NEW del 3 luglio 2005

 
     

USA e Giustizia : Bush potrà intervenire sulla Corte Suprema
di Giulia Alliani

Terremoto nella politica americana: il giudice della Corte Suprema Sandra O'Connor ha rinunciato al proprio incarico per motivi personali, e ora il presidente Bush dovra' decidere con chi sostiturla.

"Lo stato di guerra non è un assegno in bianco per il presidente", aveva sottolineato il giudice O'Connor l'anno scorso in occasione della sentenza sui combattenti nemici detenuti a Guantanamo, ribadendo il diritto di ogni persona, cittadino americano o no, di contestare la legalità della propria detenzione davanti ad una corte degli Stati Uniti.

Con grande scorno della destra, negli Stati Uniti, la Corte Suprema e' l'unico luogo del potere nel quale finora i conservatori non erano riusciti ad affermare la loro prevalenza. La scelta del successore potrebbe rivelarsi la piu' importante decisione di politica interna di tutto il mandato presidenziale, perche' sara' gravida di conseguenze per il futuro e per le prossime elezioni. Il Presidente difficilmente potra' trascurare il problema di pesi e contrappesi che gli si pone di fronte.

Aveva scritto il conservatore William Kristol, direttore del Weekly Standard, "la Corte e' l'ago della bilancia per quanto concerne le politiche sociali, e la posizione assunta dal giudice O'Connor costituisce l'ago della bilancia che fa pendere la Corte dall'una o dall'altra parte. Quindi il momento si puo' definire abbastanza drammatico".

Secondo Douglas Laycock, professore di diritto costituzionale all'Universita' del Texas, il ruolo di Sandra O'Connor e' stato cosi' importante, in tutti i casi in cui il suo voto e' stato determinante nel prendere una decisione, che negli ultimi dodici anni "e' stata la donna piu' potente d'America". Nominata da Reagan nel 1981, era considerata una conservatrice, ma presto i conservatori cominciarono a criticare il suo approccio alle decisioni, nonostante il suo voto fosse stato determinante per attribuire la vittoria a Bush nelle elezioni del 2000.

Detrattori e ammiratori convengono comunque su un punto: la ragione che rendeva il suo voto imprevedibile consisteva nel fatto che considerava ogni caso come un caso a se'. Sempre il professor Laycock diceva: "E' un vero giudice; giudica i casi uno per volta". Alla Corte Suprema Sandra O'Connor e' l'unico giudice che abbia avuto in precedenza un incarico legislativo, essendo stata eletta senatore dell'Arizona nel 1969. Al momento della nomina esercitava la funzione di giudice presso la Corte d'appello, sempre in Arizona.

Non dava l'idea di essere una grande teorica del diritto. "E' una pragmatica" diceva il professor Eugene Volokh, dell'universita' di California, L.A. "Ritiene importante vedere che cosa in concreto funziona. Il Giudice o'Connor concepisce il lavoro della legge come il far funzionare la legge".

La precedente esperienza politica, in una Corte Suprema poco incline ad accogliere volentieri degli ex-politici fra i propri membri, puo' averla influenzata nel senso che raramente, nel confezionare i suoi pareri, pareva impegnata a fissare in termini altisonanti una "giurisprudenza": non era tanto interessata ai principi generali e ai massimi sistemi quanto al singolo caso che si trovava ad avere di fronte, in tutti i suoi aspetti particolari.

E indubbiamente questo poteva costituire un problema per le corti di rango inferiore, e per gli studiosi alla ricerca di punti di riferimento certi. Alcune zone del diritto, come quelle dei rapporti tra Chiesa e Stato, e del diritto di voto, rimangono non del tutto chiare proprio perche', in quei casi, le risposte della O'Connor si sono basate su un prudente "dipende".

D'altra parte ci sono anche aspetti positivi di questo suo approccio pragmatico alla decisione che, in piu' di un caso, e' servito a porre un freno alla controriforma conservatrice in atto, assai fortemente ideologizzata. Per esempio, nessuno che, come lei, tiene conto della realta' contemporanea si permetterebbe di rovesciare la Roe vs. Wade, rivoluzionando la legge sull'aborto. D'altra parte il voto della O'Connor e' stato determinante, tre anni fa, per garantire ai genitori di Cleveland (Ohio) il diritto ad alcune detrazioni fiscali allo scopo di di far frequentare ai propri figli le scuole confessionali.

Secondo la O'Connor non si trattava di stabilire una religione statale, ma un programma educativo che offrisse ai genitori liberta' di scelta. In occasione delle decisioni riguardanti le preghiere a scuola e l'esibizione di simboli religiosi in luoghi pubblici, Sandra O'Connor ha invece votato a fianco dei colleghi liberali: nel suo parere ha sottolineato l'importanza di conservare la liberta' di religione, compresa la liberta' di non vedersi imposta quella sponsorizzata dal governo.

"In tempi in cui vediamo nel mondo le violente conseguenze dell'assunzione da parte di un governo dell'autorita' religiosa, gli americani possono ritenersi fortunati" ha detto il giudice, aggiungendo che "Il nostro rispetto per i limiti stabiliti dalla Costituzione ci ha protetto da simili disgrazie, pur permettendo il fiorire dell'esercizio personale della liberta' di religione".

Naturalmente le reazioni alle dimissioni di Sandra O'Connor sono di segno opposto: "E' giunto il momento della verita'" ha detto Richard Land della Southern Baptist Convention perche' "si presenta l'opportunita' per la quale decine di migliaia di americani hanno pregato per piu' di dieci anni". L'opportunita' sarebbe quella di nominare un giudice molto conservatore, come Antonin Scalia (amico di Dick Cheney) o Thomas, spesso in disaccordo con la O'Connor.

I difensori dei diritti umani e del diritto all'aborto si augurano invece che Bush scelga un giudice simile a Sandra O'Connor. Theodore Shaw, presidente del NAACP Legal Defense and Educational Fund dichiara che vorrebbe un giudice "non rigido e non prevedibile da un punto di vista ideologico, una persona dalla mente aperta". Eppure il giudice O'Connor e' molto legata ai valori della famiglia se, come ha dichiarato, la decisione di dare le dimissioni e' anche determinata dal fatto di voler disporre di piu' tempo da trascorrere in compagnia del marito, malato.

L'idea di famiglia per il giudice comprende anche le persone del suo ufficio: a primavera, con i ciliegi in fiore nei viali di Washington, il giudice faceva sospendere il lavoro "per andare ad ammirare i fiori in boccio". Dice una collaboratrice: "Pareva volesse farci capire che, anche quando c'e' tanto da fare, e' giusto trovare il tempo per sentire il profumo dei fiori. Ci insegnava che la famiglia e il divertimento sono importanti come il lavoro, e, per un avvocato, e' un'affermazione sorprendente".

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