NEW del 10 maggio 2006

 
     

ONU : Paesi violatori dei diritti umani nel nuovo Consiglio
di Rico Guillemo

Fallisce l'obiettivo del nuovo Consiglio dei diritti dell'uomo dell'ONU, che avrebbe dovuto evitare la presenza nell'organismo di controllo di membri violatori della carta dei diritti dell'uomo e delle convenzioni internazionali sui diritti.

Cina, Cuba, Arabia Saudita, Tunisia e Pakistan sono infatti stati eletti ieri quali membri del Consiglio voluto da Kofi Annan al posto del vecchio comitato, piu' grande e con minori poteri. Insieme a loro sono stati eletti altri 39 Paesi al primo turno di scrutinio, come annunciato dal presidente dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, Jan Eliasson.

I seggi sono pero' in totale 47, divisi in cinque gruppi, uno per ciascuna grande regione del mondo. Ma anche nel gruppo dell'Est, che non e' stato completato, fra i tre eletti figura accanto alla Polonia e alla Cecoslovacchia, la Russia, che certo non rappresenta un campione per i diritti.

Per l'Africa del sud sono stati eletti fra gli altri Algeria, Marocco, Nigeria e Senegal. Fra i 13 membri dell'Asia, oltre alla Cina e l'Arabia Saudita, Bangladesh, Corea del sud, India, Indonesia, Giappone, Giordania, Filippine e Sri Lanka. Nel gruppo 'occidentale' sono stati eletti Germania, Canada, Finlandia, Francia, Olanda, Gran Bretagna e Svizzera.

L'Iran si era candidato ma non e' stato eletto, mentre gli USA non si sono proprio candidati. Washington infatti si e' opposta alla formazione del Consiglio con le nuove regole, proponendo un organo piu' ristretto eletto a maggioranza dei due terzi. Il voto e' stato invece a maggioranza assoluta dei 191 membri e a scrutinio segreto.

Il Consiglio si riunira' la prima volta il 19 giugno. La sua composizione dopo questa elezione fa dubnitare dell'efficacia della sua azione, anche se questa volta ogni nuovo membro deve impegnarsi solennemente a rispettare i diritti dell'uomo e sottoporre periodicamente all'esame del Consiglio il suo operato in materia.

Nella precedente Commissione, composta da 53 membri, figuravano, oltre a Cuba, Cina e Tunisia, anche Iran, Sudan, Eritrea e Nepal. Quella commissione era stata molto criticata, oltre che per queste presenze, per la tendenza a condannare i piccoli Paesi e non quelli piu' potenti e per aver eliminato dai consulenti della commissione le ONG per la liberta' di stampa che avevano criticato la mancata condanna di alcuni Stati membri notoriamente durissimi con i dissidenti e i giornalisti d'inchiesta.

Speciale diritti

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