11 febbraio 2007

 
     

Abu Omar , leggi e diritti : Prodi , ma cosa dici ?
di Rita Guma

Il presidente del Consiglio Romano Prodi, intervistato dai giornali indiani, ha affermato che riguardo al rapimento dell'imam di Milano Abu Omar, sequestrato da diversi agenti della CIA, egli deve rispettare il segreto di Stato per rispettare una legge, come gia' ha fatto il suo predecessore.

Incalzato dal giornalista che gli ricordava il rispetto dei diritti umani, Prodi ha detto di essere contrario ai rapimenti illegali, ma che per ora la legge e' quella e lui deve rispettarla. Ha detto che il problema sarebbe semmai limitare i casi e avere dei controlli, in modo che non ci sia arbitrarieta', ma che ci sono casi in cui occorre rispettare il segreto per proteggere interessi superiori.

I magistrati milanesi hanno richiesto l'estradizione di 26 agenti della CIA e il governo Berlusconi - con il ministro Castelli - rifiuto' di sostenere in USA la richiesta. Prodi ha affermato che non ci sono cambiamenti rispetto alla linea del suo predecessore.

Mi chiedo se il presidente del Consiglio ricordi l'art. 10 della Costituzione, secondo cui "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici".

E' per questo che se una legge italiana contraddice il diritto internazionale, prevale il diritto internazionale. Quindi tirar fuori una legge italiana quando quella internazionale che abbiamo sottoscritto dice il contrario non mi pare una giustificazione. Peraltro se la legge nazionale prevalesse su quella internazionale, uno Stato potrebbe introdurre il segreto di Stato per fare tutto quello che vuole in barba alle Convenzioni internazionali che ha sottoscritto.

L'Italia ha ratificato fra gli altri trattati internazionali la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che cosi' recita:

Articolo 3 - Divieto della tortura. "Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti".

Articolo 5 - Diritto alla libertà ed alla sicurezza. "1. Ogni persona ha diritto alla libertà e alla sicurezza. Nessuno può essere privato della libertà, salvo che nei casi seguenti e nei modi prescritti dalla legge:
a. se è detenuto regolarmente in seguito a condanna da parte di un tribunale competente;
b. se è in regolare stato di arresto o di detenzione per violazione di un provvedimento emesso, conformemente alla legge, da un tribunale o per garantire l'esecuzione di un obbligo prescritto dalla legge;
c. se è stato arrestato o detenuto per essere tradotto dinanzi all'autorità giudiziaria competente, quando vi sono ragioni plausibili per sospettare che egli abbia commesso un reato o vi sono motivi fondati per ritenere che sia necessario impedirgli di commettere un reato o di fuggire dopo averlo commesso; (...)
f. se si tratta dell'arresto o della detenzione regolari di una persona per impedirle di entrare irregolarmente nel territorio, o di una persona contro la quale è in corso un procedimento d'espulsione o d'estradizione.
2. Ogni persona arrestata deve essere informata, al più presto e in una lingua a lei comprensibile, dei motivi dell'arresto e di ogni accusa elevata a suo carico.
3. Ogni persona arrestata o detenuta, conformemente alle condizioni previste dal paragrafo 1 (c) del presente articolo, deve essere tradotta al più presto dinanzi ad un giudice o ad un altro magistrato autorizzato dalla legge ad esercitare funzioni giudiziarie e ha diritto di essere giudicata entro un termine ragionevole o di essere messa in libertà durante la procedura. La scarcerazione può essere subordinata ad una garanzia che assicuri la comparizione della persona all'udienza.
4. Ogni persona privata della libertà mediante arresto o detenzione ha il diritto di presentare un ricorso ad un tribunale, affinché decida entro breve termine sulla legittimità della sua detenzione e ne ordini la scarcerazione se la detenzione è illegittima.
5. Ogni persona vittima di arresto o di detenzione in violazione ad une delle disposizioni di questo articolo ha diritto ad una riparazione".

Quindi nessuno puo' essere vittima di un arresto illegale e le extraordinary renditions violano tutti i commi di cui sopra. Inoltre, per avere una riparazione - una volta che si si stati vittime di un tale atto illegale - occorrerebbe poter provare quanto accaduto. Ma come si puo' se c'e' il segreto di Stato?

