NOTIZIARIO del 28 ottobre 2004

 
     

Rocco Buttiglione : diritti ed orgoglio , la nostra scelta
di Rita Guma

Nessun compiacimento ne' discriminazione ne' partigianeria da parte nostra sulla vicenda di Rocco Buttiglione. Rispondo cosi' alla provocazione di un lettore che ha voluto restare anonimo e che forse esprimeva perplessita' anche di altri.

Il lettore chiedeva fra l'altro se non ci sembrasse piu' giusto difendere comunque il "nostro" commissario perche' italiano. Rispondo che la difesa d'ufficio e ad oltranza semmai la facciamo ai diritti umani.

Non ci interessa nemmeno sapere se Buttiglione si sia pronunciato in modo offensivo verso le donne, gli omossessuali, i bianchi, i neri, la casalinga di Voghera o i pompieri di Viggiu', tutte categorie che non hanno fatto male a nessuno.

E ci saremmo levati lo stesso con sdegno - come sempre - se l'incaricato UE delle liberta' e i diritti avesse discriminato gli Ebrei, i Musulmani, gli Evangelici, i preti, le suore o le maestre di catechismo. Percio' non abbiamo neppure bisogno di rifarci al concetto di laicita' dello Stato e dell'Unione Europea.

Noi siamo contro le discriminazioni, ed un ministro che le attuasse o propalasse opererebbe in modo diseducativo e contrario al patto europeo, ma prima di tutto ci disonorerebbe.

Prima di essere italiani siamo uomini, quindi caratterizzati da tutti i diritti fondamentali ratificati dalla carta dei diritti dell'uomo. Semmai il fatto che egli sia italiano costituisce un'aggravante, visto che ci rappresenta e che il mondo intero ci etichetta attraverso di lui.

Inoltre chi discrimina oggi questi, potrebbe domani discriminare altri, noi compresi. E' il caso di rifletterci, riandando con la memoria a tutte le persecuzioni passate ed anche recenti, basate sempre sull'idea che altri fossero peccatori, malati, inferiori o bisognosi di cure psicologiche.

E se Liberation, con estrema sintesi, ha detto che i tre errori di Durao Barroso sono stati "giocare il piccoli nuovi Stati membri contro la coppia franco-tedesca, i capitali contro i deputati, il Vaticano contro i Liberali", mentre altri hanno parlato delle ingenti somme nel portafoglio del commissario che farebbero gola ai Protestanti, ci piace pensare che per una volta invece abbiano vinto i diritti.

Cosi' come vorremmo che vincessero la legalita' e l'interesse dei cittadini nei casi degli altri candidati commissari di diverse nazionalita' che si trovano in situazioni poco chiare e di cui abbiamo ampiamente parlato fin da agosto.

L'orgoglio - e l'orgoglio nazionalista tanto piu' - viene dopo i diritti e dopo le leggi, e per noi, sinceramente, l'orgoglio sta nella coerenza di rispettarli e cercare di farli rispettare ogni giorno, a destra ed a sinistra, cattolici o meno...

Speciale Europa


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