E
la Cina li chiama terroristi
di
Elisa Mabrito
Il deputato europeo Olivier Dupuis, ha appena presentato al Consiglio d'Europa un'interrogazione riguardante il caso degli Uguiri, perseguitati dalla Cina come terroristi nonostante siano solo dissidenti pacifici. Il Paese asiatico ha infatti stilato un elenco di Uguiri che vivono all'estero, chiedendone l'estradizione a causa delle loro attivita' terroristiche.
Dupuis chiede quindi al Consiglio se intende "dare seguito alla richiesta delle autoritą cinesi iscrivendo il WUYC e l'ETIC nell'elenco delle organizzazioni terroristiche internazionali nonostante si tratti di organizzazioni politiche pacifiche costituite da persone che vivono sul territorio di Stati membri dell'Unione". Il deputato radicale chiede anche quali azioni il Consiglio intenda prendere per evitare che le persone che sostengono la libertą e la democrazia in Cina, sia dall'interno che dall'esterno del territorio della Repubblica popolare cinese, non paghino con la tortura o persino con la vita la loro fede nello stato di diritto e nei diritti fondamentali.
Attivita' informativa sulle violazioni cinesi ai diritti e' svolta in Germania proprio da alcuni dei gruppi di Uguiri che il governo cinese ha elencato come terroristici, evidentemente al fine di screditarli e metterli a tacere. Tuttavia il parlamento europeo e' consapevole della reale situazione cinese, tanto da aver appena espresso parere negativo all'eliminazione dell'embargo di armi che l'UE mantiene nei confronti della Cina, proprio in ragione delle violazioni dei diritti umani in quel Paese.
Le autoritą
cinesi non fanno differenza tra l'opposizione violenta e l'esercizio pacifico
del diritto alla libertą di espressione, di associazione e di religione
e quindi qualsiasi dissidenza viene qualificato come attentato alla Sicurezza
dello Stato. Diverse centinaia di Uiguri accusati di essere implicati
in questo tipo di attivitą sono stati giustiziati dalla meta' degli anni
'90, molti altri sono stati imprigionati dopo esser stati torturati ed
aver subito processi sommari. Il governo cinese ha anche imposto restrizioni
crescenti al clero musulmano ed alla pratica dell'islam nella regione.
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