NEW del 08 luglio 2005

 
 
       
 

Caso Abu Omar : contro il terrorismo due sistemi a confronto
di Giulia Alliani

Le indagini su quello che lui, il Procuratore aggiunto Armando Spataro, senza mezzi termini, definisce "rapimento della CIA", tengono banco sulle prime pagine dei giornali negli Stati Uniti e in Italia: attirano l'attenzione e l'interesse dei lettori americani sulla pratica che la CIA definisce "consegna straordinaria", e stanno creando notevole imbarazzo ai governi dei due Paesi.

John Crewdson, il corrispondente del Chicago Tribune che ha seguito l'indagine per il suo giornale, svolgendo accuratissime ricerche sul caso di Abu Omar, l'altro giorno ha deciso di conoscere personalmente il Procuratore, e ieri e' comparso sul Tribune un lungo articolo sulla inchiesta della Procura di Milano. Dallo scambio di battute sono emerse con naturalezza alcune differenze tra i due sistemi giudiziari, che Crewdson cerca di spiegare ai suoi lettori.

Leggendo, viene da pensare che il nostro sistema, almeno fino ad oggi, e' stato in grado di offrire ai cittadini, se non altro nel suo impianto, maggiori garanzie di quello americano. Non solo: se gli avvenimenti di oggi possono indurre molti a reagire emotivamente, e' piu' che mai importante sapere che la giustizia non guarda in faccia nessuno, ma deve sempre saper proteggere chi in un dato momento e' piu' debole e ha subito un torto, fosse anche qualcuno che, a sua volta, ha delle responsabilita' e dovra' rispondere di torti patiti da altri.

Racconta Crewdson che "Nonostante gli enfatici dinieghi del governo italiano, i giornali italiani e americani continuano a citare fonti anonime secondo le quali un alto funzionario dei servizi segreti italiani, o addirittura piu' d'uno, sarebbero stati al corrente, e avrebbero chiuso un occhio sul piano della CIA di far sparire Moustafa Hassan Nasr, meglio conosciuto come Abu Omar, dentro a un carcere egiziano, nel febbraio 2003.

Secondo le indiscrezioni, entrambi le parti avrebbero dovuto negare l'operazione nel caso non avesse avuto successo, come infatti e' avvenuto, grazie al comportamento incauto dei rapitori, che comunicavano via cellulare e non via radio, risiedevano in albergo e non in case sicure, e, in qualche caso, hanno anche usato i loro veri nomi, permettendo alla polizia giudiziaria di Milano,che agisce alle dirette dipendenze di Spataro, di ricostruire l'operazione quasi al minuto.

Alcuni funzionari dell'Amministrazione Bush suggeriscono che Spataro, forse, agisce spinto dalla politica, o da ambizioni personali, ma quelli che ne conoscono la carriera, compresi parecchi avvocati del Foro di Milano, lo descrivono tutti con le stesse parole: molto serio, molto tosto, molto competente, molto onesto". Il fatto e' che, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti, di fronte ad una notizia di reato, il pubblico ministero italiano e' tenuto a svolgere indagini, non importa se a destra o a sinistra.

E comunque, prosegue Crewdson, il fatto "che le indagini abbiano provocato l'irritazione del Parlamento italiano e abbiano messo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una situazione imbarazzante (gli italiani sapevano o non sapevano dei piani della CIA?), non pare abbia dato a Spataro nessuna gratificazione. E lui non mostra segni di tentennamento. Nessuno a Roma, insiste Spataro, gli ha detto una parola per farlo desistere da questa indagine, "assolutamente no". Ne' lui gli darebbe retta se lo facessero, data la tradizionale indipendenza della magistratura italiana, che viene gelosamente custodita.

A Washington si mormora anche che i 13 mandati d'arresto, autorizzati da un giudice il 23 giugno, costituirebbero la vendetta dell'Italia per la decisione del Pentagono di scagionare i soldati americani dalla responsabilita' per l'uccisione accidentale, presso un posto di blocco a Baghdad, di un ufficiale dei Servizi italiani, impegnato a scortare una giornalista italiana, che era appena stata liberata dai ribelli che l'avevano rapita".

Ma Spataro valuta il caso in termini molto piu' semplici: "mentre Abu Omar camminava da casa a una vicina moschea, qualcuno l'ha prelevato con la forza, l'ha scaraventato in un furgone, ed e' partito. Abu Omar, che viveva legalmente in Italia con lo status di rifugiato politico, nonostante fosse sorvegliato dalla polizia giudiziaria, e' finito, secondo il suo racconto e quello del suo avvocato egiziano, in un carcere egiziano, dove e' stato sottoposto a torture.

