NEW del 31 marzo 2006

 
     

Berlusconi le spara grosse e nessuno confuta le sue affermazioni
di Rita Guma

Diverse affermazioni di Silvio Berlusconi questa mattina ad Omnibus, su La7, erano assolutamente da confutare, cosa che non e' stata fatta, e cio' va ad onta dei due giornalisti presenti, Piero Sansonetti e Rula Jebreal. Ma anche in altri casi il premier continua a dire cose che potrebbero essere facilmente smontate con poche frasi e viene lasciato invece a fare una tranquilla disinformazione.

1- Il premier ha affermato che se i processi a suo carico si sono conclusi con la prescrizione e' perche' i PM non sono riusciti in tanti anni a dimostrare la fondatezza delle proprie accuse.
In primo luogo vi sono stati processi, come il caso Lentini, in cui la legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi ha ridotto i tempi di prescrizione giusto in tempo prima della sentenza.
Sappiamo benissimo poi quanti ritardi siano stati causati dalle sue assenze in tribunale e da quelle dei suoi avvocati 'per impegni istituzionali' mentre c'era sempre il tempo di andare alle partite del Milan.
La Corte di Cassazione sez. Civili ha stabilito comunque che e' l'imputato che accetta la prescrizione a far capire di non poter dimostrare la propria innocenza, dato che la prescrizione puo' essere rifiutata (se si vuole arrivare a sentenza di assoluzione).

2- Berlusconi ha detto che in tutti i processi che ci sono stati non sono emerse illegalita' commesse nelle sue aziende. Non e' vero.
Il fratello Paolo (che si e' assunta tutta la responsabilita' degli illeciti) ha patteggiato per miliardi per la discarica di Cerro (e non si patteggia se si puo' dimostrare la propria innocenza, a meno che non si abbiano i soldi per l'avvocato, ma questo non e' il caso dei Berlusconi).
Anche Dell'Utri e' stato condannato in via definitiva a 2 anni per frode fiscale e false fatture per Publitalia ed ha poi patteggiato per altre vicende riguardanti sempre la stessa azienda del gruppo di Berlusconi.
V
i e' stato poi il caso delle tangenti alla guardia di finanza, che riguardava un'azienda del premier.
In quel caso e' stato un suo dirigente, Massimo Maria Berruti, ad assumersi la responsabilita' ed essere condannato in via definitiva.
Peraltro, invece di ricusare i collaboratori che avevano commesso l'illegalita' - come sarebbe stato normale per un imprenditore sano che veda messo a rischio il suo nome e quello dell'azienda da un impiegato disonesto - Berlusconi ha premiato Dell'Utri e Berruti portandoli in parlamento con Forza Italia...

3- Parlando di separazione delle carriere dei magistrati, Berlusconi ha presentato un pasticcio secondo il quale i PM di un processo interverrebbero nella valutazione della carriera dei giudici che vi sono implicati e viceversa.
Questo non e' vero. A decidere sulle carriere dei magistrati e' il CSM, composto peraltro in parte significativa da non magistrati eletti dal parlamento.
Se poi si vuol parlare dei PM come di una categoria che sarebbe cosi' solidale al suo interno che i PM presenti nel CSM punirebbero i giudici che non accolgono le tesi dei pubblici ministeri, risulterebbe ridicolo, visto appunto che in Italia non vi e' separazione di carriere.
Peraltro molti imputati vengono assolti, cosi' come lo stesso premier aveva affermato poco prima di se' stesso, quindi le richieste di condanna dei PM non vengono sempre accolte, anche se riguardano Andreotti o Berlusconi.

4- Su sollecitazione della Jebreal - che continuava a fornire al Cavaliere spunti ideali per ripetere le proprie tesi preferite - il premier ha parlato di giustizia ad orologeria, cioe' di processi sotto elezioni, e poi ha continuato a sciorinare l'elenco delle riforme a vantaggio dei cittadini che sono state appena approvate ed avranno effetto da giugno, come quelle della sanita'.
C'e' da chiedersi - visto che la CdL ha governato cinque anni con una schiacciante maggioranza e, ad esempio, proprio il ministero della sanita' e' riuscito a produrre solo poche e controverse leggi sui 'vizi' degli Italiani - se non era possibile fare prima queste riforme miracolose che ancora devono entrare in vigore e dimostrare i propri effetti e se non si debba invece parlare di leggi ad orologeria, essendo queste varate a ridosso delle elezioni con promesse indimostrabili finalizzate al risultato elettorale.

5- Berlusconi continua, e lo ha fatto anche in questa occasione, a dire che il suo governo ha fatto tante leggi, ma di queste moltissime sono state fatte 'con i piedi', per stessa ammissione dei membri della CdL che le hanno poi dovute cambiare o hanno promesso di cambiarle perche' inadeguate, contraddittorie o controproducenti (e' il caso del conflitto fra ex-Cirielli e legge sulle droghe, della legge sulla bancarotta, della legge elettorale di Calderoli e del provvedimento 'elimina-Caselli' che ha mandato a casa involontariamente anche PierLuigi Vigna).
Inoltre molte consistevano di pochissimi maxiemendamenti (cioe' una legge chilometrica di un solo articolo, da votare in blocco) e molte sono state criticate da tutti i tecnici del settore su cui si interveniva (vedi nella colonna a lato per la giustizia).
Chiunque saprebbe legiferare tanto in questo modo.

6- Infine, Berlusconi ribadisce che solo il suo governo e' durato l'intera legislatura, ma si tratta del primo caso in Italia in cui la maggioranza ha potuto fruire del maggioritario, con un premio di maggioranza cosi' significativo da mettere praticamente nelle mani della coalizione vincente tutte le sorti legislative del Paese, tanto e' vero che il precedente governo Berlusconi non era durato cosi' a lungo e che in quello attuale moltissime leggi sono passate con la fiducia e col voto della sola maggioranza.
Tutti i precedenti governi si sono trovati a fare i conti non solo con i ricatti delle formazioni piccole, ma anche con la ricerca del consenso, che rallenta la produzione legislativa. E' cio' che e' accaduto al centrosinistra quando ha governato senza bollire i bambini.

Questo mi sarebbe piaciuto che Sansonetti, se non la conduttrice, rispondessero alle varie battute del premier. E non si tratta di essere partigiani di uno o dell'altro, ma di una questione di disinformazione, mirante peraltro a orientare il voto degli elettori. Diritto civile che - se esercitato con cognizione di causa ed in possesso di tutte le corrette informazioni - ne garantisce molti altri.

Speciale 'bugie'

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