NEW del 10 maggio 2006

 
     

Voli CIA e torture : le responsabilità degli Stati - scalo
di Gabriella Mira Marq*

Proprio mentre il parlamento UE e il Consiglio d'Europa indagano sui voli e le prigioni CIA in Europa, ieri si e' tenuto in Irlanda un importante seminario sul tema "Le 'consegne' e la legge" promosso da Amnesty International e dal Centro irlandese per i diritti dell'uomo.

Esso si proponeva di analizzare il limite delle funzioni dei governi secondo il diritto internazionale al fine di accertarsi che non aiutino indirettamente o facilitino le extraordinary renditions (consegne straordinarie) rilasciando persone o ospitando nei propri scali voli che trasportino detenuti a rischio di scomparsa, tortura o altro trattamento contrario al diritto internazionale.

Fra i relatori del seminario, Manfred Nowak, relatore speciale dell'ONU sulla tortura, che ha lanciato l'allarme sull'abbassamento della soglia di garanzia in audizione presso il Comitato permanente per i diritti dell'uomo dell'europarlamento la settimana scorsa.

La extraordinary rendition prevede il trasferimento illegale di individui da un Paese ad un altro, spesso per mezzo di aerei appositamente noleggiati, ed effettuato con la collaborazione, la complicita' o l'acquiescenza di altri governi. Alcuni esperti hanno sottolineato che essa e' divenuta sistematica con la guerra al terrorismo dopo l'11 settembre.

E' quindi una pratica iniziata dagli Stati Uniti, anche se altri Paesi si sono aggregati, al fine di aggirare le leggi nazionali ed internazionali contro la tortura rapendo i sospetti e trasferendoli in centri di detenzione esterni alle proprie frontiere geografiche. In questi luoghi i malcapitati possono essere sottoposti a trattamento contrario al diritto internazionale, compresa la tortura e la definitiva 'scomparsa'.

Secondo il diritto internazionale, il trasferimento delle persone verso regimi in cui sono a rischio di violazione dei diritti umani e' illegale, tuttavia, non e' ben definito quali siano doveri e responsabilita' del Paese che viene attraversato e permette di fare scalo ad un aereo con a bordo un prigioniero detenuto illegalmente e chiaramente diretto in un Paese che usa normalmente la tortura.

In risposta ad una domanda circa l'atterraggio a Shannon il 18 febbraio 2003 di un aereo della CIA proveniente da Il Cairo immediatamente dopo il trasferimento dell'imam Abu Omar in Egitto dalla Germania dopo il suo sequestro in Italia, il ministro irlandese per gli esteri ha detto che "le accuse circa questo ed altri aerei non riguarda un reclamo di attivita' illegale sul territorio irlandese".

Ma questa asserzione va verificata. Il Dott Vinodh Jaichand, vicedirettore del centro irlandese per i diritti dell'uomo ha commentato che occorre estendere la discussione fino alla responsabilita' degli Stati nelle situazioni in cui il loro spazio aereo e i loro aeroporti sono usati in qualsiasi modo per le renditions.

Amnesty International ha espresso ripetutamente la sua preoccupazione per i voli USA ed il fallimento degli Stati a mantenere i loro obblighi sui diritti dell'uomo per prevenire e verificare l'abuso del loro spazio aereo e territorio a questo riguardo. In un rapporto pubblicato in aprile, "Sotto il radar: Voli segreti per tortura e 'scomparsa'", ha mostrato come la CIA ha usato agenzie di volo private per conservare la segretezza dei voli di resa e 'detenzione in luoghi bui'.

Nel marzo 2006, la sezione irlandese internazionale dell'organizzazione ha incaricato l'Istituto di ricerche di mercato Lansdowne di condurre una indagine sulle extraordinary renditions a Shannon. La ricerca ha trovato che tre su quattro Irlandesi condividono la preoccupazione dell'organizzazione.

La domanda posta era: "Si dice che i voli della CIA attualmente usano l'aeroporto di Shannon per trasferire illegalmente i sospetti rapiti a Guantanamo, in Irak e ad in altri posti segreti, dove possono affrontare il rischio di tortura e/o di morte. Pensate che il governo irlandese dovrebbe controllare ciascuno di questi voli per vedere se questo sta accadendo davvero?". Le risposte sono state: Sì 76%; NO 14%; Non so 10%.

* con il contributo di Giulia Alliani

Speciale diritti

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