosse il vero scopo di quei voli, il loro equipaggio, i loro passeggeri (o i loro prigionieri)". Di questi voli ci sono prove sui registri dell'aviazione britannica e altre.

Il coinvolgimento dell'Italia e' emerso - dice Fava - "dopo aver ascoltato in Commissione la puntuale ricostruzione del Procuratore Spataro e la vaga testimonianza offerta dal generale Pollari, capo del Sisde" a seguito delle quali " è apparso a tutti assolutamente inverosimile che le autorità italiane non siano state a conoscenza del rapimento dell'imam di Milano organizzato ed eseguito da ben ventidue agenti della Cia". La Svezia ha invece "consegnato alla CIA due cittadini egiziani perché venissero rimpatriati in Egitto, nonostante il rischio altissimo che i due detenuti fossero torturati e, comunque, detenuti senza alcuna effettiva garanzia giudiziaria" e la Bosnia ha consegnato alla CIA a Sarajevo, sei indiziati nonostante la decisione contraria della Corte Suprema e della Camera per i Diritti Umani.

Claudio Fava ha ricordato, tra le molte audizioni di questi mesi, la drammatica testimonianza dell'ex ambasciatore britannico in Uzbekistan, Craig Murray, che ha parlato della detenzione e della tortura di centinaia di oppositori politici uzbeki sbrigativamente etichettati come "sospetti terroristi" e delle informazioni cosi' estorte ed utilizzate dalla CIA e dall'MI6 britannico. "In ultima analisi - ha concluso il relatore - le extraordinary renditions si sono rivelate uno strumento inutile, oltre che illegale, nella lotta al terrorismo", dato che le confessioni estorte con quei sistemi sono da ritenersi totalmente prive di ogni fondamento.

Il lavoro della Commissione proseguira' per verificare se e dove vi siano state prigioni clandestine in Europa. Oggi a Skopje, in Macedonia, il comitato temporaneo indaghera' sul sequestro e la successiva consegna alla CIA del cittadino tedesco Kaled El Masri, detenuto per cinque mesi in Afghanistan ed infine liberato senza alcuna accusa a suo carico. La Commissione sara' anche a Washington per raccogliere informazioni e opinioni, tra gli altri, di alcuni ex funzionari della CIA che hanno lasciato l'agenzia in aperta polemica con i metodi dell'amministrazione Bush nella lotta al terrorismo. Prove sui voli sarebbero emerse anche da pagine on line della CIA come rivelato da un'inchiesta del Chicago Tribune sui nomi e le coperture degli agenti dell'intelligence.

Anche il segretario generale del Consiglio d'Europa Terry Davis, che ha preso in mano i risultati dell'inchiesta parallela condotta dal parlamentare del Consiglio Dick Marty, hanno detto di aver trovato prove del fenomeno, che avrebbe interessato piu' di 100 detenuti in Europa. Marty ha parlato di possibile coinvolgimento delle autorita' nazionali ad uno o piu' livelli", mentre Davis sta completando il giro di ricognizione dei vari governi che ha gia' dato informazioni preoccupanti.

Speciale diritti

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