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NEW del 18 gennaio
2006
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La
crudelta' della pena di morte 18 gennaio 1882, nasce il commediografo A.A. Milne (padre dell'orsetto Winnie The Pooh) che partecipò con H.G. Wells alla stesura della prima Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo nell'ottobre del 1939. Antefatto Perché? dopo tutto la sedia ha ucciso quasi 5.000 persone. Il problema sta nel desiderio di "anestetizzare" la pena di morte. La sedia elettrica ha troppa visibilità e le sue fiamme potrebbero causare qualche ripensamento nell'opinione pubblica. Così si è provveduto a "sterilizzare" la morte con il sistema dell'ago avvelenato che, dietro il paravento della sua asetticità, non ci da più la sensazione dell'omicidio di stato, ma della morte dolce. Prologo L'iniezione
letale "Stringi
il pugno Antonio" La faccenda però può essere molto lunga. A volte non trovando le vene (gli aghi da mettere sono due) si deve operare il condannato per aprirgli un'arteria nell'inguine allo scopo di inserire un catetere (ci vollero 50 minuti di tagliuzzamenti per Ricky Ray Rector). Di fronte a simili orrori c'è chi ha seriamente proposto che si introduca il colpo di pistola alla nuca e che a somministrare il proiettile fatale sia il Governatore o, in caso di esecuzioni federali, il Presidente, con l'ausilio dei giurati che hanno mandato al patibolo quel disgraziato. Purtroppo la proposta non è stata presa in considerazione. La procedura di morte attraverso l'iniezione non richiede un boia specializzato: basta un paramedico se proprio non si vogliono spendere i soldi per un dottore. Si inseriscono due lunghi aghi (uno a destra e uno a sinistra). Gli aghi sono collegati attraverso un tubicino ad una macchina che contiene tre grosse siringhe. Si premono contemporaneamente due pulsanti e la macchina spara nelle vene del condannato una serie di tre sostanze chimiche: il Pentotal che impedisce la contrattura dei muscoli e fa fluire liberamente il veleno, poi il Pavulon, un paralizzante vietato nell'eutanasia degli animali che impedisce al corpo di mostrare i conati della morte, e infine il cloruro di potassio che spacca il cuore. Secondo l'autorevole The Lancet le droghe usate procurano atroci sofferenze nascoste dalla paralisi causata dal Pavulon. Si sterilizza la morte con tampone e catetere per impedire che si veda la perdita di controllo degli sfinteri. (Questo della perdita del controllo degli sfinteri è un problema che affligge tutti i sistemi di esecuzione, in modo particolare l'impiccagione. La sedia elettrica è costruita su di una specie di grande catino per impedire che i vari liquidi facciano morire fulminati anche il boia e i testimoni). Anche l'esecuzione meno incasinata può avere aspetti grotteschi. Kirt Wainwright (ex Arkansas 1997) passò un'oretta, con gli aghi nel braccio e nel collo, in attesa che la Scotus decidesse il suo destino. A volte invece si deve bloccare tutto e rispedire il condannato in cella, almeno per un po', come è successo in Ohio a Jay D. Scott, ucciso 14 giugno 2001 al terzo tentativo. Il primo era avvenuto il 17 aprile e il secondo il 15 maggio. Al secondo gli avevano già messo gli aghi quando un giudice fermò tutto. Questo spiega perché disinfettano il braccio prima di inserirvi l'ago: sarebbe sconveniente se, fra un tentativo e l'altro, il condannato si beccasse una bella infezione. Comunque Scott era pazzo furioso e non si deve essere accorto di nulla. Primo
tentativo di umanizzazione della pena di morte: la ghigliottina, 1790. La ghigliottina fu considerata un passo avanti perché sostituiva i vecchi atroci supplizi: ruota, scure, rogo, squartamento, sventramento, impiccagione (con o senza tortura). Non esce dalla sfera di influenza culturale francese e il papato la usa ampiamente. Al posto
della televisione. Gli inglesi restano affezionati al "long drop". Che però richiede un artista più che un boia. Il condannato è posto su di un palco sopra una botola. E' legato e incappucciato (i cappucci sono sempre gli stessi). La botola si apre e il corpo precipita. La lunghezza della corda deve essere proporzionata al peso del condannato e alla sua struttura muscolare e il boia deve conoscere bene il suo mestiere. Se va tutto bene la corda si tende, il nodo si stringe e le vertebre si spezzano causando prima l'incoscienza e poi la morte per soffocamento. La morte non è istantanea, come si scoprì a Norimberga, e il cadavere deve restare appeso almeno un'ora (a Norimberga li finirono con delle iniezioni). Se la corda è corta assistiamo allo strangolamento, se è lunga alla decapitazione. Strangolamenti e decapitazioni convinsero i legislatori di New York a utilizzare la sedia elettrica. Recentemente, nello stato di Washington, il pluriomicida Mitchell Rupe si ingozzò di dolcetti fino a raggiungere il peso di 180 chili. Le autorità decisero che non valeva la pena di rischiare di decapitarlo, visto che già stava morendo di tumore al fegato (i dolcetti fanno male?). Minnesota 1885: la corda era troppo lunga. Il condannato finì addirittura con i piedi per terra. Tre sceriffi si arrampicarono sul palco e lo tirarono su, tenendolo appeso fino a quando non morì. Quella fu l'ultima esecuzione in quello Stato. Secondo Koestler nell'Inghilterra dell'800 i patiboli erano talmente numerosi da essere usati come riferimento dalle prime guide turistiche (seguite la strada alberata e poi, arrivati alle forche, girate a destra lungo il pittoresco ruscello). Secondo
