NEW del 06 luglio 2006

 
 
       
 

Intercettazioni : Siddi , no a cancellazione scandali per legge
di osservatoriosullalegalita.org

Un Giurì per la lealta' dell'informazione, la revisione dei meccanismi e dei tempi del procedimento disciplinare. Queste le possibili soluzioni al problema della pubblicazione delle intercettazioni, "ma in nessun caso è lecito pensare di poter cancellare gli scandali per legge impedendone che siano conosciuti. Sarebbe una grave lesione democratica". E' questo il parere del Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, intervenuto al dibattito organizzato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti sulle intercettazioni telefoniche.

"No alla censura, nessuna restrizione della libertà di stampa, né a leggi liberticide" ha ammonito pero' Siddi, aggiungendo che "Le intercettazioni sono state uno strumento per le indagini dei magistrati e materiale di interesse pubblico su cui l’opinione pubblica aveva e ha il diritto di sapere". "Qualche eccesso c’è stato", ammette il presidente FNSI, "ma non può essere utilizzato come motivo di sostegno a qualsivoglia legge restrittiva della libertà di stampa. I giornalisti dispongono già di un buon codice deontologico, anche per la privacy e per il trattamento dei dati personali. Si tratta di renderlo efficace e immediatamente percepibile come strumento di autoregolamentazione utile innanzitutto ai cittadini".

Per questo "La politica anziché esercitarsi alla minaccia o alla stesura si norme bavaglio per i giornalisti, dovrebbe preoccuparsi di fare le piccole-grandi riforme utili, istituendo, per esempio, il Giurì per la lealtà dell’informazione che entro tre giorni possa pronunciarsi su eventuali abusi dell’informazione rispetto ai diritti delle persone. Ciascun cittadino deve aver ristoro in pochi giorni se effettivamente danneggiato da una informazione che ha violato il codice deontologico".

Invece divieti e censure preventivi impedirebbero "di far luce su i letamai e sui misteri d’Italia che meritano di essere scoperti perché ciascun cittadino possa conoscere situazioni, atti di personaggi che siano di pubblico interesse, e formarsi di conseguenza libere opinioni". Siddi riconrda che "non e' accettabile neppure l’equazione che vorrebbe pubblicabili solo le notizie che costituiscono fatti di reato... I giornalisti hanno il dovere di pubblicare tutte le notizie di pubblico interesse, con il criterio della corrispondenza alla veridicità, della responsabilità, del rispetto della dignità delle persone".

Nel frattempo e' giunta la notizia di una indagine conoscitiva da parte della commissione giustizia del Senato.

Speciale libera informazione

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