NOTIZIARIO del 05 ottobre 2004

 
     

Islam e condizione femminile : bambole col velo o donne lacerate
di Carla Amato

RAZANNE
'Razanne' e' la versione musulmana di Barbie. Disegnata dall'impresa statunitense NoorArt, del Michigan, e' vestita con abiti appropriati e porta un Corano in miniatura.
Tutti i modelli hanno in comune il corpo di una preadolescente ed in tutte le versioni (24) il capo e' coperto con il velo tradizionale.
C'e' la Razanne che prega, munita di tappeto per la preghiera, e la "in & out", che rappresenta la vera donna musulmana, con abiti differenti dentro e fuori casa.
Il suo ideatore, l'imprenditore Ammar Saadeh, comprese nel 1996 che questa bambola avrebbe avuto un mercato interessante e sarebbe piaciuta alle bimbe musulmane. A suo giudizio Razanne "costruisce l'identita' musulmana e l'orgoglio, presenta un modello islamico da imitare, promuove il comportamento islamico".

CENNET
E' fedele all'identita' musulmana Cennet Doganay, una ragazza di 15 anni a giudizio della quale la legge francese sulla laicita' non la rispetta ed ha percio' attuato una originale e scioccante forma di protesta.
Il tema della "hijab" - come i Musulmani tradizionalisti chiamano il velo - ha generato controversie in tutta Europa e la Francia lo ha affrontato e risolto con la legge sulla laicita', che vieta l'ostentazione di segni religiosi nelle scuole pubbliche e che ha subito il vaglio di tutta la popolazione francese grazie all'ultimatum sui giornalisti rapiti in Iraq.
In quella occasione le donne islamiche di Francia sono scese in strada ed hanno manifestato per il rispetto della legge. Migliaia di scolare e studentesse musulmane hanno rispettato la legge presentandosi a scuola senza velo, e solo 101 hanno voluto mantenlo.

Cennet Doganay, la cui famiglia e' di origine turca, era stata allontanata dall'aula della sua scuola di Strasburgo perche' intenzionata a continuare a portare il velo proibito dalla legge.
Le autorita' scolastiche hanno dialogato con lei per negoziare il suo ritorno in classe, come avvenuto in altri casi simili.
Ma nel suo caso la reazione e' stata di diniego. Dapprima Cennet ha indossato un berretto, poi una bandana, ma gli insegnanti hanno rifiutato di farla entrare in classe.
La ragazza ha commentanto: "io rispetto la legge, ma la legge non mi rispetta". Molti Musulmani ritengono infatti segno di modestia non mostrare i capelli in pubblico.
Venerdi' scorso a scuola Cennet ha detto: "Io rispettero' sia la legge francese che quella musulmana eliminando quello che ho in testa e non mostrando i miei capelli".
E si e' presentata senza velo ma anche rapata a zero.

ATEQEH
Ateqeh Rajabi era una ragazza di 16 anni. E' stata impiccata pubblicamente ad una gru il 15 agosto 2004 in una citta' del centro di Neka, nella provincia di Mazandaran, nell'Iran settentrionale, per "atti incompatibili con la castita'". SEcondo alcune informazioni la ragazza soffriva di problemi mentali e non ha voluto essere assistita da un avvocato. Sembra che lo stesso giudice di prima istanza abbia voluto cingere il collo della giovane con il cappio. In Iran infatti le pene capitali devono essere confermate dalla Corte Suprema, e questo e' avvenuto anche per Ateqeh, nonostante la minore eta'. Il ragazzo che era con lei e' stato frustato a sangue e poi liberato.

Discriminazione anche nelle pene, dunque. Tuttavia i diritti della donna costituiscono una delle battaglie del presidente Mohamed Katami fin dal 1997.
Il suo governo - riformista - aveva in progetto la promozione dell'uguaglianza fra uomini e donne ed aveva presentato un testo che induceva le autorita' a difendere i diritti della donne ed imporre l'uguaglianza in tutti gli aspetti, sociali, economici e legislativi.
Il progetto formava parte del piano economico quinquennale per il 2005-2010 presentato dal governo Katami, ma il parlamento iraniano, a maggioranza conservatrice, si e' pronunciato qualche mese fa contro il progetto.