tentativo: New York 1890. Edison vs. Westinghouse. Il grande inventore era contrario alla pena di morte ma voleva danneggiare il suo concorrente Westinghouse che patrocinava l'uso della corrente alternata, mentre Edison usava la continua. La prima è molto più pericolosa della seconda, ma decisamente più facile da distribuire e in effetti fu quella che vinse la gara. In tutti i sensi. Edison procurò un alternatore di seconda mano al tecnico che stava costruendo la sedia elettrica, mentre Westinghouse passava fiumi di denaro al povero Kemmler nel tentativo di evitarne l'uccisione con la sua corrente alternata. Alla fine la Corte Suprema (In Re Kemmler) non trovò nulla da ridire sul nuovo attrezzo di morte e la prima electrocution ebbe luogo il 6 agosto del 1890. Sin dal primo momento se ne comprese tutto l'orrore, e Westinghouse commentò acidamente che avrebbero ottenuto un risultato migliore se avessero usato una scure (come aveva fatto Kemmler con la sua convivente), ma non si può fermare il progresso e da allora quasi 5.000 persone sono state cotte vive dalle varie Old Sparky e Yellow Mama. Solo nel 2001 la Corte Suprema della Georgia decise che trasformare la gente in bistecche bruciacchiate è contrario alla costituzione di quello Stato. Ma non vi preoccupate, la sedia era già stata rimpiazzata dal nuovo ritrovato tecnologico: l'iniezione letale. I condannati che muoiono sulla sedia elettrica ricevono alcune scariche a 2.200 volt e a volte prendono fuoco come accadde all'innocente Tafero, in altre occasioni si strozzano nel loro stesso sangue come "Ciccio" Davis o restano vivi come Francis nel 1946 (poi definitivamente cotto l'anno successivo con la benedizione della SCOTUS). Resta solo il Nebraska ad averla come unico sistema di morte. Gas Nevada. Fucilazione. Metodi
primitivi. In Cina e a Taiwan si usa il secondo metodo e i fucilati sono usati per i trapianti. A Taiwan un prigioniero si ostinava a non morire nonostante i colpi che gli venivano sparati al cuore. Solo dopo molti tentativi si è scoperto che il poveretto aveva una deformazione congenita e il cuore tutto spostato a destra, mentre quelli gli sparavano a sinistra. Sempre a Taiwan un fucilato arrivò all'espianto ancora vivo. I medici lo intubarono e lo misero in rianimazione dove rimase un paio di giorni. Poi fu riportato al poligono e accuratamente crivellato di proiettili. Si ritiene che cose del genere siano accadute anche nella Cina continentale dove i condannati a morte sono diventati la "banca degli organi" che alimenta un fiorente mercato internazionale di trapianti. La notizia dell'arrivo di camere della morte mobili è probabilmente collegata agli espianti. Impiccagione lenta. Al contrario del "long drop" consiste nello strangolamento del condannato. In Iran vengono appesi a gru che li portano in alto a beneficio della folla. Quando li tirano giù sono soliti sparargli alla testa o spaccargliela con un colpo secco, perché questo tipo di impiccagione non da alcuna garanzia di morte. Brutalità
sovietica Il lungo
incubo giapponese Il braccio
della morte è una forma di tortura. Conclusione Purtroppo il primo condannato disponibile era Thomas Provenzano, un pazzo furioso che si credeva Gesù Cristo, per il quale era in corso una disputa legale. Il tema del contendere era se Provenzano fosse abbastanza pazzo da essere salvato dall'esecuzione, o se invece in lui vi fosse ancora un barlume di razionalità sufficiente a farlo consegnare al boia senza rimpianti. Intanto che si discuteva della follia del povero Thomas la follia dei governanti discuteva della "crudeltà" dei vari sistemi di morte e un politicante, particolarmente dotato di senso dell'umorismo, propose che Provenzano fosse crocifisso, in modo tale che, essendo lui convinto di essere il Cristo, nessun giudice federale osasse intervenire. La disputa venne infine risolta da un giudice locale che sentenziò che, non essendo Provenzano in grado di camminare sulle acque, non era nemmeno in grado di provare la sua follia e che quindi valeva quanto previsto dal Comma 22: "Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalla pena di morte, ma chi chiede di essere esentato dalla pena di morte non è pazzo." Thomas Harrison Provenzano morì il primo giorno d'estate dell'ultimo anno del millennio: gli altri pazzi continuano ad essere a piede libero. *Comitato 3 luglio 1849 ___________ NB:
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Sacrifici umani: tenuti in vita per farli morire |