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NEW del 14 settembre
2005
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ONU
: al via il summit per la riforma , delusione di molti Non avra' meno armi il mondo di domani, e forse nemmeno piu' rispetto per i diritti, dopo la tre giorni del Summit mondiale 2005 che si apre oggi a New York e vede riunita nel sessantesimo anno dalla fondazione dell'ONU l'assemblea generale delle Nazioni Unite al suo massimo livello. Con la presenza di 150 capi di Stato e di governo, fra cui George W. Bush, Vladimir Putin, Tony Blair, il giapponese Junichiro Koizumi, il cinese Hu Jintao, per l'Italia Silvio Berlusconi, presiede un Kofi Annan insoddisfatto per la parzialita' dell'accordo raggiunto dai diversi Stati membri quale proposta di riforma dell'ONU. Il summit inizia con un minuto di silenzio, preghiera e meditazione, seguito dalla dichiarazione introduttiva del segretario generale e dell'ospite, il presidente americano George W. Bush. Massime le misure di sicurezza a palazzo di vetro, con una fila di guardie dell'ONU schierate nella sala, e molti gli incontri bilaterali previsti a latere, fra cui quelli fra Bush e Tony Blair e Bush con Ariel Sharon, e fra il presidente pakistano Pervez Musharraf e il primo ministro indiano Manmohan Singh. Alcuni incontri gia' hanno avuto luogo fra Bush e il presidente iracheno Jalal Talabani e fra il presidente USA e i reali spagnoli accompagnati da Luis Zapatero. A margine del summit il Consiglio di sicurezza deve riunirsi oggi a livello di Capi di Stato o di governo per adottare due risoluzioni, una con l'invito alla repressione dell'incitamento al terrorismo, l'altra per il rafforzamento della prevenzione dei conflitti in Africa. Nel corso dell'incontro mondiale dovrebbe essere approvata la proposta di riforma dell'organismo mondiale, con riguardo agli aspetti dello sviluppo, della pace (con una apposita commissione proposta dalla UE e con la statuizione di un dovere di ingerenza per evitare i genocidi e i crimini di guerra), i diritti umani (con un rinnovato Consiglio), del terrorismo e del fondo per la democrazia voluto dal presidente USA Bush. Gli Occidentali non sono riusciti ad imporre i loro criteri per la selezione dei membri del Consiglio per i diritti umani, che dovrebbe superare i difetti dell'attuale comitato, costituito in buona parte da Stati che violano sistematicamente i diritti. Ieri i 191 Stati membri sono pervenuti in extremis ad un accordo di compromesso sull'ONU e sul rilancio di uno sforzo globale per lo sviluppo ed hanno adottato, nel corso di una seduta plenaria dell'Assemblea generale, un documento che sara' sottoposto al voto dei leader mondiali durante il summit. Il documento, di 35 pagine, deriva da tre settimane di febbrili contatti e di bracci di ferro diplomatici ed e' considerato da molti il miglior compromesso possibile, seppure molto meno ambizioso del progetto iniziale di Kofi Annan. Molte organizzazioni non governative hanno espresso delusione per il testo. L'Osservatorio internazionale per i diritti umani e Amnesty International hanno lamentato i punti negativi rimasti invariati sulla questione del Consiglio dei diritti dell'uomo. Alcune associazioni internazionali hanno lanciato critiche e preoccupazioni sul mancato raggiungimento degli obiettivi del millennio, stabiliti nel 2000. Fra questi Oxfam, Eurodad ed Eurostep chiedono alla UE di evitare che Paesi come il Pakistán, l'Egitto, la Russia, l'India o gli Stati Uniti sabotino questo punto. In particolare le associazioni temono soprattutto l'intenzione degli Stati Uniti di ridurre drasticamente i finanziamenti per il Tribunale Penale internazionale, per l'ambiente e per lo sviluppo. Fra le altre cose, il testo risulta vago sull'eliminazione delle barriere commerciali. Il presidente dell'assemblea, lo svedese Jan Elliason, subentrato a Jean Ping del Gabon, ha detto che durante il processo di negoziazione dell'accordo sono emerse due realta'. Una di queste e' che le persone si aspettano che le Nazioni Unite aderiscano ai propri ideali, l'altra consiste nella realta' mondiale esistente. Egli ha aggiunto che, per riconcliare queste due realta', occorre un nuovo multilateralismo. Esso garantira' sicurezza, blocchera' il "silenzioso tsunami" di estrema poverta' che uccide un bambino ogni tre secondi, ricostruira' la pace nei paesi dilaniati dalla guerra e fermera' gli abusi sui diritti umani. Egli ha detto che ciascun delegato deve sentirsi responsabile della poverta' e vulnerabilita' del mondo, nonche' del suo futuro, mostrando che tutti insieme si puo' provvedere alle necessita' di tutti. Meno fiducioso Kofi Annan, reduce dal rapporto su oil for food, dal quale ha detto che occorre trarre insegnamento per il futuro, e che ha dato un deluso benvenuto all'accordo per la riforma dell'ONU. Al segretario generale e' stato ripetutamente chiesto dai giornalisti se reputasse il compromesso raggiunto un fallimento rispetto alle ipotesi prospettate nel suo rapporto di marzo intitolato "per una liberta' piu' grande: attraverso lo sviluppo, la sicurezza ed i diritti umani per tutti". Annan ha convenuto che non e' facile riuscire a far accordare 191 parti diverse, ma ha lamentato che alcuni hanno guardato solo agli interessi nazionali e non a quelli collettivi, "ci sono stati governi che non hanno fatto le concessioni necessarie" e in alcuni gruppi vi sono stati dei "guastatori". Annan ha commentato che il "grande tema scomparso e' la non proliferazione e il disarmo" il che, ha aggiunto, "e' una vera disgrazia". Va considerato che proprio in questi giorni l'Iran e la Corea del nord hanno confermato di non voler rinunciare ai propri programmi nucleari, mentre il Pentagono ha ammesso di voler procedere ad attacchi nucleari preventivi in ipotesi di imminenti attacchi con armi di distruzione di massa da qualsiasi parte provenienti. Annan ha raccontato di essere stato accusato, in passato di non aver riformato l'ONU in sei settimane e di aver risposto all'ambasciatore russo che gli rimproverava di aver piu' tempo di Dio per 'rifare il mondo', che Dio aveva il vantaggio di lavorare da solo, senza l'Assemblea generale e il Consiglio di sicurezza. Annan: riforma ONU e Consiglio diritti umani Consiglio di sicurezza: 2 proposte di Annan USA, sì a 2 seggi in consiglio ONU, Annan contrariato ONU, terrorismo: le proposte di Zapatero e Bush ___________ NB:
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Risoluzione ONU su terrorismo: testo pieno di pericoli Terrorismo: contro la nuova Al Qaida un impegno globale
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