Senza chiedersi che cosa sapessero i Servizi italiani, Spataro sostiene che un rapimento resta un rapimento. Anche se si rifiuta di fare previsioni sulle conclusioni cui potrebbe arrivare la sua inchiesta, riconosce che il suo obiettivo e' di partire dagli oltre tredici presunti rapitori per arrivare agli ufficiali di grado piu' alto, italiani o americani, che ne erano al corrente. "Faccio un passo per volta", dice. Se si trovasse di fronte a prove persuasive del fatto che a Roma o a Washington qualcuno approvo' il rapimento, chiederebbe al giudice di firmare un mandato d'arresto per quella persona? "Certamente" risponde.

Crewdson cerca di fare chiarezza con i suoi lettori: "Definire Spataro "prosecutor" non spiega esattamente in che cosa consiste il suo lavoro" dice "Secondo il sistema europeo agisce come un "prosecutor" e, allo stesso tempo, come un "grand jury": dirige le indagini della polizia su possibili reati, interroga i testimoni, arresta i sospetti, dopo aver ottenuto il permesso del giudice ed, eventualmente, riassume tutto in una richiesta di rinvio a giudizio, un documento paragonabile ad un "indictment" americano".

Ma, conclude il giornalista americano "prima che cio' possa accadere restano da combattere molte battaglie, e non solo con Roma, ma anche con Washington, a proposito dell'assistenza che verra' fornita dall'amministrazione Bush a Spataro per la ricerca delle fonti di prova contro i 13 agenti sotto accusa, e per la loro estradizione al fine di poterli sottoporre a processo.

Attualmente le probabilita' sono vicine allo zero, anche se Italia e Stati Uniti sono legati da un trattato che garantisce reciproca assistenza per le indagini,l'arresto, e l'estradizione degli accusati. L'amministrazione Bush "potrebbe semplicemente rispondere che la faccenda riguarda un'indagine sul terrorismo, o la collaborazione con i servizi segreti di un paese alleato, o potrebbe non rispondere affatto" suggerisce Douglas Cassell, che dirige il "Center for International Human Rights" presso la facolta' di legge della Northwestern University".

Ma, anche se questo equivarrebbe a riconoscere, da parte della CIA, il proprio concreto coinvolgimento nel rapimento - cosa che l'agenzia si e' finora rifiutata di discutere pubblicamente - "una simile implicita ammissione sarebbe sempre meno di quanto potrebbe venire alla luce se la CIA decidesse di mettersi in gioco" aggiunge Cassell. Inoltre, sempre secondo Cassell, l'accordo di reciproca assistenza prevede che gli Stati Uniti possano rifiutarsi di rispondere alle richieste di Spataro sulla base dell'esenzione per i casi che riguardano la sicurezza nazionale.

Spataro replica che la parte sull'estradizione del trattato tra Italia e Stati Uniti per la reciproca assistenza, non contiene una simile eccezione. Sta anche esaminando i precedenti sui casi di estradizione da altri paesi perche' si ritiene che alcuni ricercati presenti nella lista si trovino nascosti fuori dagli Stati Uniti".

Spataro, scrive Crewdson, "non da' l'impressione di un uomo facilmente malleabile quando e' convinto che la giustizia sia in gioco. Su una parete del suo ufficio, proprio sopra alla scrivania, e' appesa una riproduzione dell'immagine simbolo della bambinetta negra, dipinta da Norman Rockwell, mentre si avvia verso la scuola, subito dopo l'abolizione delle leggi sulla segregazione razziale, accompagnata da quattro agenti americani.

La bambina nell'immagine, osserva Spataro, "cammina impettita, dritta, sicura, fiduciosa. Perche' qualcuno la protegge". Ma i volti degli agenti non si vedono. "Questa" dice Spataro "e' la forza della legge, della giustizia. In quest'immagine si vede la legge senza un volto o un nome in particolare. E' la Legge con la "L" maiuscola"".

Speciale terrorismo con dossier sul terrorismo islamico

Speciale diritti

Speciale Giustizia


by www.osservatoriosullalegalita.org

___________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE

 

 

Vicenda CIA e immagine degli Italiani all'estero

Rapimento Abu Omar: negli USA preoccupa l'uso dei fondi