NEW del 29 settembre 2006

 
     

USA : terrorismo , al varo leggi che legalizzano gli abusi
di Rico Guillermo

Il Senato USA ha approvato la legge sul trattamento dei detenuti per terrorismo, che prevede norme molto rigide in materia di interrogatori e istituisce corti militari per i presunti terroristi, anche se con maggiori garanzie rispetto a quelle volute da George W. Bush. La Camera statunitense ha approvato invece il progetto di legge sulle intercettazioni, che saranno legali anche senza l'autorizzazione preventiva di un giudice. Tale legge mira ad 'aggiustare' l'abuso commesso da Bush con le intercettazioni illegali ai danni di centinaia di Americani che avevano contatti con persone sospettate.

Il New York Times parla di politica irresponsabile ed afferma che "l'amministrazione Bush usa il timore dei Repubblicani di perdere la loro maggioranza per portare avanti idee da incubo sull'antiterrorismo, che non serviranno a difendere il paese, ma metteranno in pericolo i soldati degli Stati Uniti e produrranno danni permanenti alla nostra nazione che per 217 anni si e' fondata sulla legge".

Inoltre, secondo il prestigioso quotidiano USA, i Repubblicani usano un argomento di pura propaganda quando dicono che il Congresso deve agire ora creando le procedure per mettere sotto accusa e processare i terroristi perche' gli uomini accusati di aver progettato gli attacchi dell'11 settembre sono disponibili. Infatti sarebbe stato possibile processarli anni fa, ma il presidente Bush ha scelto di non farlo, li ha mantenuti in uno stato di detenzione illegale, li ha interrogati in modo da rendere difficile lo svolgimento di regolari processi, e, per condannarli, ha inventato un sistema manifestamente illegale di tribunali da farsa. E' stato solo dopo che la Corte Suprema ha condannato con la sua inevitabile sentenza il sistema parallelo di regole voluto da Bush che questi ha adottato il suo tono di urgenza.

Il NYT elenca alcuni dei punti peggiori del testo di legge:
- "Enemy Combatants": una definizione pericolosamente ampia di "nemico combattente", che puo' comportare che i sospettati siano sottoposti ad arresto e detenzione per un tempo indefinito senza speranza di proporre appello. Questa etichetta potrebbe essere applicata praticamente a chiunque il presidente voglia: soggetti residenti legalmente negli Stati Uniti, come anche stranieri residenti nei loro rispettivi paesi.

- Convenzione di Ginevra: la legge annullerebbe circa mezzo secolo di precedenti nella consuetudine internazionale, permettendo al presidente Bush di decidere da solo quelli che, secondo lui, sono i sistemi di interrogatorio violento che vanno considerati permessi. E le sue decisioni potrebbero restare segrete - non comparendo nessun obbligo di pubblicazione di tali elenchi.

- Habeas Corpus: i detenuti nelle prigioni militari degli Stati Uniti perderebbero il diritto fondamentale di appellarsi contro le misure di limitazione della liberta' personale applicate nei loro confronti. Non si tratta di udienze che intasano i tribunali ne' si tratta di forme di indulgenza nei confronti dei terroristi. Semplicemente offrono la possibilita', a persone messe in galera per sbaglio, di provare la loro innocenza.

- Revisione del giudizio: nel nuovo sistema i tribunali non avrebbero il potere di rivedere alcuna decisione, fatta eccezione per i verdetti dei tribunali militari. La legge limiterebbe i casi di appello e vieterebbe le azioni legali basate, direttamente o indirettamente, sulla Convenzione di Ginevra. Per mettere qualcuno sotto chiave per sempre, Bush potrebbe semplicemente dichiararlo un "combattente illegale" e non fargli il processo.

- Prove ottenute in condizioni di costrizione: Le Prove ottenute in condizioni di costrizione sarebbero ammissibili nel caso un giudice le ritenesse attendibili (gia' questa una contraddizione in termini) e rilevanti. Il concetto di costrizione viene definito in modo tale da escludere qualsiasi atto sia stato commesso prima della legge del 2005 sul trattamento dei prigionieri (2005 Detainee Treatment Act), e qualsiasi altra cosa Bush decidesse di escludere.

- Prove segrete: Negli Stati Uniti la giustizia proibisce prove e testimonianze non conoscibili dall'imputato, indipendentemente dal fatto che si tratti di un pluriassassino o di un colletto bianco. Ma la legge, cosi come e' stata riformulata da Cheney, sembra tendere ad un affievolimernto della tutela contro questo tipo di prove.

- Abusi e maltrattamenti: la definizione di tortura viene limitata in modo inaccettabile: una specie di riedizione di quei cinici memorandum che l'amministrazione sfornava dopo l'11 settembre. Lo stupro e le molestie sessuali vengono definite in un modo retrogrado che considera solo il comportamento imposto con la violenza ed esclude altre forme di sesso non consensuale. In pratica la legge eliminerebbe il concetto di stupro come tortura.

In definitiva in nome della lotta al terrorismo la legge ritaglia le violazioni dei diritti sulle indicazioni date dal governo Bush agli addetti agli interrogatori e ai soldati e da questi messe in atto dopo l'11 settembre. Atti che oggi, in base alle convenzioni di Ginevra e ad una legge USA del '92 sarebbero passibili di pene molto serie.

In piu' occasioni i critici hanno fatto rilevare che codificare in tal modo il recepimento USA delle Convenzioni di Ginevra mette in pericolo gli Americani stessi quando si trovino all'estero, perche' altri Stati potrebbero decidere di adottare le stesse definizioni e limiti. Inoltre e' stato evidenziato che evitare l'iter legale previsto fino ad oggi dalla legge puo' comportare che siano sacrificati degli innocenti sospettati per errore, come avvenuto nel caso dell'ingegnere torturato in Siria.

Speciale terrorismo

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