NEW del 17 agosto 2005

 
 
       
 

Cecenia censura : pressioni di Mosca su giornalisti locali e stranieri
di Rico Guillermo

La censura russa e' al lavoro da anni per coprire le notizie dalla Cecenia, al punto da tentare di bloccare pure le trasmissioni all'estero. In Russia il controllo statale sulla televisione nazionale e l'uso delle leggi sulla stampa, ma anche le aggressioni e gli attacchi repressivi ai giornalisti che scrivono del conflitto in Cecenia stanno privando da tempo il pubblico russo delle informazioni sulle atrocita' che vi si verificano.

Da quando e' salito al potere, nel 2000, il presidente Vladimir Putin ha organizzato una serie di azioni verso le maggiori e piu' influenti reti radiotelevisive del Paese, Canale 1 e RTR, per garantirsi posizioni editoriali filogovernative, mentre il governo ha gestito i rapporti con i media indipendenti critici vero il governo chiudendole o prendendone il controllo attraverso aziende che hanno legami con il Cremlino. Nel 2001, l'azienda statale Gazprom ha acquistato la rete privata NTV, abbastanza influente. Nel 2002, con un decreto e' stata chiusa Tv-6, e nel 2003 TVS. Nel 2004, il Mosca ha calcato la mano eliminando dalla televisione nazionale ogni possibile finanziatore che si mostrasse indipendente o ostile.

Il Cremlino - denuncia il comitato internazionale per la protezione dei giornalisti - ha disposto anche limitazioni pesanti su reporter e fotografi che entrano in Cecenia. Soltanto i giornalisti approvati possono accedere alla zona di conflitto e devono essere accompagnati da una scorta militare. I giornalisti locali affrontano poi forti pressioni e l'ostruzionismo dei burocrati, mentre i giornalisti stranieri sono pressati dalla censura dei loro rapporti sul conflitto.

Il 2 agosto il ministero degli esteri russo ha deciso di escludere i reporter della rete televisiva americana ABC dai colloqui con i funzionari di governo, aggiungendo che i loro accreditamenti non saranno rinnovati quando decadranno. Tale azione ha seguito la recente trsmissione di una intervista con il leader ribelle ceceno Shamil Basayev di Chechen nel programma di notizie dell'ABC "Nightline". Basayev ha ammesso la responsabilita' di molte azioni violente, compreso l'attacco del settembre 2004 alla scuola di Beslan che ha ucciso 330 ostaggi. La Russia ha offerto agli Stati Uniti 10 milioni di dollari per bloccare l'intervista, condotta dal giornalista russo Andrei Babitsky, perseguitato dalle autorita' russe.

Ma quest'anno Mosca ha provato a fare pressione anche sui governi di Gran-Bretagna e Svezia dopo che media indipendenti di quei Paesi avevano trasmesso interviste con Basayev. Il 24 marzo, l'ambasciata russa a Stoccolma ha criticato l'agenzia di notizie svedese indipendente TT per la radiodiffusione dell'intervista. Il 3 febbraio, il ministero degli esteri russo ha invitato le autorità britanniche a fermare il canle indipendente Channel Four nel tentativo di fermare analoga intervista. Il Foreign Office britannico ha detto di non poter interferire con le politiche editoriali della stazione radio.

Molte organizzazioni internazionali per la protezione della liberta' di stampa, come il Comitato internazionale dei giornalisti, Reporter senza Rontiere, l'Istituto internazionale della stampa e L'Osservatorio internazionale dei diritti umani hanno espresso preoccupazione per la situazione dell'informazione in Russia e sulla Cecenia. Secondo Freedon House in Cecenia si continuano a commettere gravi violazioni dei diritti dell'uomo e della legge internazionale, compresi rapimenti, torture ed esecuzioni estragiudiziali, nell'impunita' quasi completa.

Il conflitto nel Paese del nord del Caucaso, che oppone gli indipendentisti ceceni a Mosca, dura da sei anni ed ha ucciso decine di migliaia di persone, la maggior parte dei quali civili. Secondo il presidente del parlamento ad interim ceceno Taous Djabraïlov, invece, le due guerre cecene (la prima combattuta nel 1994-96, e la seconda dal 1999 ad oggi) hanno fatto circa 160.000 morti. Di questi, ha aggiunto il funzionario filorusso, 100.000 sarebbero Russi, e solo 40.000 Ceceni. Non si comprende come i Ceceni siano riusciti ad infliggere tali sproporzionate perdite all'esercito russo senza ottenere l'indipendenza.

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