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Privacy
: presentata la relazione annuale del Garante
di
staff
L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta
da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan
e Giuseppe Fortunato, ha presentato il 30 giugno la Relazione
sul tredicesimo anno di attività e sullo stato di attuazione
della normativa sulla privacy. La Relazione sull’attività
2009 traccia il bilancio del lavoro svolto dall'Autorità e
indica le prospettive di azione verso le quali intende muoversi
il Garante nell’obiettivo di costruire una autentica ed effettiva
protezione dei dati personali.
L’attività del Garante
Le
telefonate pubblicitarie indesiderate; i sistemi di videosorveglianza;
la tutela dei minori; Internet e il fenomeno dei Social network
e dei nuovi servizi agli utenti; il controllo dei lavoratori;
le nuove tecnologie a fini di sicurezza. E ancora: il settore
della sanità; la trasparenza della P.a.; il corretto rapporto
tra diritto di cronaca e dignità delle persone; la protezione
dei dati giudiziari; le banche dati del Dna; le esigenze di
semplificazione per le imprese; il trasferimento dei dati
all’estero. Sono solo alcuni dei principali e complessi settori
nei quali il Garante ha assicurato il suo intervento nel corso
del 2009 a difesa dei diritti fondamentali dei cittadini.
Intervento che proprio all’inizio dello scorso anno è stato
rafforzato con i maggiori poteri sanzionatori attribuiti all’Autorità.
Le cifre
I provvedimenti collegiali adottati nel 2009 sono stati circa
600. Si è dato risposta a circa 4000 tra quesiti, reclami
e segnalazioni (in particolare, riguardo a telefonia, credito,
centrali rischi, marketing, videosorveglianza, Internet, assicurazioni).
I ricorsi presentati al Garante sono stati 360 (in maggioranza
relativi a banche e finanziarie, attività di marketing, datori
di lavoro pubblici e privati, amministrazioni pubbliche),
con un leggero aumento rispetto al 2008. Il Collegio ha reso
18 pareri al Governo e al Parlamento (in materia di tutela
della salute, informatizzazione e banche dati della Pa., attività
di polizia, giustizia, formazione). Le ispezioni effettuate
sono state oltre 400. I controlli hanno riguardato numerosi
settori: in particolare, gli operatori telefonici, le strutture
sanitarie pubbliche e private, i sistemi di videosorveglianza,
il sistema della fiscalità, le società di marketing.
Le violazioni amministrative contestate, compreso il primo
semestre 2010, sono più di 600: una parte consistente ha riguardato
le attività promozionali indesiderate, l’attivazione di servizi
non richiesti e le strutture sanitarie pubbliche e private.
43 le violazioni segnalate all’autorità giudiziaria nel 2009.
Tenendo conto anche del primo semestre 2010, sono più di 3
milioni di euro le sanzioni già riscosse. L’attività di relazione
con il pubblico ha fatto registrare nel 2009 oltre 34 mila
tra contatti telefonici ed e-mail esaminate, in particolare
riguardo al marketing, alle telefonate e i fax pubblicitari.
Gli
interventi più rilevanti
Gli
interventi più rilevanti hanno riguardato molteplici e delicati
ambiti:
-
sanità (fascicolo sanitario elettronico, analisi mediche
via mail, "scontrino fiscale parlante", raccolta di dati
sull’Hiv, dati sulla salute on line, riservatezza nelle
strutture sanitarie, test di paternità, registro delle protesi
mammarie, sistema informativo sulla salute mentale e sistema
informativo per le dipendenze);
- pubblica
amministrazione (trasparenza degli emolumenti pubblici,
divulgazione dati personali on line, misure di sicurezza
per l’Anagrafe tributaria, interconnessione e sicurezza
delle banche dati, anagrafe dei fondi sanitari);
- marketing
(telefonate indesiderate e regole per l’attività dei call
center, spam, attivazione di servizi non richiesti, "profilazione"
a fini commerciali di utenti e clienti, "carte di fedeltà"
della grande distribuzione);
-
telecomunicazioni (conservazione dei dati di traffico telefonico
e telematico a fini di giustizia, misure di sicurezza, "ricerca
inversa", software spia su cellulari);
- giornalismo
e informazione (cronache giudiziarie, tutela dei minori
e delle vittime di violenza, notizie sui minori adottati,
dati sullo stato di salute e sulla vita sessuale, foto scattate
nelle dimore private, archivi giornalistici on line);
-
lavoro (sistemi di rilevazione biometrica, navigazione in
Internet e controllo dei lavoratori, cedolini degli stipendi);
- giustizia
e polizia (body scanner, misure di sicurezza per gli uffici
giudiziari, banche dati Dna, Ced del Dipartimento di P.s.,
sistema informativo Schengen);
-
Internet (Facebook e Social network, motori di ricerca,
Google Buzz, Google Street View, illegittima conservazione
dei dati sulla navigazione in rete, condivisione files musicali);
-
nuove tecnologie (geolocalizzazione, Rfid); scuola e università
(uso di telecamere, pubblicità scrutini e voti scolastici,
preiscrizioni universitarie);
- società
(sistemi di videosorveglianza, condominio, propaganda elettorale);
-
impresa (segnalazioni anonime per irregolarità interne alle
aziende, amministratori di sistema, semplificazione adempimenti
per fusioni o scissioni societarie, trasferimento di dati
all'estero, accesso al libro soci);
- banche,
finanziarie e assicurazioni (home banking, accesso ai dati
dei clienti delle banche, misure di protezione, centrali
rischi e credito al consumo, sistema antifrodi).
L’attività internazionale
Importante
l’attività del Garante nel Gruppo di lavoro comune delle Autorità
di protezione dati europee (WP29) in particolare riguardo
ai Social network, ai motori di ricerca, alla privacy dei
minori a scuola e su Internet, alle nuove regole per le comunicazioni
elettroniche, alla definizione di standard internazionali
comuni, alle "regole vincolanti di impresa", ai dati dei passeggeri
aerei, all’utilizzo negli Usa per fini di lotta al terrorismo
dei dati Swift sulle transazioni finanziarie. Intenso il lavoro
nell’ ambito delle Autorità di controllo Schengen, Europol,
Eurodac e soprattutto nel WPPJ, il Gruppo di lavoro appositamente
istituito dalle Autorità garanti europee per la tutela dei
cittadini nel settore della polizia, della sicurezza e della
giustizia, che ha visto riconfermata per altri due anni la
Presidenza al Garante italiano.
 
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