COMUNICATO 03 maggio 2008

 
     

Santoro , Grillo , Sgarbi , Petruccioli e la liberta' di informazione
di Rita Guma*

Relativamente alla reazione di Claudio Petruccioli alla trasmissione di Michele Santoro, in questa giornata internazionale per la liberta' di stampa vogliamo sottolineare che:

- come Osservatorio possiamo essere d'accordo o meno con contenuti e modi delle trasmissioni di Santoro in generale, ma va ricordato che Santoro e' un giornalista e quindi riportando le frasi di Grillo stava solo facendo cronaca. Secondo la Cassazione e della Corte europea dei diritti dell'uomo il diritto di cronaca e' un diritto nell'interesse pubblico e sopravanza molti altri diritti.

- Qualora le frasi di Beppe Grillo fossero (e probabilmente alcune lo sono) oggettivamente offensive o costituiscano vilipendio per il Presidente della Repubblica, se ne potra' occupare la magistratura, ma il cittadino potra' valutare nel bene e nel male lo spessore di Grillo e la fondatezza delle sue accuse, giudicandolo positivamente o negativamente. Invece, secondo Petruccioli, il cittadino non dovrebbe sapere cosa ha detto Grillo, quindi non si tratterebbe piu' di servizio pubblico (cioe' al servizio del pubblico).

- va ricordato che, secondo la Cassazione e la Corte dei diritti dell'uomo, si possono portare attacchi ai politici (quale e' ad esempio - non lo dimentichiamo - Veronesi) che rivolti a persone comuni sarebbero insulti (idiota, fascista, etc), anche se non sono ammessi gli attacchi personali (1, 2). Non e' invece lecito insultare pesantemente un giornalista come ha fatto Sgarbi durante la trasmissione nei confronti di Marco Travaglio. Attacchi cui Petruccioli non ha fatto cenno.

- relativamente alla "verita'" di Sgarbi, che ha attaccato Travaglio dandogli del bugiardo sulla 'cacciata' di Biagi dalla RAI a seguito dell'editto bulgaro, ricordiamo che Biagi stesso ha narrato l'episodio del licenziamento con raccomandata con ricevuta di ritorno in un'intervista riportata nel film "Viva Zapatero". Peraltro Sgarbi sara' senz'altro in grado di produrre le prove di quello che dice, ma sicuramente, se egli avesse quelle prove, non sarebbe costretto a ricorrere all'insulto.

- infine vogliamo sottolineare che le affermazioni di Grillo sulla mancanza di liberta' di informazione in Italia, sul duopolio RAI-Mediaset, sulla pervasivita' della politica nei media, sul conflitto d'interessi, sulla Gasparri e sul caso Europa 7 non sono solo di Grillo, ma sono state prima - per uno o piu' di questi aspetti - dell'Antitrust, della Corte Costituzionale (1, 2), della Corte UE, dell'OSCE, del Consiglio d'Europa e di vari altri prestigiosi organismi internazionali.

Se Grillo usa modi sradevoli o offensivi - che spesso non ci trovano d'accordo - per esprimere e sintetizzare la rabbia e lo sconcerto di tanti Italiani che si rendono conto che l'informazione e' spesso pilotata o asservita e che il settore delle Comunicazioni e' tanto bloccato da interessi di parte che la giustizia non vi viene applicata nonostante numerose sentenze, e' perche' la politica - a destra come a sinistra - non ha fatto il suo dovere in anni in cui questi problemi sono stati additati da tanti (anche dall'Osservatorio) come gravi e da risolvere prioritariamente in una nazione che voglia dirsi democratica.

* presidente Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale libera informazione

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