NOTIZIARIO del 11
ottobre 2004
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Ebrei
americani si appellano al prossimo presidente USA Chi sara' il prossimo presidente degli Stati Uniti - George Bush o John Kerry - non interessa. E' fondamentale pero' che si faccia carico della questione Israele-Palestina. Lo scrivono alcune personalita' ebraiche americane, scrittori, cantautori, giornalisti, docenti universitari, rabbini, presidenti di associazioni ebraiche d'America, mentre continuano gli attacchi israeliani sui Palestinesi nella striscia di Gaza e gli attacchi a vittime israeliane a Tel Aviv e all'estero. Ed oltre 3000 sono ad oggi i firmatari della lettera aperta-appello al prossimo presidente USA che chiede un impegno per un gesto definitivo di pace e di speranza, ricordando in particolare l'impegno per la pace in Medio Oriente dell'ex presidente statunitense Jimmy Carter. Ecco il testo della lettera tradotta per Osservatorio sulla legalita' onlus: Caro Signor Presidente, come nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, Lei assumera' la guida della nostra nazione in un momento critico della nostra storia. Come Ebrei americani fortemente sostenitori di Israele, Le chiediamo di impegnare la nostra Nazione in una vigorosa e persistente azione nella risoluzione del conflitto Israelo-Palestinese. Chiediamo che durante i primi cento giorni della sua amministrazione Lei mandi un inviato riconosciuto a livello internazionale al piu' alto livello per segnalare la sua intenzione di perseguire la piena attuazione del piano di disimpegno e di una ripresa dei negoziati conducendoli ad un accordo finale. Dopo quattro anni di continua violenza e fatti di sangue, l'attuale situazione e' indicibilmente tragica per entrambi i popoli e serve come via buia per il terrorismo internazionale e le minacce alla sicurezza della nostra nazione. Inoltre, la realta' demografica di Israele rende chiara l'urgenza di una soluzione con due Stati, la chiave per preservare Israele come Stato ebraico e democratico. In passato, i presidenti americani si sono succeduti nel tentativo di stabilire accordi di pace fra Israele e i suoi vicini arabi. Essi hanno fatto questo mantenendo un'intenzione ferma di fronte ai numerosi ostacoli. Noi crediamo che Israeliani e Palestinesi possano essere riportati al tavolo dei negoziati attraverso la Sua decisa e persistente guida a sostegno di una trattativa per una soluzione a due Stati. Scegliere tale obiettivo potrebbe essere un risultato senza paragoni per la sua presidenza. Noi le chiediamo urgentemente di fare tutti i passi necessari per riprendere il processo di pace israelo-palestinese e cosi' dare un contributo storico dell'America alla stabilita' nella regione, alla sicurezza globale ed alla pace internazionale.
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