NOTIZIARIO del 19 marzo 2004

 
     

Cuba: giornalisti dissidenti da un anno in prigione
a cura di Elisa Mabrito

Nel marzo 2003 furono arrestati a Cuba 27 giornalisti indipendenti. Tre erano gia' in prigione. Accusati di "atti contro l’indipendenza e l’integrita' territoriale dello Stato" (articolo 91 del codice penale), furono condannati a pene detentive (dai 14 ai 27 annni di carcere), al termine di un processo sommario.

Questi giornalisti sono accusati di fare il gioco degli Stati-Uniti per aver pubblicato delle informazioni che offrivano una visione diversa, in particolare su temi come la violazione dei diritti umani o la vita quotidiana a Cuba, da quella presentata dalla stampa ufficiale.

I prigionieri sono sottoposti a un regime di massima sicurezza e denunciano condizioni di detenzione disumane (violazioni delle più elementari norme igeniche, celle infestate da topi, assenza di cure mediche, pessima alimentazione, mancanza di acqua, censura della corrispondenza…). Alcuni di loro sono gravemente malati.

Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri al Parlamento europeo, l'associazione Reporter sans frontieres ha annunciato una serie di iniziative per mobilitare l’opinione pubblica ed i leader europei contro le violazioni dei diritti umani commesse dal regime di Fidel Castro.

Diversi deputati hanno firmato una "Dichiarazione di Bruxelles" nella quale si impegnano a chiedere "la liberazione dei 75 dissidenti cubani " detenuti dal governo di Castro ed a chiedere "alla Commissione e al Consiglio europeo di mantenere una linea politica in accordo con questi obiettivi".

E' stato presentato anche "Cuba, il libro nero", diffuso nei paesi francofoni, che contiene i rapporti di diverse associazioni dei diritti umani (Amnesty International, Comisión Cubana de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional, Human Rights Watch, Pax Christi, Reporter senza frontiere), che descrivono come funziona il regime castrista e fanno il punto sulla portata dell’ondata repressiva che ha colpito gli oppositori nella primavera del 2003.

Il libro nero presenta anche degli estratti della legislazione cubana utilizzata per reprimere le libertà individuali. Nel libro nero infine, si citano i principali manifesti con i quali la dissidenza, accusata di essere un "agente dell’imperialismo" americano, tenta di condurre Cuba verso la transizione democratica.

L'associazione realizzera' anche una campagna di sensibilizzazione rivolta ai turisti, con manifesti informativi e di invito alla riflessione: "Per le vostre vacanza siete tentati da Cuba, dalle sue spiagge da sogno e dai suoi ritmi scatenati? Attenzione ! Oltre ai cliché, il sole cubano non brilla per tutti. Nel marzo 2003, il regine castrista ha arrestato e condannato a pesanti pene detentive quasi 80 giornalisti, dissidenti e difensori dei diritti umani. Per aver osato parlare di democrazia nel loro paese, alcuni di loro dovranno trascorrere 28 anni dietro le sbarre... Siate consapevoli quindi al momento di scegliere dove trascorrere le vacanze!" .

by www.osservatoriosullalegalita.org

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