NEW del 21 giugno 2006

 
     

Intercettazioni : fra diritto di informare e diritto alla privacy
di Mauro W. Giannini

La questione delle intercettazioni e' ancora all'ordine del giorno, con proposte per limitare la pubblicazione dette trascrizioni da un lato, e invocazioni della liberta' d'informazione dall'altro. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ricorda peraltro che "Finché le intercettazioni riguardavano il calcio, la politica non aveva battuto ciglio; ora che sfiorano i palazzi del potere politico e mediatico riaffiora la tentazione del garantismo a giorni alterni".

Il Consiglio Nazionale della FNSI ha approvato ieri all'unanimita' un documento nel quale "rifiuta nuovi bavagli ai giornalisti e nuovi ostacoli al diritto di cronaca" ed evidenzia che "Già le norme vigenti (dalla diffamazione al decreto legislativo 106/06) pongono problemi enormi. Il divieto imposto ai giornalisti di parlare con i magistrati impedisce ai cittadini di essere informati correttamente delle inchieste giudiziarie, ledendo il diritto sancito dall’art. 21 della Costituzione. I procuratori non devono sostituirsi ai cronisti nella valutazione delle notizie. Per questo la FNSI ritiene che il rispetto del diritto di informare ed essere informati sia incompatibile con l’applicazione dell’art. 5 del dlg 106. A questi problemi non se ne possono aggiungere altri prendendo a pretesto la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche disposte dalla procura di Potenza".

L'FNSI afferma che "Non si può pensare di intervenire sul diritto di cronaca a colpi di decreti legge, strumenti per i quali la Costituzione indica requisiti che mancano nella vicenda delle intercettazioni. L’informazione italiana ha bisogno di ben altri provvedimenti, dalla normativa antitrust alla regolamentazione delle frequenze, dallo statuto delle imprese editoriali alla tutela del precariato (in forte crescita tra i giornalisti). La tutela sacrosanta del diritto alla privacy deve essere bilanciata col diritto di cronaca, in un confronto con tutti i soggetti coinvolti al di fuori del clima emergenziale di questi giorni, compresi gli stessi organi della magistratura".

Il Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, ha dichiarato ieri: "Non andava bene la proposta di legge del centro-destra che, con un documento dell’allora Guardasigilli Castelli, ipotizzava quattro anni di carcere (ipotesi poi rientrata, ndr) per i giornalisti che pubblicavano stralci di intercettazioni telefoniche. E non va bene il progetto del diessino Calvi che, sullo stesso tema, è portato a concludere nello stesso modo, minacciando di rinchiudere in galera chi firma articoli con indiscrezioni giudiziarie".

Del Boca sottolinea che i giornalisti "rispondono al preciso dovere di informare i cittadini e l’opinione pubblica. Il problema non viene dalla stampa ma, semmai, dalla troppa gente che ritiene di utilizzare il nostro paese come terra di scorribande finanziarie e di disinvolte compre-vendite... Non mi sfugge che il problema comporta anche – anche! – la valutazione di aspetti delicati che riguardano la salvaguardia della privacy. Ma le giuste tutele non saranno assicurate da un dibattito affastellato sulla spinta delle emozioni di questi giorni e con una legislazione d’emergenza". Del Boca promette "un codice di comportamento che possa rispondere all’indispensabile bisogno di verità coniugandolo con la necessità di tutelare persone estranee alle vicende giudiziarie".

E' d'accordo con la necessita' di difendere il diritto-dovere d'informare il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che ha ripresentato in Senato un disegno di legge secondo cui un giornalista che abbia pubblicato informazioni riservate non puo' essere processato per violazione del segreto istruttorio se non e' imputato anche di furto dei documenti e se prima non sono stati condannati i magistrati e gli ufficiali di polizia giudiziaria che gli hanno passato le informazioni.

Cossiga critica le proposte del guardasigilli Clemente Mastella e del diessino Guido Calvi, e dice all'ANSA che entrambi sono "evidentemente timorosi della potente lobby politico-sindacale dell'Anm, di fronte allo strazio che si è fatto della privacy e della confusione che si sta facendo tra vizia, peccati e reati, potrebbe sembrare che la linea che sta per essere prescelta sia quella 'giornalisti in galera'. Come se i giornalisti le intercettazioni le avessero da fonte diversa dai magistrati e dagli ufficiali di polizia giudiziaria''.

Sul fronte della privacy, Maurizio Gasparri - che dopo il coinvolgimento del portavoce di Fini e di Vittorio Emanuele nell'inchiesta potentina ha fatto sapere di non aveve dubbi sulla necessita' di un decreto sulle intercettazioni, parlando di necessita' di evitare la pubblicazione di conversazioni "sia di chi e' sotto inchiesta sia di persone perbene che non c'entrano nulla con l'indagine'' - si e' chiesto in una intervista TV cosa faccia il garante per la privacy.

Ma due giorni fa il Garante per la privacy aveva ribadito i principi che regolano la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche, raccomandando "il massimo senso di responsabilità nel valutare con scrupolo l'essenzialità delle notizie pubblicate". In piu' occasioni il Garante aveva sanzionato testate giornalistiche che avevano superato i limiti della liberta' di cronaca e in qualche caso ha anche bloccato la pubblicazione dei passi piu' privati di conversazioni telefoniche ed sms. L'Autorita' - che peraltro puo' operare solo in conformita' con le leggi vigenti - ha ribadito di seguire "con attenzione le vicende in corso, peraltro di eventuale competenza anche dell'autorita' giudiziaria, e non manchera' di intervenire con la massima tempestivita' nel caso in cui sia necessario e qualora le pervengano ricorsi da parte degli interessati".

Puntata precedente

Speciale diritti

Speciale Giustizia

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Immunita' parlamentare e intercettazioni telefoniche

Stampa estera su caso Fazio

Caso Fazio e intercettazioni