29 luglio 2007

 
     

Pena di morte in USA : strumento per ottenere confessioni ?
di Rico Guillermo*

Un ulteriore ostacolo sulla strada dell'abolizione della pena di morte potrebbe provenire da quanto sta accadendo nello Stato di Washington.

La pena di morte sta diventando infatti per alcuni procuratori USA uno strumento di mera contrattazione con gli imputati. Di recente, un procuratore dello Stato di Washington a suo tempo dichiaratosi contro la pena di morte in quello Stato - che aveva addirittura definito una 'farsa' da eliminare - ha ottenuto dal sospetto autore del rapimento di una dodicenne la rivelazione di dove fosse nascosto il corpo promettendogli in cambio di evitargli la pena capitale.

Il procuratore della contea, Gerry Horne, ha detto che si tratta di uno strumento utile nel proprio "corredo". Anche se l'urgenza dello specifico caso - con la speranza di ritrovare viva la ragazza - rendeva l'occasione particolare, tale idea e' recentemente divenuta comune a molti procuratori di Washington riguardo ai casi potenzialmente capitali, anche se per decenni i rappresentanti della pubblica accusa avevano rifiutato di usare la pena di morte come strumento integrato di contrattazione per ottenere le confessioni.

I procuratori inoltre sanno che arrivare ad una pena di morte e' straordinariamente costoso, le pene capitali oggi sono piu' facilmente capovolgibili in appello e che virtualmente nessuno le ottiene contro la loro volonta'. Lo Stato di Waghington ha perseguito la pena capitale in 79 casi durante gli ultimi 25 anni, ma delle 4 persone eseguite, tre hanno rinunziato ai loro appelli e si sono offerte volontariamente per essere uccise. Proprio queste considerazioni hanno sollevato la questione: visto che e' cosi' costosa e improbabile, perche' eliminare del tutto la pena di morte se e' possibile guadagnarci qualcosa?

Tuttavia c'erano buoni motivi per cui i procuratori dello Stato hanno quasi sempre evitato quella pratica, poiche' una proposta del genere paventa comunque una minaccia di esecuzione e potrebbe quindi ingenerare false confessioni di soggetti innocenti. Inoltre si determina una disparita' fra chi e' stato condannato gia' a morte o non avra' margini di contrattazione e chi invece potra' avere questa possibilita'.

Inoltre - mentre da un lato rei confessi di decine di omicidi hanno ottenuto la prigione a vita senza rilascio - non vi sono garanzie matematiche sul fatto che il tribunale accetti l'accordo intercorso fra il procuratore e l'indiziato, e quindi possono esservi - e vi sono state - condanne capitali anche dopo confessioni ottenute grazie alla promessa di avere salva la vita.

* si ringrazia Claudio Giusti

Speciale giustizia USA

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