09 gennaio 2008

 
     

Iniezione letale : massimi giudici USA dubbiosi su incostituzionalita'
di Rico Guillermo*

Sono poche le speranze che la Corte suprema degli Stati Uniti dichiari l'iniezione letale un metodo disumano - e quindi incostituzionale - di dare la morte di Stato. Almeno e' quanto e' parso ai legali dei presentatori dei ricorsi la cui calendarizzazione ha determinato la sospensione delle esecuzioni in quasi tutti gli Stati Uniti.

Durante un'udienza, avvenuta questa settimana, la maggior parte dei giudici della Corte Suprema ha mostrato scetticismo sul fatto che il composto chimico comunemente utilizzato nell'iniezione fatale causi ai detenuti una morte dolorosa, ed hanno anche detto che non erano convinti vi sia un metodo migliore.

L'iniezione letale e' stata introdotta oltre 30 anni fa in sostituzione (per molti Stati americani) della sedia elettrica o della camera a gas. A quel tempo, e con poco dibattito pubblico, si e' deciso di utilizzare un farmaco a tre componenti: un anestetico, un agente paralizzante e una droga che induce l'arresto cardiaco. Tuttavia negli ultimi anni questa formula e' stata messa in dubbio, adducendo anche il parere di veterinari esperti nella 'terminazione' caritatevole di cavalli.

Secondo il presidente della Corte Suprema, John G. Roberts Jr., nominato da George W. Bush, se questi tre farmaci sono "correttamente somministrati", il detenuto puo' morire pacificamente. Lo ha riferito al Los Angeles Times l'avvocato di un detenuto del Kentucky nel braccio della morte.

Qualcuno ha notato pero' che esiste un reale rischio che la droga non venga somministrata correttamente: se ad esempio ad un detenuto non e' stato iniettato abbastanza anestetico mentre gli e' stato soministrato un farmaco paralizzante, egli puo' essere pienamente sveglio sul tavolo delle esecuzioni ma incapace di reagire visibilmente al dolore finche' cessa di vivere a causa del terzo farmaco.

Anche il giudice Stephen G. Breyer ha detto di non essere convinto che l'utilizzo di un unico anestetico sia stato dimostrato come un metodo efficace ed affidabile per fermare una vita umana ed ha citato uno studio dai Paesi Bassi che mette in dubbio il suo uso nell'eutanasia.

Invece il giudice Antonin Scalia, amico di Bush e gia' al centro di una polemica per il suo parere possibilista sulla tortura, ha detto che la difesa degli avvocati sta semplicemente cercando di fermare le esecuzioni e che, se la Corte Suprema accetta gli argomenti dei legali del Kentucky, la cosa generera' infinite controversie.

In definitiva, l'impressione e' che la Corte sia incline a rigettare l'istanza di incostituzionalita'.

* si ringrazia Claudio Giusti

Speciale diritti

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