NOTIZIARIO del 12 aprile 2005

 
     

Iraq : visita a sorpresa di Donald Rumsfeld a Baghdad
di Rico Guillermo

Gli Stati Uniti non hanno ancora elaborato una strategia di uscita delle truppe dall'Iraq e la ritirata dipende dalla capacita' delle forze irachene di prendere in mano la sicurezza. Lo ha detto il segretario alla difesa americano Donald Rumsfeld in visita improvvisa a Baghdad oggi.

Rumsfeld - che si e' incontrato ai giornalisti dopo aver incontrato il neopresidente iracheno Jalal Talabani ed il primo ministro designato Ibrahim al-Jaafari ha invece parlato di "strategia di vittoria", dichiarando "la nostra missione consiste nel mettere il Paese sulla via della democrazia, della liberta' e di un governo rappresentativo".

Talabani, Jaafari e il vicepresidente Ghazi al-Yawar hanno tutti detto, in questi ultimi giorni, che le forze irachene sono ancora incapaci di assumere la gestione della sicurezza, il che rende prematuro un discorso sul ritiro dei 140.000 soldati USA.

Altra questione e' invece quella delle eventuali basi statunitensi permanenti in Iraq. In merito a questo Rumsfeld ha detto che non sarebbe opportuno discuterne con il governo di transizione, rimandato a quando ci sara' il governo iracheno che emergera' dopo le elezioni del dicembre 2005, dopo la redazione e l'approvazione con referendum della Costituzione definitiva dell'Iraq.

Il capo del Pentagono ha sollecitato i nuovi dirigenti dell'Iraq a rispettare il calendario previsto per l'approvazione della nuova Carta Costituzionale. Secondo Rumsfeld, poi, la "corruzione" potrebbe compromettere i progressi politici ed economici del Paese.

Una preoccupazione un po' strana, considerato che l'amministrazione Bush e' coinvolta in vario modo in scandali di corruzione riguardanti il Paese mediorientale. Fra questi la vicenda di Paul Bremer, ex capo del Consiglio della coalizione, e lo scandalo Hallyburton, definito dalla stessa FBI il maggiore caso di corruzione mai visto.

Il premier neodesignato Jaafari ha comunque detto di essere sicuro che i prossimi ministri saranno buoni tecnocrati, molto capaci, aggiungendo di sperare che operino con successo, permettendo di combattere il terrorismo.

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