31 ottobre 2007

 
     

Iniezione letale : gli USA si interrogano sullla pena di morte
di Rico Guillermo*

Le esecuzioni negli Stati Uniti sono state essenzialmente fermate alla fine di settembre, quando la Corte Suprema ha annunciato che avrebbe deciso nella primavera del 2008 la costituzionalita' del protocollo di iniezione letale utilizzato da quasi tutti gli Stati in cui vige pena di morte.

Secondo John Holdridge, direttore del progetto sulla pena cpitale dell'Unione per le liberta' civili americana, "questa storica sospensione della pena capitale in tutto il paese presenta un'opportunita' unica per porci alcune semplici domande: Perche' e' cosi' importante? Che cosa significa questa moratoria de facto per la nostra societa'? E che cosa c'è di sbagliato con la piu' grave sanzione nazionale?".

Scrivendo all'Austin American, un giornale USA, Holdridge sottolinea che fermare le esecuzioni significa intanto che si puo' star certi che nessun innocente verra' giustiziato dal governo in questo periodo. Inoltre gli Stati Uniti lanciano al mondo il messaggio che la violenza deliberata e letalenon puo' essere giustificata e che gli esseri umani sono in grado di cambiare. Infine, secondo il rappresentante dell'UCLA, "la moratoria offre alcune semplici verita' che illustrano il motivo per cui il governo non deve avere il potere di decidere chi vive e chi muore".

Holdridge argomenta che la pena di morte non serve alla sicurezza dei cittadini, poiche' i detenuti le cui vite sono almeno temporaneamente risparmiate non pongono alcun pericolo per la societa', dato che resteranno in carcere, molti in isolamento. Inoltre, la moratoria non aumentare il tasso di omicidio, visto che molti studi dimostrano che la pena di morte non ha alcun effetto deterrente.

Peraltro, non c'e' bisogno della pena capitale, dato che l'ergastolo senza possibilita' di rilascio e' chiaramente retributivo. Ed infatti oltre la meta' dei paesi nel mondo hanno abolito la pena di morte nella legge o nella prassi, 12 Stati USA non hanno la pena capitale e piu' di due terzi delle contee degli Stati Uniti non ha mai comminato una condanna a morte, dato che le giurie locali hanno ritenuto che il carcere a vita costituisca una sanzione sufficiente.

Holdridge sottolinea anche che "la pena di morte e' uno spreco straordinario di dollari del contribuente", mentre specularmente i finanziamenti al gratuito patrocinio in quasi tutti gli Stati con l pena di morte sono cosi' modesti da far si' che spesso l'esecuzione non sia impartita ai peggiori imputati, ma agli imputati con gli avvocati peggiori.

Secondo l'esponente UCLA, "la pena capitale e' un fallimento" ed una "colossale macchia sul nostro sistema di giustizia penale", dal momento che 'amministrazione della pena di morte nel Paese e' piena di errori: dal 1973, piu' di 123 innocenti nel braccio della morte sono stati assolti, mentre 8 uomini sono stati giustiziati anche se vi erano buone probabilita' che fossero innocenti.

Inoltre, nonostante i miti popolari, il test del DNA non puo' garantire che siano solo i colpevoli ad essere giustiziati, dato che la possibilita' di effettuarlo e' concreta solo nel 10% dei casi di omicidio. A cio' si aggiunga che l'uso della pena capitale e' viziato pesantemente dalla razza dell'imputato e della vittima e da discriminazioni economiche e geografiche.

La pena di morte e' arbitraria e capricciosa, conclude Holdridge, e ricevere una condanna a morte e' come essere colpiti da un fulmine, per cui l'attuale moratoria di fatto sulla pena di morte rappresenta "una rara opportunita' di riflettere sul motivo per cui noi restiamo l'unica democrazia occidentale avanzata a mantenere questa pena. Se vogliamo cogliere questo momento, si giungera' ad una sola conclusione: non vi e' alcuna buona ragione a favore della pena capitale e sono molte buone ragioni contro".

* si ringrazia Claudio Giusti

Speciale diritti

Speciale giustizia USA

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