NEW del 17 dicembre 2006

 
 
       
 

Intercettazioni e informazione : il parere del CSM sul ddl Mastella
di osservatoriosullalegalita.org

La VI Commissione del CSM ha approvato qualche giorno fa il parere richiesto dal Ministro della Giustizia sul disegno di legge riguardante "Disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche ed ambientali e di pubblicità degli atti di indagine".

In primo luogo il Consiglio ritiene positivo l'intento del provvedimento, volto ad intervenire sul diffuso fenomeno di pubblicazione di conversazioni intercettate spesso irrilevanti in relazione al merito dell'indagini svolte, tuttavia idonee a suscitare un interesse morboso nei lettori per il loro contenuto o per la notorietà delle persone coinvolte.

Il CSM nota che la linea scelta dal legislatore per rafforzare la tutela della riservatezza è stata, da un lato, quella di irrigidire la disciplina del segreto degli atti di indagine e quindi di vietare la pubblicazione attraverso alcuni accorgimenti volti a prevenire le violazioni, da un altro lato di inasprire le sanzioni per le violazioni dei divieti di pubblicazione previsti per i depositari degli atti.

Il Consiglio ha evidenziato tuttavia che la prevista modifica dell'articolo del codice di procedura penale, nella parte in cui limita la durata delle intercettazioni disposte legittimamente, non e' coerente con la dichiarata intenzione di rafforzare il segreto degli atti di indagine e reprimere le violazioni di esso.

Inoltre essa è destinata ad incidere negativamente sull'efficacia delle indagini, dato che limita il tempo di svolgimento legittimo delle intercettazioni ad una durata troppo breve per consentire l'accertamento di molti reati.

Il Consiglio ha valutato l'impatto della normativa sull'organizzazione degli uffici esprimendo piena condivisione per la scelta di effettuare le operazioni di registrazione per mezzo di impianti installati e custoditi in centri di intercettazione telefonica da istituirsi presso ogni distretto di Corte di Appello, lasciando che solo l'attività di ascolto venga ancora effettuata presso le Procure della Repubblica o i servizi di Polizia Giudiziaria.

Altrettanto condivisibile appare la scelta di affidare al Procuratore Generale ed al Procuratore della Repubblica il potere di gestione, vigilanza, controllo e ispezione rispettivamente, sui centri di intercettazione e sui centri di ascolto, dato che si tratta di compiti che possono essere ricondotti nell'ambito delle funzioni di sorveglianza attribuite al Procuratore Generale e nell'ambito delle attribuzioni facenti capo al dirigente dell'ufficio di Procura.

Il disegno di legge Mastella

Il decreto approvato l'estate scorsa

Speciale libera informazione

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