NEW del 21 aprile 2005

 
 
       
 

Torture : deputato USA chiede documenti al governo Bush
di Giulia Alliani

Il Congresso americano ha votato il 16 marzo l'emendamento Markey per impedire l'utilizzo di fondi a scopi di tortura, ma e' solo il primo passo.

Il 16 marzo, con un voto bipartisan (420 si', 2 no) il Congresso americano ha preso una decisione cruciale per porre termine alla politica statunitense di "tortura in trasferta", approvando un emendamento presentato dal deputato Edward J.Markey (Democratico), che impedisce l'utilizzo di qualsiasi tipo di fondi per operazioni in contrasto con gli obblighi legali derivanti dalla Convenzione contro la Tortura, firmata dal presidente Reagan, e ratificata dal Senato nel 1994.

Dopo questo primo passo, che vuol porre fine alla tacita approvazione della tortura, il secondo si propone di eliminare il ricorso alle cosiddette "assicurazioni diplomatiche" previste allo scopo di giustificare l'invio di prigionieri nelle mani di riconosciuti torturatori.

Amnesty International, Human Rights Watch e Human Rights First, si rallegrano per questa prima vittoria, proponendosi di lavorare a fianco di Markey perche' venga approvato un "Torture Outsourcing Prevention Act".

"Queste cosiddette "assicurazioni diplomatiche", da parte di Paesi ben conosciuti per il trattamento disumano cui sottopongono i prigionieri, fanno acqua da tutte le parti" ha detto Markey il 15 aprile, "Il rapporto di Human Rights Watch, pubblicato oggi, sottolinea il fatto che queste "assicurazioni" non sono legalmente vincolanti e non si possono far valere, e che non esiste un meccanismo di controllo per verificare che le assicurazioni vengano in effetti rispettate".

"L'America dice "Confidiamo nella Siria" per quanto riguarda il trattamento dei nostri prigionieri, ma che cosa sono queste 'assicurazioni diplomatiche'? Dove sono le 'assicurazioni' che abbiamo ricevuto prima di spedire Maher Arar, un cittadino canadese, in Siria, per essere torturato? Io chiedo di vederle. Non possiamo garantire l'integrita' dell'America sulla base di 'assicurazioni' provenienti da paesi che notoriamente sottopongono i prigionieri a torture. E' risibile".

Markey ha annunciato di voler rivolgere formale richiesta per ottenere tutte le "assicurazioni diplomatiche" ricevute dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti: "Fidarsi della parola di un torturatore che dichiara che non torturera' e' come fidarsi di un rapinatore di banche che dichiara che non rubera'. Il fatto che le assicurazioni siano inoltrate "per via diplomatica" e' un'assurdita': non c'e' niente di diplomatico, nemmeno lontanamente, nella tortura".

Markey non ha intenzione di fermarsi finche' "non verra' definitivamente chiuso questo capitolo ipocrita della storia americana, nel quale - ha detto - noi partecipiamo alla tortura per procura". Per il Rappresentante del Congresso "La tortura non si puo' accettare e gli Stati Uniti hanno una responsabilita' nel condurre la lotta perche' questa pratica abbia fine".

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