NOTIZIARIO del 07 ottobre 2004

 
     

Diritti umani : ong chiedono a Chirac di parlarne in Cina
di Mauro Giannini

La Lega francese dei Diritti dell'uomo e la Federazione internazionale delle leghe dei diritti dell'uomo hanno chiesto a Jacques Chirac di "trovare tutte le occasioni" per parlare della quesione dei diritti dell'uomo durante la sua visita in Cina che partira' venerdi' e durera' quattro giorni.

"Desideriamo attirare la vostra attenzione sulle violazioni sistematiche dei diritti dell'uomo in Cina e vi preghiamo anche si cercare tutte le occasioni per affrontare questa questione con i vostri omologhi cinesi" hanno scritto le due organizzazioni non governative in una lettera aperta resa pubblica oggi.

"Le autorita' cinesi continuano a rispodere con la repressione a tutto cio' che considerano come un possibile pericolo per l'ordine stabilito" continuano i firmatari. "Cosi' sono spesso arrestati e spesso condannati a pesanti pene i cyberdissidenti, i responsabili dei movimenti religiosi non riconosciuti... gli avvocati che intervengono su questioni delicate o il leader sociali".

Inoltre, fanno notare le due ong, la Cina e' il Paese in cui vengono eseguite il maggior numero di condanne a morte del mondo: 726 esecuzioni nel solo 2003. Il dato, derivante dalle informazioni ufficiali giunte in Occidente, e' probabilmente inferiore al vero.

Recentemente circa 60 esecuzioni totali hanno avuto luogo per festeggiare la giornata internazionale di lotta alla droga e la festa nazionale. I motivi della grave pena sono stati resi noti solo per alcuni dei condannati. Anche le condizioni di detenzione - per quello che e' dato sapere - sono inumane.

Il cyberdissidente Huang Qi accusato di "sovversione" ed " istigazione al rovesciamento dei poteri dello Stato", per la pubblicazione on line di alcuni articoli sul massacro di piazza Tienanmen, al processo riportava alcune ferite alla testa, svenne in tribunale e raccontò alla moglie di pestaggi. Il suo processo, conclusosi con la condanna a 5 anni di prigione, e' stato poi celebrato a porte chiuse.

Dieci giorni fa fu l'associazione francese per la liberta' di stampa Reporter sans frontieres a denunciare il fatto che nel Paese orientale e' in atto una nuova ondata repressiva nei confronti di diversi siti e pubblicazioni indipendenti nonostante un nuovo incontro del 24 settembre fra l'Unione europea e la Cina popolare sui diritti umani.

L'associazione - che gia' aveva sollevato il problema delle Olimpiadi cinesi in beffa alle violazioni dei diritti dell'uomo - chiedeva agli Stati dell’Unione europea ed alla Commissione europea di condannare la chiusura delle pubblicazioni e gli arresti di giornalisti nel Paese asiatico.

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Gli Uguiri perseguitati dalla Cina