Il precedente parlamento, di maggioranza riformista, aveva approvato il progetto, ma esso fu successivamente rigettato dal Consiglio dei Guardiani, organo incaricato di vigilare sull'adeguamento delle leggi e della Costituzione alla legge islamica.
Il Consiglio ritiene che l'articolo che si riferisce all'uguaglianza sia contrario alla legge islamica, ed il parlamento si e' adeguato a questa posizione, con l'avallo delle 13 deputate donne.
Durante la passata legislatura (2000-2004), il Parlamento si pronuncio' a favore della ratificazione da parte della Repubblica Islamica della Convenzione internazionale contro la discriminazione delle donne, ma anche allora il Consiglio dei Guardiani si espresse in senso opposto.

MAHA
L'Arabia Saudita lancio' nel 2003 - per iniziativa del principe ereditario Abdallah Ben Abdel Aziz, gli "Incontri del dialogo nazionale", i primi del genere del regno, una riunione di 70 partecipanti di differenti tendenze politiche, geografiche, intellettuali e sociali. All'incontro non era stata invitata nessuna donna.
Alla seconda riunione - consacrata al terrorismo - furono invitate 10 donne contro 60 uomini. Alla terza ( dedicata ai "diritti e doveri" del genere femminile), uomini e donne erano in pari numero. In ciascun caso
la regola della separazione dei sessi vigente in Arabia Saudita e' stata rispettata grazie al fatto che gli interventi delle donne avvengono in videoconferenza.

La dottoressa Maha Al-Mounif - pediatra - ha partecipato alla terza e ultima edizione degli incontri ed e' perplessa: "Molti segni lasciano pensare che il governo sia volenteroso, in particolare il principe ereditario Abdallah" commenta, ma "ordini e decreti sono presi in nostro favore, ma non sono applicati. Perche'?". La dottoressa Al-Mounif esemplifica: "Il Consiglio dei ministri ha addottato a giugno nuove regole di cui una autorizza le donne a diventare venditrici nelle boutique di prodotti loro destinati". Ma manca l'applicazione, e ci si chiede il perche'. La stampa dice che le donne non sarebbero autorizzate ad operare che nei negozi di biancheria intima, ma non e' cio' che dice il testo di legge.

Un'altra legge dice che una donna di piu' di 45 anni puo' viaggiare senza essere accompagnata dal - o avere l'autorizzazione del - suo tutore, che a seconda dello stato civile dell'interessata e' suo padre, suo fratello, suo marito o suo figlio. Ma anche questa non e' applicata.
La situazione della donna riguarda molteplici aspetti: poverta', stato giuridico, divorzio, poverta', lo stato vedovile, l'analfabetismo, gli spostamenti. Tali questioni non possono piu' attendere.
L'insegnamento alle bambine e' stato imposto per decisione politica dal re Faisal nel 1962. Il commento della pediatra e': "dovremmo sempre prendere decisioni politiche".
"Non vogliamo andare contro l'Islam, ne' cerchiamo di ricalcare l'occidente", ma alcune usanze andrebbero oggettivamente modificate.

In Arabia saudita vige la separazione fra i sessi (eccetto che in ospedale e nella societa' petrolifera Aramco!) ma "nulla nell'Islam impedisce la promiscuita'" spiega Al-Mounif.
"Nulla prescrive che la donna debba coprirsi il viso" ed inoltre tale fattore interferisce spesso con la sicurezza del Paese arabo, nel quale vi sono molti terroristi, alcuni dei quali talora indossano panni femminili e si coprono il volto per rendersi irriconoscibili.
Altro fattore dannoso per la sicurezza e' la carta d'identita' facoltativa per le donne. Una via per l'emancipazione femminile sarebbe imporre per ragioni di sicurezza un cambiamento in merito, dicono le esponenti femminili.

Anche Khaled Al-Dakhil, professore universitario saudita di sociologia, deplora le lacune nel dialogo su tali questioni ed auspica il riconoscimento del diritto della donna alla maternita' o al matrimonio o all'insegnamento mentre il numero delle giovani universitarie e' superiore a quello degli uomini.
D'altra parte i modelli piu' venduti nel mondo della bambola Razanne sono la professoressa (con un computer portatile gli occhiali e materiale scolastico) e la esploratrice, con il giuramento scout, un binocolo ed una bussola.

Tutto sommato sembra che la maggior parte delle madri musulmane, e forse anche le loro figlie - nonostante Cennet Doganay - preferirebbero una versione piu' evoluta della donna musulmana.

Speciale crocifisso nelle aule


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