NOTIZIARIO del 06 ottobre 2004

 
     

Buttiglione in Europa : più sicurezza senza ledere libertà
di red

In quanto commissario designato alla giustizia, la liberta' e la sicurezza dell'Unione Europea della futura commissione Barroso, Rocco Buttiglione e' stato sentito ieri durante l'audizione del parlamento UE dalla Commissione per le liberta' pubbliche, la giustizia e gli affari interni presieduta da Jean-Louis Bourlanges. Tra gli argomenti trattati, sicurezza, terrorismo e tutela della privacy e delle liberta', immigrazione, non discriminazione.

Sulla questione sicurezza e terrorismo, Buttiglione ha detto "siamo in guerra con il terrorismo e noi vinceremo questa guerra", ricalcando una frase cara a George Bush. Tuttavia ha soggiunto "siamo fratelli degli Americani, non siamo fratelli gemelli. Molte cose dobbiamo copiare dagli Stati Uniti, Guantanamo invece no" ed ha riconosciuto che "non possiamo ridurre gli spazi di liberta' della nostra societa'".

Ad una domanda di quattro deputati preoccupati su come intenda conciliare i diritti umani ed il diritto alla privacy con le esigenze in materia di sicurezza, Buttiglione ha detto che la lotta al terrorismo non puo' andare a discapito delle liberta' fondamentali che sono sancite dalla Costituzione e dalla Carta europea e, sul caso pratico del trasferimento dei dati personali per i passeggeri in viaggio verso gli USA, ha detto che andra' considerata con attenzione la sentenza della Corte di Giustizia europea che ha all'esame la questione.

Il collega di governo Romano La Russa (AN), citando il caso Battisti, ha chiesto se la Commissione non dovrebbe approntare una strategia che eviti il ripetersi di "casi tanto riprovevoli che offendono la dignita' dei popoli" e che favorisca l'adozione di misure "che evitino ad un criminale riconosciuto di circolare liberamente all'interno di uno Stato membro". Buttiglione ha risposto che la Commissione sta facendo del suo meglio, con il mandato d'arresto europeo che evitera' in futuro "casi cosė evidenti di non cooperazione giudiziaria all'interno dell'Unione".

Quanto all'immigrazione, Buttiglione ha precisato di non aver mai proposto la costituzione di campi di concentramento in Nordafrica dove deportare gli immigrati illegali residenti nell'Unione, perche' sarebbe "un'idea ripugnante" che, non terrebbe conto della sovranita' degli Stati della sponda sud del Mediterraneo. Buttiglione ha ricordato la possibilita' di gestire a livello comunitario, tramite un voto unanime del Consiglio, la parte della Costituzione UE dedicata a visti, asilo e immigrati, estendendo cosi' il potere di codecisione del Parlamento su tali questioni.

Egli ha affermato che il problema consiste nell'emergenza umanitaria cui non si e' in grado di far fronte, cui si aggiunge il problema dell'immigrazione illegale. Dei 1127 morti registrati nel fondo del Mediterraneo, ha detto, molti sarebbero potuti venire in Europa per canali legali, ha aggiunto. Ha auspicato che la Libia e l'Algeria sottoscrivano la Convenzione di Ginevra, passaggio necessario per crearvi campi di rifugiati.

La verde Frassoni ha sollevato il problema del rimpatrio forzato dei migranti clandestini da parte "del Governo di cui Lei e' Ministro dimissionario" ed ha chiesto al Vicepresidente designato se la considera una pratica illegale oppure in linea con le convenzioni internazionali. Buttiglione ha detto che sara' "giudice imparziale di ogni trasgressione da parte del Governo italiano dei principi umanitari se questa dovesse avere luogo".

Secondo il deputato Giusto Catania "l'Italia sta violando la Convenzione europea sui diritti umani e la Convenzione di Ginevra sull'obbligo di non respingimento". Buttiglione ha risposto che le informazioni in suo possesso non corrispondono a quanto affermato dal deputato: il diritto a presentare domanda d'asilo e' rispettato e il comportamento delle forze dell'ordine coinvolte e' esemplare, ma in caso contrario sarebbe pronto "a condannare l'azione del Governo italiano".

Secondo Buttiglione la questione immigrati va trattata nell'ambito di un programma di cooperazione che consenta la creazione di posti di lavoro anche sull'altra sponda del Mediterraneo, con una forte spinta per la democratizzazione, garantita da "un accordo generale mediterraneo che garantisca diritti umani, regole precise sull'immigrazione e sviluppo economico".

Sulla giustizia Buttiglione ha assicurato la sua indipendenza dal governo italiano ed ha affermato che e' sua intenzione agire secondo coscienza, "nell'interesse dei cittadini europei". Ha anche precisato che l'Italia non e' il solo Stato membro ancora indietro sul mandato d'arresto d'europeo e che personalmente ha gia' operato sollecitazioni perche' la questione sia presto inserita all'ordine del giorno dei lavori parlamentari.

Buttiglione ha poi identificato alcune aree sulle quali lavorare: la possibilita' dell'arbitrato per accelerare la giustizia, standard comuni di giustizia, il rafforzamento dei diritti della difesa, l'armonizzazione parziale dei sistemi giudiziari come base del riconoscimento reciproco.

Lilli Gruber ha chiesto al Vicepresidente designato come giudica la situazione della liberta' d'informazione in Italia e se intende dare seguito alla richiesta formulata dal Parlamento alla Commissione di proporre delle misure volte a garantire il pluralismo dei media. Buttiglione ha detto che l'Italia "non merita di essere trascinata sul banco degli imputati" perche' anche altri Stati membri hanno questo stesso tipo di problemi e la Commissione dovra' monitorare la situazione esistente e, se del caso, "proporre delle misure che favoriscano un vero pluralismo in tutti gli Stati membri".

Buttiglione ha comunque riconosciuto che vi sono reali problemi dal punto di visto del pluralismo in Italia, ma "non solo di una parte" in quanto esistono altri "cartelli dell'informazione". Una liberalizzazione farebbe bene alla democrazia italiana, ha aggiunto, "se fosse una liberalizzazione generale, aperta a tutti". Ha anche citato i due provvedimenti legislativi sul conflitto d'interessi e sulle Telecomunicazioni che saranno valutati dalla Commissione UE.

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