NEW del 5 settembre 2005

 
     

USA : Bush nomina John Roberts presidente della Corte Suprema.
Timori per i diritti umani nel mondo.

di Rita Guma

Non e' stato ancora confermato dal Senato quale membro della Corte Suprema, ma John Roberts ne e' gia' stato nominato presidente da George W. Bush.

Accade in America, dove un presidente che dovrebbe preoccuparsi dei soccorsi alle popolazioni colpite da Katrina si preoccupa invece di mettere tutte le tessere al posto giusto dove la Giustizia non sempre gli ha dato ragione, cioe' nel massimo tribunale del Paese.

I Democratici volevano saperne di piu' riguardo alle convinzioni di Roberts sulla tortura e sulle scelte giuridiche da lui effettuate quando lavorava come consulente legale di Bush Senior (scelte secretate dal governo), ma Bush gia' passa oltre, e stabilisce - a sole poche ore dalla morte del presidente della Corte Suprema William Rehnquist - che il suo cinquantenne candidato puo' gia' occupare il massimo seggio da questi lasciato libero.

Roberts non ha mai fatto parte della Corte, ed ha solo cinquant'anni, ma Bush deve aver tenuto conto di tale particolare in una sola ottica: quella che un conservatore potrebbe essere presidente della Corte suprema per una trentina d'anni, superando qualsiasi record ed assicurando alla giustizia nazionale un certo tipo di impostazione per due o tre decenni.

Tenuto conto della felice (per Bush) combinazione del ritiro di Sandra O'Connor da membro della stessa Corte nei mesi passati (incarico in cui era appunto stato chiamato a seguirla proprio Roberts), il presidente USA - che non ha certo mostrato propensione per i diritti umani e le convenzioni internazionali - si trovera' a nominare un altro candidato al prestigioso ed importante seggio.

La O'Connor, tuttavia, aveva promesso di continuare nel suo incarico fino a che non le fosse stato trovato un sostituto. Se Roberts diviene sostituto di Rehnquist, il numero dei membri potrebbe ancora restare inalterato.

L'interessato si dice "onorato" per la fiducia accordatagli dal presidente - che esorta il Senato a maggioranza repubblicana a confermare presto la nomina - , e sono soddisfatti i Repubblicani, che parlano di Roberts come di un'ottima scelta. Perplessita' verranno invece sicuramente alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani.

Da un lato vi sono timori per il fatto che Roberts e' da sempre troppo intrecciato con i presidenti USA - Reagan oltre a Bush padre - probabilmente in modo non cosi' innocuo (tanto che i suoi pareri sono coperti da segreto di Stato), mentre alla Corte Suprema si troverebbe a controllare l'applicazione della giustizia da parte dell'esecutivo. Per quanto se ne sa, Roberts e' un buon giudice. E per quello che non viene rivelato?

Sono stati sollevati dubbi sulle convinzioni di John Roberts riguardo al diritto dei presidenti di usare la tortura, per il fastidio mostrato da John Roberts per l'ordinamento giudiziario federale e per il suo impegno ad ottenere leggi promulgate in modo che i presidenti futuri non avrebbero potuto facilmente abolirle.

Ci si chiede infine con quale esperienza ed equilibrio possa un "giovanotto" presiedere il piu' alto tribunale di uno dei piu' potenti, e sicuramente piu' aggressivi Stati del mondo e se la gratitudine di Roberts verso Bush per questa repentina carriera non possa influenzare le scelte di quello che dovrebbe essere - ed e' spesso stato - il massimo organo di garanzia nei confronti del potere esecutivo.

Occorre ricordare infatti che questa amministrazione ha "comprato" in decine di Paesi poveri del mondo la possibilita' per i propri soldati di non essere processati per eventuali crimini di guerra ivi commessi, ed ha fatto in modo che nessun soldato americano fosse portato dinanzi a commissioni d'inchiesta o tribunali internazionali.

A parte gli alti ufficiali, sempre usciti illesi da inchieste interne, dei pochi gradi bassi processati in patria, quasi solo gli aguzzini di Abu Ghraib hanno avuto pene di qualche rilievo, mentre anche autori di omicidi confessati (vedi Hotel Palestine) non hanno scontato pene.

Occorre ricordare anche che e' stato un magistrato a sollevare la questione della parziale incostituzionalita' del "Patriot Act" e che solo la Corte Suprema si e' opposta allo scandalo dei prigionieri di Guantanamo detenuti senza accuse, senza contatti col mondo, senza avvocati e senza processi.

E' una questione che riguarda quindi tutto il globo, non solo gli Stati Uniti, e ci piacerebbe tanto essere rassicurati.

Sandra O' Connor

John Roberts

Speciale diritti umani

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