Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
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15 gennaio 2010
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Segreti di Stato , dossier illegali e italiche anomalie
di Rita Guma e Alessandro Balducci*

In poco tempo il governo ha opposto per ben tre volte il segreto di Stato su altrettante importanti inchieste della magistratura a proposito di vicende che vedevano coinvolti settori deviati, ma importanti, dei Servizi.

Il sequestro illegale di Abu Omar orchestrato dai servizi segreti americani in stretta collaborazione con i Servizi italiani ed in palese violazione delle leggi italiane. L’archivio illegale raccolto da Pio Pompa, agente del Sismi, in cui a partire dal 2001 e fino al 2006,su quattro procure della Repubblica (Milano, Torino, Roma, Palermo), 203 giudici (italiani ed europei), giornalisti e leader dell'opposizione di centrosinistra, venivano raccolte informazioni personali e riservate allo scopo probabilmente di disinformare e disorientare l'opinione pubblica e di intimidire gli "spiati. In ultimo, la "strana combutta" del capo del controspionaggio del Sismi, Marco Mancini, Giuliano Tavaroli, responsabile della security di Telecom Italia e l'agenzia privata di intelligence di Emanuele Cipriani. In almeno due di queste tre vicende, elementi dei servizi segreti civili e militari, pagati coi soldi dei contribuenti (almeno di coloro che le tasse le pagano), invece di sorvegliare terroristi o pericolosi criminali e di garantire la Sicurezza della Nazione, si dedicavano a raccogliere dossier su esponenti dell’opposizione, della magistratura, dell’associazionismo volontario, su alcune onlus e sui giornalisti “scomodi”.

Se c'e' qualcosa di ancora piu' inquietante oltre alle vicende gia' sommariamente descritte - e che evocano le storie e le atmosfere tanto ben rappresentate nel film "Le vite degli altri", ambientato nella Germania Est in cui imperversava la famigerata Stasi - e' il SILENZIO della quasi totalita' delle tv e della maggioranza dei giornali, se si escludono alcune lodevoli eccezioni. La maggior parte dei media, infatti, e' occupata a parlare e ad esaltare il nuovo “clima di dialogo” che preluderebbe alla realizzazione di quelle famose "riforme(!) di cui il Paese tanto ha bisogno". A parte che nessuno - neanche il Presidente della Repubblica nel discorso di Capodanno - ha specificato a quali riforme dovrebbe portare questo presunto "clima di dialogo", si ha il sospetto che questa esagerata enfasi sul "volemose bene" sia in realta’ una squallida trovata pubblicitaria dei mass-media allo scopo di nascondere all’opinione pubblica uno dei piu’ pericolosi attacchi alle Garanzie del Cittadino ed all’essenza stessa della Democrazia.

Certo che se questi sono i presupposti, come non dare ragione a quei milioni di Cittadini che continuano a diffidare degli “inviti al dialogo necessario per le riforme condivise” ed riempiono le piazze come nella manifestazione dello scorso ottobre a Piazza del Popolo per la Liberta' d'Informazione e per il pluralismo? Se questo clima di dialogo fosse reale e non superficiale, ci si aspetterebbe da parte di tutti i protagonisti politici ma soprattutto dell'esecutivo, una maggiore sincerita' e disponibilita' alla trasparenza; per esempio in riferimento alle vicende di spionaggio illegale sopra descritte. E invece il governo fa di tutto per evitare che venga fatta chiarezza su una banda di malfattori che spiava persone colpevoli di fare “opposizione” - o addirittura solo semplice critica o informazione a 360° - lasciando spazio alle piu' svariate ipotesi; per esempio, e' legittimo chiedersi per conto di chi Pompa raccogliesse dossier illegali ed e' abbastanza legittimo rispondersi che ad essere interessato a tale attivita' fosse l'attuale presidente del Consiglio (1), salvo che le indagini della magistratura non approdino a conclusioni diverse.

Ma gia' sappiamo che queste indagini si scontreranno contro il muro del Segreto di Stato e quindi non potranno svolgersi. Negli anni '70, l'allora potente presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, fu travolto da uno scandalo portato alla luce, oltre che dalle indagini di polizia, anche dal lavoro di due giornalisti del Washington Post, uno dei quali, Bob Woodward, fu premiato col premio Pulitzer per le sue coraggiose inchieste. Era lo scandalo Watergate. Allora, come adesso, un gruppo di uomini, uno dei quali faceva parte del Comitato per Rieleggere il Presidente (Nixon, ndr) fu praticamente "beccato" dopo aver scassinato gli uffici della sede del Comitato Elettorale dei Democratici presso l'hotel Watergate. Ma almeno quei cinque che l'FBI mise in galera erano personaggi legati a Nixon ed al suo entourage elettorale, non agenti dei Servizi Segreti pagati coi soldi dei Cittadini, come invece lo sono Pompa & compagni. Nixon si dimise, a causa del Watergate, in un Paese dove il Presidente e' anche capo del governo e viene eletto direttamente da popolo.

Il capo del governo italiano di una Repubblica Parlamentare, che NON E' il capo dello Stato, e' invece ancora li'. Complice anche, e soprattutto, un sistema d'informazione controllato in massima parte proprio da colui che e' allo stesso tempo capo dell'esecutivo (2). Una situazione decisamente anomala rispetto agli Stati Uniti di allora e di adesso, ma non solo rispetto agli Stati Uniti. E complice, purtoppo, anche la mancanza di mobilitazione da parte di quelle forze politiche – della maggioranza ma principalmente dell’opposizione – e di quelle Istituzioni (3) che in altre situazioni meno gravi di questa hanno difeso le Garanzie Costituzionali ed i Diritti Civili: ecco finalmente l'occasione per costoro di dimostrare quanto tengano veramente allo Stato di Diritto.

(1) quantomeno, nel dossier di Pompa, e' chiaramente scritto che alcuni soggetti erano sotto osservazione in quanto "pericolosi per Silvio Berlusconi"

(2) va ricordata la dura presa di posizione della Federazione Nazionale della Stampa in occasione della scoperta del dossier Pompa e la recente presa di posizione dello stesso organismo

(3) va detto che il CSM emano' subito un documento molto duro e dettagliato di critica al dossier Pompa, ottenendone in cambio gli stalui di maggioranza e opposizione (link)

* rispettivamente presidente dell'Osservatorio e membro del Comitato Etico dell'Osservatorio

per approfondire...

Attacco ai diritti dei cittadini . L'Osservatorio nel dossier di Pio Pompa

SISMI Pompa Pollari : fonti aperte e commissione d'inchiesta

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