NOTIZIARIO del 13 ottobre 2004

 
     

Buttiglione bocciato per aver deviato dai valori democristiani
di Piero Stagno

A me pare che la bocciatura di Buttiglione sia stata originata dalla confusione fra sfera politica e sfera religiosa ed in particolare dall'uso della parola "peccato", che in politica non ha cittadinanza.

Mi sono riletto il documento più alto prodotto dai cattolici impegnati in politica, la relazione di Gonnella al Congresso della D.C. del 24-27 aprile 1946 (da cui provengono circa i due terzi della Costituzione) ed in essa la parola "peccato" non c'è mai, anzi è scritto: "....nessuno può essere impedito di comportarsi secondo la sua personale coscienza...".

Ed a proposito della donna (testo nella forma decisamente datato, pensiamo che il suffragio femminile era stato appena dato, ma "mirate la dottrina che s'asconde sotto'l velame de li versi strani") dice:"la donna, per la sua alta missione di sposa e di madre, di educatrice e cooperatrice dell'uomo deve godere di uguaglianza di diritti pubblici, parità di trattamento nelle condizioni di lavoro (dopo sessant'anni non ci siamo ancora)". Quale differenza da quello che ha detto Buttiglione, stando al Corriere "la famiglia esiste per permettere ad una donna di avere figli e di essere protetta dal marito".

Quindi ben lungi dall'essere una discriminazione verso i cattolici il Parlamento Europeo ha sanzionato (forse loro non ci pensavano) una grave deviazione dalla più pura tradizione dei cattolici impegnati in politica: per esempio è impensabile che De Gasperi, col concetto di laicità dello Stato dimostrato nel '51, quando si oppose al Vaticano nella vicenda delle liste amministrative al Comune di Roma , avrebbe potuto esprimersi in modo anche vagamente simile.

Già che ci sono, che la parte politica di Buttiglione si stia allontanando dalla tradizione della Democrazia Cristiana è dimostrato dal loro comportamento sulle riforme costituzionali; non parlo del cosiddetto federalismo, dove anche la precedente maggioranza ha fatto nel 2001 una riforma sconsiderata, ma in fondo non si tratta di misure che possano indebolire la libertà; parlo della cosiddetta riforma del premierato che, con la concentrazione del potere, invece sì la mette a rischio.

Diceva Gonnella in un paragrafo significativamente intitolato "Garanzie della libertà": .....se non si vuole perdere un'altra volta la libertà, bisogna rendere efficienti vari tipi di garanzie: a) garanzie strutturali dello Stato democratico: sono poste in essere dalla struttura stessa dello Stato (sovranità popolare, divisione dei poteri, primato del legislativo, bicameralismo, stabilità dell'Esecutivo, indipendenza del giudiziario, elettività, temporaneità e collegialità degli organi Costituzionali, decentramento amministrativo, autonomie comunali e regionali).....".

Gonnella scrisse questa frase oltre 58 anni fa, ma sembra che sapesse quello che sta succedendo ora: fa stringere il cuore pensare che una formazione politica, che pure ha lo scudo crociato nel simbolo, sta votando per la concentrazione dei poteri nelle mani dell'esecutivo (anzi nelle mani di un uomo, il cosddetto premier), per la sottomissione del Legislativo all'esecutivo, per togliere l'indipendenza al giudiziario.

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Stralci intervento di Buttiglione al parlamento UE (in inglese)

Resoconto dell'intervento di Buttiglione in italiano

Comitato liberta' civili: doppia bocciatura per Buttiglione