24 gennaio 2007

 
     

Voli e prigioni CIA : comitato UE accusa Stati membri e USA
di Gabriella Mira Marq

Il Comitato temporaneo di indagine sui voli segreti della CIA in Europa ha approvato martedi' il rapporto finale del relatore Claudio Fava con 28 voti favorevoli, 17 contrari e 3 astenuti. Ora tocca al parlamento UE, riunito in sessione plenaria, esprimere la sua opinione.

Fra le prove portate dal Comitato, 1245 voli di aerei privati usati dalla Cia e che hanno fatto scalo in aeroporti europei o hanno sorvolato lo spazio aereo di Paesi membri UE fra il 2001 e il 2005, anche se non tutti sono stati usati per le rese. Inoltre gli europarlamentari parlano di 21 casi ben documentati di resa straordinaria in cui le vittime sono state trasferite attraverso un paese europeo o erano residenti in uno Stato europeo ai tempi del loro rapimento. Il rapporto inoltre da' prove dettagliate delle indagini sui casi illegali di voli della CIA o di resa che coinvolgono la Bosnia, Cipro, la Danimarca, la Repubblica di Macedonia, la Germania, la Grecia, l'Irlanda, la Romania, la Spagna, la Svezia e la Turchia.

Cosi' come avvenuto da parte del Consiglio d'Europa dopo l'inchiesta di Dick Marty - il comitato accusa diversi Stati membri di passivita' e forse complicita' di fronte alla pratica delle 'extraordinary renditions', le rese illegali e la deportazione dei sospetti terroristi da parte dei Servizi segreti americani in Paesi spesso a rischio di tortura, e parla di mancanza di cooperazione da parte del Consiglio dei Ministri UE. I membri del comitato deplorano queste rese come "strumento illegale usato dagli USA nella lotta contro il terrorismo".

Secondo il rapporto, non e' da escludersi che in Europa vi siano prigioni segrete (del resto lo stesso Bush ha ammesso la loro esistenza, pur non indicando particolari dislocazioni), ipotizzando che alcune di esse possano essere situate nelle basi militari degli Stati Uniti e "ci pui' essere una mancanza di controllo" su queste basi da parte dei Paesi europei che le ospitano. Come prigioni segrete temporanee - spiega Fava nel rapporto - si puo' intendere un luogo dove una persona sia tenuta contro la sua volonta', e in cui le sia impedita la comunicazione con l'esterno, quindi stanze di un hotel, come nel caso di Khaled El-Masri a Skopje nella ex Repubblica iugoslava.

Il rapporto nota che i nomi di sette dei quattordici detenuti che lo stesso Bush ammise essere stati trasferiti da una prigione segreta a Guantánamo nel settembre 2006 coincidono con quelli accennati in una inchiesta del notiziario ABC che identificato i dodici sospetti di Qaeda detenuti in Polonia, quindi i membri del Parlamento Europeo concludono che l'indagine del Parlamento polacco non è stata condotta indipendentemente e che le dichiarazioni di questo erano contradittorie.

Il rapporto parla anche di torture, e - richiamando la testimonianza dell'ex ambasciatore britannico in Uzbekistan Craig Murray, secondo cui lo scambio di notizie di intelligence ottenute sotto tortura dai servizi segreti dei Paesi terzi ai servizi britannici era una pratica conosciuta e tollerata dal governo di Londra - esprime il timore che Stati UE possano aver usato informazioni estorte con la tortura in Stati extracomunitari.

Il comitato provvisorio quindi invita a rafforzare la legislazione degli Stati membri in tema di controli aerei ed invita il Consiglio ad imporre eventuali sanzioni agli Stati membri in caso da una inchiesta formale emergano violazioni serie e persistenti dell'articolo 6 del trattato. Chiede poi agli Stati membri di risarcire le vittime innocenti delle renditions. Inoltre invita il Consiglio e gli Stati membri ad approvare una dichiarazione che inviti l'amministrazione degli Stati Uniti a mettere fine alla pratica degli arresti e delle rese straordinarie. Ritenendo non esauriente l'indagine condotta, chiede infine una inchiesta convenzionale indipendente in base all'articolo 7 del Trattato UE sulle violazioni dei diritti fondamentali.

I membri del Parlamento Europeo hanno protestato anche riguardo alle "omissioni" nelle dichiarazione di Javier Solana, l'alto rappresentante del Consiglio per la politica comune estera e di sicurezza sulla lotta al terrorismo ed i colloqui sul tema con i rappresentanti degli Stati Unit, e parlano di risposte "insoddisfacenti" da parte del coordinatore antiterrorismo UE Gijs de Vries, ed hanno chiesto che le competenze e i poteri del coordinatore antiterrorismo siano rafforzate e controllate dal Parlamento Europeo.

Pochi giorni fa la Gran-Bretagna aveva ammesso di essere stata al corrente dell'esistenza di una rete di prigioni segrete della CIA prima che esse divenissero di dominio pubblico l'autunno scorso.

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