NOTIZIARIO del 09 ottobre 2004

 
     

Risoluzione ONU su lotta al terrorismo : testo pieno di pericoli
di Rita Guma

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato ieri all'unanimita' una risoluzione che intensifica la lotta mondiale contro il terrorismo, chiedendo a tutti i Paesi di perseguire o estradare chiunque sostenga, finanzi o prenda parte ad atti terroristici.

Era stata Mosca a proporre questo testo, dopo gli attentati contro due aerei di linea russi a fine agosto e la presa degli ostaggi nella scuola di Beslan, in Ossezia del Nord, culminata con una strage. Il voto e' venuto anche all'indomani dell'attentato di Taba, in Egitto, dove sono periti alcuni Egiziani, e molti turisti, di cui diversi israeliani.

"Pensiamo che tali avvenimenti abbiano sottolineato la necessita' urgente di prendere nuove misure pratiche per lottare contro il terrorismo e pensiamo che l'ONU sia il migliore coordinatore di questa lotta" ha dichiarato il viceambasciatore russo all'ONU Alexandre Konuzin.

Il testo della risoluzione "condanna con la piu' grande fermezza tutti gli atti di terrorismo, quali che siano le loro motivazioni, chiunque siano i loro autori" e chiede fra l'altro a "tutti gli Stati di cooperare senza riserve alla lotta al terrorismo".

Purtroppo manca una definizione di 'atto terroristico', punto non indifferente per evitare che nazioni come gli USA, la CINA, o , appunto, la Russia, possano mettere questa etichetta su tutto cio' che puo' essere legittimamente considerato resistenza o lotta per la sopravvivenza. Sono anni che questo punto e' in discussione, ed il testo non sopperisce a questa grave carenza, mentre sancisce la lotta al fenomeno.

Essa stabilisce la creazione di un gruppo di lavoro composto da tutti i membri del consiglio "incaricati di esaminare e raccomandare delle misure concrete che si potranno adottare contro gli individui, i gruppi e le entita' che partecipano o si associano a delle attivita' terroristiche". La risoluzione si riferisce in dettaglio a "chiunque presti un appoggio o finanziamento all'organizzazione, alla preparazione o alla realizzazione di atti di terrorismo, li faciliti, e partecipi o tenti di partecipare, o dia rifugio ai loro autori".

Anche le definizioni di "appoggio" e "associazione" non sono pero' molto chiare, e potrebbero prestarsi a strumentalizzazioni. In Italia, ad esempio, i pacifisti sono accusati di sostenere il terrorismo con le loro marce, dunque esponenti di spicco dei movimenti o testate o siti pacifisti potrebbero essere considerati obiettivi della nuova lotta globale al terrore?

E non occorre estremizzare o fare fantapolitica, perche' sono problemi gia' verificatisi in molte Nazioni del mondo, e la mancanza di una definizione chiara tanto di terrorismo, quanto di sostegno al terrorismo, portano a fatti come quello degli Uguiri, perseguitati dalla Cina in Europa come terroristi, o a situazioni come quella dell'FBI che sequestra una rete di siti pacifisti in nome di una legge antiterrorismo, e quindi a potenziali nuove Guantanamo.

Obiettivo della risoluzione e' in particolare rafforzare l'efficacia delle procedure "per portare davanti alla giustizia questi individui o entita' per perseguirli o estradarli, congelare le loro attivita' finanziarie, interdire i loro movimenti attraverso i territori degli Stati membri". Non ci si spiega come quello che si prevede, e cioe' una sorta di mandato d'arresto internazionale, possa essere esteso ai Paesi che non l'hanno gia' accettato nella loro forma europea.

Altro obiettivo, impedire che a questi individui "siano forniti tutti i tipi di armi e di materiali connessi". Non e' chiaro come Paesi come gli USA e la Russia, che hanno votato la risoluzione pur essendo fra i maggiori fornitori di armi da guerriglia del mondo, non ci abbiano pensato prima, attuando concretamente l'ambargo, e inoltre non riesce immaginabile come potranno volerlo fare davvero adesso...

Un fatto positivo, ma che ricorda tanto la proposta Bush all'assemble generale dell'ONU, il Consiglio di Sicurezza chiede al gruppo di lavoro di "studiare la possibilita' di creare un fondo internazionale d'indennizzo alle vittime degli atti di terrorismo ed ai membri delle loro famiglie, che potrebbe essere finanziato con contributi volontari, e che potrebbe essere parzialmente composto da beni confiscati alle organizzazioni terroristiche, ai loro membri ed ai loro mandanti".

Non una parola invece sul patto culturale fra Occidente ed Islam contro il terrore, lanciato da Zapatero all'ONU e ridicolizzato in Spagna. Un'idea solo abbozzata, ma col pregio di rispecchiare le conclusioni delle analisi di molti studiosi (anche ex CIA) sull'argomento, e cioe' un approccio che veda coinvolti gli Islamici moderati al fine di isolare culturalmente coloro che si appellano al Corano travisandolo per propri fini.

Certo tale riferimento sarebbe stato politicamente "incorrect", perche' avrebbe ridotto il terrorismo solo a quello islamico, ma comunque l'assenza di un richiamo, anche generico, all'educazione ed alla cultura nella lotta al terrorismo, e' un fatto molto negativo e che dovrebbe far riflettere.

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