Tuttavia, nella stessa Convenzione che siamo chiamati a rispettare, l'Articolo 6 - Diritto ad un processo equo, recita: "1. Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale deciderà sia delle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile, sia della fondatezza di ogni accusa penale che le venga rivolta. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l'accesso alla sala d'udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o parte del processo nell'interesse della morale, dell'ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la protezione della vita privata delle parti in causa, o nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale, quando in circostanze speciali la pubblicità puó pregiudicare gli interessi della giustizia".

E l'Articolo 13 - Diritto ad un ricorso effettivo, recita "Ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto ad un ricorso effettivo davanti ad un'istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone che agiscono nell'esercizio delle loro funzioni ufficiali".

Ma il processo non puo' essere equo ne' effettivo se l'accertamento dei fatti e dei responsabili e' impedito dal segreto di Stato. Quindi l'Italia viola doppiamente i trattati internazionali con la scusa di non violare la legge. Percio' il richiamo di Prodi alla presunta legalita' e' del tutto fuor di luogo.

Purtroppo il problema dei diritti in questo caso non e' molto sentito dall'opinione pubblica, perche' tocca un uomo in odore di terrorismo, e per giunta non di origine italiana. Anzi, per la prima ragione, molti lo reputano persino giusto. Ma Berlusconi o Prodi potrebbero invocare la stessa legge, domani, anche qualora capitasse a uno di noi di essere vittime di un sopruso.

E non bisogna ritenersene immuni, dato che puo' capitare ci sia un errore. E' gia' successo piu' volte che i servizi segreti USA o anche la polizia di frontiera (ad es in Canada) facessero un errore in nome della lotta al terrorismo, e potrebbe accadere ancora. Percio' credo che tutti noi dovremmo indignarci di come i diritti umani possano essere elusi e dei violatori dei diritti e delle leggi internazionali restare impuniti in nome di un "presunto" (visto che e' segreto e non puo' essere dimostrato) interesse collettivo.

Peraltro, secondo la legge italiana (art. 12 L. 24.10.77 n. 801) "Sono coperti da segreto di Stato gli atti, i documenti, le notizie, le attivita'  ed ogni altra cosa la cui diffusione sia idonea a recar danno alla integrita'  dello Stato democratico, anche in relazione ad accordi internazionali, alla difesa delle istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento, al libero esercizio delle funzioni degli organi costituzionali, alle indipendenza dello Stato rispetto agli altri Stati e alle relazioni con essi, alla preparazione e alla difesa militare dello Stato": in quale di questi principi puo' eventualmente inquadrarsi il sequestro di Abu Omar? Evidentemente in nessuno.

Inoltre, a dimostrazione di quanto la conoscenze giuridiche di Prodi siano approssimative, gli esperti fanno notare che la Corte Costituzionale, in varie sentenze, ha affermato che il segreto puo' coprire una notizia o un documento ma non un fatto. Per cui il sequestro Abu Omar non puo' in se' essere oggetto di segreto di Stato. E sempre la Consulta ha affermato che l'appartenenza ai Servizi non equivale ad una causa di non punibilita'  dell'appartenente, aggiungendo - con riferimento a queste due affermazioni - che dunque il PM e' liberissimo di procedere nella sua azione se ha raccolto prove diverse da quelle eventualmente contenute nei documenti coperti da segreto di Stato. E' in tal senso che i magistrati della Procura milanese potranno procedere, anche se al governo non fa piacere.

Peraltro il Parlamento Europeo, mercoledi' 14 pv, discutera'  in seduta plenaria la relazione di Claudio Fava (approvata nel Comitato temporaneo anche con i voti di vari europarlamentari di centrodestra) su rapimenti, voli e prigioni segrete della CIA: in questa relazione, oltre che ringraziare Magistratura e Polizia di Milano per le indagini sul caso Abu Omar, si deplora il governo italiano per essersi rifiutato (sia sotto Berlusconi che sotto Prodi) di rispondere alla richiesta di audizione formulata dalla Commissione e lo si invita a prendere urgentemente una decisione sulla richiesta di estradizione inoltrata al governo stesso dalla Procura di Milano.

L'Italia, dunque, rischia una sanzione politica. Ma questo governo non era europeista?

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