NEW del 6 ottobre 2005

 
 
       
 

USA e Al Qaida : credere ancora a Bush
di Rita Guma

Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush e' intervenuto oggi per ribadire i capisaldi della sua politica estera, e l'ha fatto con una serie di affermazioni che l'opinione pubblica americana e quella mondiale non possono controllare.

Una precauzione furba, dopo il disvelamento della bugia delle armi di distruzione di massa e del falso rapporto fra Osama Bin Laden e Saddam Hussein (rapporto che esisteva invece fra Osama e la famiglia Bush), scuse che hanno dato la stura ad una guerra mai finita, anche se celebrata con una falsa (anche questa, dato quanto stiamo verificando con mano e date le ammissioni successive dello stesso Donald Rumsfeld) dichiarazione di vittoria.

Dunque, secondo Bush vi e' un gran complotto di Al Qaida cui la sua politica sta opponendo una fiera e necessaria guerra e non e' vero quanto affermano personaggi del calibro di Kofi Annan (che non e' stato nominato) e studi (1 , 2) di associazioni internazionali, anche patrocinate da premi Nobel, cioe' che la guerra in Iraq ha dato la stura al fenomeno del terrorismo internazionale.

La dimostrazione sarebbero gli attentati dell'11 settembre, quelli in cui - bisogna concluderlo dando credito alla versione ufficiale - l'amministrazione Bush e l'intero apparato di sicurezza americano si mostrarono vulnerabili anche ad un gruppo di bambini armati di fionda (v. NOTA in calce), e sulla cui dinamica (e persino attuabilita') fisici ed esperti di esplosivi hanno sollevato moltissimi dubbi.

A parte le argomentazioni addotte oggi per dimostrare il suo teorema (sarebbero stati sventati 10 attentati, di cui 3 negli Stati Uniti - che non sono reali prove perche' ce le racconta Bush ma non possiamo verificarle), ed a parte le passate bugie, credo che sarebbe opportuno avere, per poter credere alle dichiarazioni di Bush, risposta ad alcuni semplici quesiti.

Per esempio sarebbe bello sapere come mai i "terroristi" continuano a pubblicare impunemente assurdi proclami sui siti di mezzo mondo la cui gestione e' attribuita a loro o loro amici. E' da notare che il nucleo informatico dei Carabinieri e' in grado di individuare - grazie alla padronanza delle tecnologie informatiche - reti di pedofili ben nascosti on line in mezza Europa, reti i cui membri vengono localizzati e arrestati e le cui case vengono perquisite, e che operazioni analoghe sono state condotte con successo da Australia e Gran Bretagna.

C'e' da chiedersi dunque come mai la CIA, l'FBI e compagni non riescano a staccare la spina ai web visibili che affermano essere gestiti da Al Qaeda e compagni, quando i server madre sono quasi tutti nei Paesi della coalizione, USA, GB e Australia.... Forse quei siti non sono gestiti veramente da Al Qaida e a qualcuno fa comodo che periodicamente esca una rivendicazione non autenticabile, ma che confermi la tesi di Bush e Blair. Altrettanto e' stato piu' volte notato che Bin Laden ed Al Zarqawi sono imprendibili, sebbene siano stati fatti numerosissimi raid con migliaia di morti civili in Iraq ed Afghanistan laddove l'esercito USA era certo che vi fossero i due padri di tutti i terrorismi.

Delle due l'una: o Bush, la sua amministrazione e le sue intelligence sono degli incapaci o qualcuno sta mentendo.

Ovviamente al mondo vi sono stati, vi sono e sempre vi saranno gruppi di terroristi, fanatici per una religione o un'ideologia, e sul nostro sito vi e' un articolato dossier sul tema. La storia dimostra come non sia vero cio' che pensano alcuni - di destra o di sinistra - e cioe' che un popolo o una classe sociale o una societa' possa essere tutta buona o tutta cattiva, quindi questi terroristi potranno vestire le casacche di ogni Paese e di ogni colore politico, cosi' come ci sono pazzi o criminali in ogni Paese.

Vi sono invece individui o branchi che hanno delle ben precise responsabilita', responsabilita' nel fare attentati o iniziare guerre e responsabilita' nel raccontarli in un modo piuttosto che un altro. In questo caso qualcuno e' venuto piu' volte meno alle sue responsabilita', fra cui quelle di dirci la verita'.

Il problema piu' grave, pero', non e' nelle parole di Bush o di tutti coloro che sostengono le sue dichiarazioni, ma e' dentro di noi. Questi signori si limitano a far leva sul nostro sospetto per il diverso, e - se non vi e' peggior sordo di chi non vuol sentire - non vi e' miglior uditore di chi ha gia' quelle idee in germe dentro di se'.

Proprio in questi giorni l'alto commissario per i rifugiati dell'ONU ha denunciato che l'intolleranza e l'assimilazione nell'immaginario collettivo dell'immigrazione con il terrorismo stanno facendo alzare ingiustificate difese in diverse societa', limitando l'accoglienza dell'altro e minando il diritto d'asilo. Recentemente la segreteria generale dell'ONU ha adottato un progetto di dialogo fra culture basato sull'osservazione del fatto che alcuni gruppi politici o culturali alimentano con la propaganda le naturali riserve che le persone nutrono per il "diverso" e che i terroristi si alimentano di questa diffidenza e di questo odio.

E' comunque un esperimento che si puo' fare anche da soli, quello del processo di emarginazione di chicchessia in una comunita' e che magari qualcuno ha sperimentato sulla propria pelle anche se occidentale, bianco e appartenente alla classe media: mettere in giro "storie" su chi si vuole colpire. Un pettegolezzo e' piu' interessante della verita', soddisfa le nostre recondite aspettative, ci fa sentire parte di un gruppo, che si sente un gruppo unito perche' esclude l'altro.

Ecco perche' molti sono disposti a "bersi" palesi fandonie se strombazzate nel giusto microfono e reiterate all'infinito. Tanti "vogliono" crederle, o quantomeno sono preparati a crederle, e sono disposti persino a rinunciare a parte delle proprie liberta' o a tollerare che vengano violate quelle degli altri in conseguenza di cio', proprio come sta accadendo oggi.

Ed ecco anche perche' la scienza e la vera informazione e persino i processi con contraddittorio vengono condannati o censurati o asserviti da chi usa questi metodi propagandistici: perche' si basano sulla realta' dei fatti, sulle prove inoppugnabili, sulle dimostrazioni concrete che possono passare il vaglio di mille dubbi e di mille domande.

Oggi, invece, in politica e sui media e' cosi' raro trovare la risposta alle nostre domande e cosi' facile trovare conferma alle nostre paure che abbiamo proprio smesso di porle, le domande.

NOTA: (le informazioni furono bloccate, l'aviazione americana sapeva)

Speciale pace

Speciale terrorismo

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Iraq: una guerra gia' pensata nel 1998

Iraq: le bufale della CIA

Al Qaida: i servizi segreti contestano i dati di George Bush

11/9: giudice USA, Washington ostacola i magistrati

Costi della guerra in Iraq: una voragine con cui si poteva...

Armi: USA e Italia ai primi posti per spesa e per produzione

Informazione in guerra: corte marziale anche per i civili