16 luglio 2007

 
     

Pena di morte : non uccidete Troy Davis , probabile innocente
di Rico Guillermo*

"L'esecuzione di Troy Davis, prevista per il 17 luglio, potrebbe diventare famosa come un errore irreversibile e una tragica defaillance della giustizia". Lo ha dichiarato sabato a Strasburgo Terry Davis, il segretario generale del Consiglio d'Europa, che ha ricordato come "La condanna di Troy Davis per omicidio e aggressione nel 1991 e' stata interamente basata sulla testimonianza del testimone. L'arma del crimine non e' mai stata trovata e non c'e' altra prova fisica nel caso. Peraltro vari testimoni da allora hanno ritrattato o cambiato la loro testimonianza".

Della prevista esecuzione - che ha scatenato il dibattito non solo in Georgia ma in tutti gli Stati Uniti - ha parlato anche la prestigiosa rivista TIME, in un editoriale intitolato: "La Georgia uccidera' un uomo innocente?". Il giornale fa notare che sette dei nove testimoni principali dell'accusa hanno ritrattato affermando che la coercizione della polizia li ha costretti a coinvolgere l'imputato, l'arma dell'omicidio non e' stata mai trovata e non c'e' prova fisica che colleghi il crimine a Troy Anthony Davis (un ex poliziotto nero), che ha continuato a ribadire la sua innocenza, nonostante i suoi appelli venissero via via respinti.

All'inizio del mese, inoltre, due dei giurati che hanno votato per la condanna di Davis hanno firmato degli affidavit giurati che dicono che non andrebbe eseguita la sentenza basata su testimonianze ritrattate. "Alla luce di questa nuova prova", ha scritto un giurato, "ho preoccupazioni genuine circa l'imparzialita' della sentenza di morte del sig. Davis". Inoltre nove testimoni hanno firmato degli affidavit dove si suggeriva che il vero assassino fosse la persona che per prima aveva indicato in Davis l'autore del delitto.

"Chiunque legga quelle dichiarazioni rilasciate dopo il processo e dopo che Troy Davis ha passato anni nel braccio della morte - ha esclamato il segretario del Consiglio d'Europa - ha ben motivo di essere preoccupato riguardo alla sua esecuzione in corso ed io so che ci sono nuove prove contro un altro sospetto per lo stesso caso". "Non capisco - ha aggiunto Terry Davis, peraltro strenuo oppositore della pena di morte - come un uomo possa essere messo a morte, 16 anni dopo la sua condanna, quando tutti gli sviluppi collegati in un modo o nell'altro al suo caso hanno fatto sorgere sempre piu' il dubbio sulla validita' del giudizio".

Uno degli ostacoli piu' rilevanti per far emergere la verita' nel caso di Davis e' stata le lagge federale antiterrorismo e sull'effettiva pena di morte (AEDPA) sostenuta dall'ex presidente della Camera Newton Gingrich come componente del suo impegno con l'America e firmata dall'ex presidente Bill Clinton. L'atto e' stato approvato nel 1996 come segno di quella riforma che Gingrich voleva a quello che egli definiva "l'attuale processo interminabile e frivolo degli appelli".

In sostanza, le nuove disposizioni riducevano il numero dei processi per i criminali condannati velocizzando le loro sentenze restringendo la facolta' della Corte federale di giudicare se un Tribunale di uno Stato avesse interpretato correttamente la Costituzione degli Stati Uniti, anche se Clinton, - che firmo' sotto pressione - inseri' una dichiarazione in qualche modo incongrua che richiedeva alle Corti federali di continuare il loro ruolo di supervisione.

Per Davis la legge fu - nel vero senso della parola - fatale. I suoi appelli sono stati respinti per motivi procedurali che non hanno permesso di accogliere la presentazione di importanti nuove testimonianze. Per una sventurata concidenza, nel frattempo il Congresso ha ridotto i fondi per le organizzazioni di avvocati che operano gratuitamente in favore dei detenuti. Quindi la maggioranza degli avvocati che si occupavano del suo caso non sono stati piu' in grado di farlo. Comunque l'aiuto che potevano dargli, per loro stessa ammissione, era tentare di evitare il peggio, dato l'insieme sfortunato di circostanze che sta conducendo alla morte un uomo molto probabilmente innocente e cui comunque non e' stato assicurato un giusto processo.

"L'uccisione di Troy Davis - ha notato il segretario generale del Consiglio d'Europa - non rendera' giustizia alla memoria della vittima, l'agente Allen McPhail, sparato ed ucciso il 19 agosto 1989. Non alleviera' in nessun modo la sofferenza della suoi famiglia e degli amici. Non sara' giustizia. Faccio appello all'Ufficio della Georgia delle grazie e paroles perche' commuti la condanna a morte di Troy Davis" ha concluso l'esponente europeo ricordando come tale scelta sarebbe anche in conformita' "con la posizione della nostra organizzazione che ha 47 Stati membri e gli USA come osservatori".

L'ultima speranza della sorella di Troy Davis, Martina Correia - che lo ha visto trascorrere meta' della sua vita in prigione - e' un gruppo di personaggi famosi noti per la loro opposizione alla pena di morte, come Suor Helen Prejean (Dead man walking) e l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, ma anche fautori della pena di morte come William S. Sessions, ex direttore dell'FBI. Questi hanno promosso una petizione all'Ufficio Perdoni e Parole della Georgia per commutare la condanna di Davis alla prigione a vita proprio oggi, il giorno prima della programmata esecuzione con iniezione mortale.

Sessions, che ha servito sotto Reagan, Bush padre e Clinton, ha scritto anche una lettera aperta sulla questione per il Journal- Constitution di Atlanta. In particolare egli ha scritto che "sarebbe intollerabile eseguire un uomo non colpevole. Sarebbe ugualmente intollerabile eseguire un uomo senza che i suoi reclami di innocenza fossero mai stati considerati dai tribunali o dall'esecutivo". Secondo il Washington Post, anche il parlamentare USA della Georgia John Lewis, un democratico noto per le sue battaglie per i diritti, condivide le preoccupazioni di Sessions circa l'AEDPA ed ha in progetto di testimoniare a favore di Davis durante l'odierna udienza di clemenza.

Si attende quindi la grazia. "Non voglio - ha detto la sorella del condannato - che mio fratello debba essere ucciso per essere il catalizzatore del cambiamento".

* si ringrazia Claudio Giusti

Speciale giustizia USA

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