 |
Segreti
di Stato , dossier illegali e italiche anomalie
di
Rita Guma e Alessandro Balducci*
In
poco tempo il governo ha opposto per ben tre volte il segreto
di Stato su altrettante importanti inchieste della magistratura
a proposito di vicende che vedevano coinvolti settori deviati,
ma importanti, dei Servizi.
Il
sequestro illegale di Abu Omar orchestrato dai servizi segreti
americani in stretta collaborazione con i Servizi italiani
ed in palese violazione delle leggi italiane. L’archivio illegale
raccolto da Pio Pompa, agente del Sismi, in cui a partire
dal 2001 e fino al 2006,su quattro procure della Repubblica
(Milano, Torino, Roma, Palermo), 203 giudici (italiani ed
europei), giornalisti e leader dell'opposizione di centrosinistra,
venivano raccolte informazioni personali e riservate allo
scopo probabilmente di disinformare e disorientare l'opinione
pubblica e di intimidire gli "spiati. In ultimo, la "strana
combutta" del capo del controspionaggio del Sismi, Marco Mancini,
Giuliano Tavaroli, responsabile della security di Telecom
Italia e l'agenzia privata di intelligence di Emanuele Cipriani.
In
almeno due di queste tre vicende, elementi dei servizi segreti
civili e militari, pagati coi soldi dei contribuenti (almeno
di coloro che le tasse le pagano), invece di sorvegliare terroristi
o pericolosi criminali e di garantire la Sicurezza della Nazione,
si dedicavano a raccogliere dossier su esponenti dell’opposizione,
della magistratura, dell’associazionismo volontario, su alcune
onlus
e sui giornalisti “scomodi”.
Se
c'e' qualcosa di ancora piu' inquietante oltre alle vicende
gia' sommariamente descritte - e che evocano le storie e le
atmosfere tanto ben rappresentate nel film "Le vite degli
altri", ambientato nella Germania Est in cui imperversava
la famigerata Stasi - e' il SILENZIO della quasi totalita'
delle tv e della maggioranza dei giornali, se si escludono
alcune lodevoli eccezioni. La maggior parte dei media, infatti,
e' occupata a parlare e ad esaltare il nuovo “clima di dialogo”
che preluderebbe alla realizzazione di quelle famose "riforme(!)
di cui il Paese tanto ha bisogno". A
parte che nessuno - neanche il Presidente della Repubblica
nel discorso di Capodanno - ha specificato a quali riforme
dovrebbe portare questo presunto "clima di dialogo", si ha
il sospetto che questa esagerata enfasi sul "volemose bene"
sia in realta’ una squallida trovata pubblicitaria dei mass-media
allo scopo di nascondere all’opinione pubblica uno dei piu’
pericolosi attacchi alle Garanzie del Cittadino ed all’essenza
stessa della Democrazia.
Certo
che se questi sono i presupposti, come non dare ragione a
quei milioni di Cittadini che continuano a diffidare degli
“inviti al dialogo necessario per le riforme condivise” ed
riempiono le piazze come nella manifestazione dello scorso
ottobre a Piazza del Popolo per la Liberta' d'Informazione
e per il pluralismo? Se questo clima di dialogo fosse reale
e non superficiale, ci si aspetterebbe da parte di tutti i
protagonisti politici ma soprattutto dell'esecutivo, una maggiore
sincerita' e disponibilita' alla trasparenza; per esempio
in riferimento alle vicende di spionaggio illegale sopra descritte.
E invece il governo fa di tutto per evitare che venga fatta
chiarezza su una banda di malfattori che spiava persone colpevoli
di fare “opposizione” - o addirittura solo semplice critica
o informazione a 360° - lasciando spazio alle piu' svariate
ipotesi; per esempio, e' legittimo chiedersi per conto di
chi Pompa raccogliesse dossier illegali ed e' abbastanza legittimo
rispondersi che ad essere interessato a tale attivita' fosse
l'attuale presidente del Consiglio (1), salvo che le indagini
della magistratura non approdino a conclusioni diverse.
Ma
gia' sappiamo che queste indagini si scontreranno contro il
muro del Segreto di Stato e quindi non potranno svolgersi.
Negli anni '70, l'allora potente presidente degli Stati Uniti
Richard Nixon, fu travolto da uno scandalo portato alla luce,
oltre che dalle indagini di polizia, anche dal lavoro di due
giornalisti del Washington Post, uno dei quali, Bob Woodward,
fu premiato col premio Pulitzer per le sue coraggiose inchieste.
Era lo scandalo Watergate. Allora, come adesso, un gruppo
di uomini, uno dei quali faceva parte del Comitato per Rieleggere
il Presidente (Nixon, ndr) fu praticamente "beccato" dopo
aver scassinato gli uffici della sede del Comitato Elettorale
dei Democratici presso l'hotel Watergate. Ma almeno quei cinque
che l'FBI mise in galera erano personaggi legati a Nixon ed
al suo entourage elettorale, non agenti dei Servizi Segreti
pagati coi soldi dei Cittadini, come invece lo sono Pompa
& compagni. Nixon si dimise, a causa del Watergate, in un
Paese dove il Presidente e' anche capo del governo e viene
eletto direttamente da popolo.
Il capo del governo italiano di una Repubblica Parlamentare,
che NON E' il capo dello Stato, e' invece ancora li'. Complice
anche, e soprattutto, un sistema d'informazione controllato
in massima parte proprio da colui che e' allo stesso tempo
capo dell'esecutivo (2). Una situazione decisamente anomala
rispetto agli Stati Uniti di allora e di adesso, ma non solo
rispetto agli Stati Uniti. E complice, purtoppo, anche la
mancanza di mobilitazione da parte di quelle forze politiche
– della maggioranza ma principalmente dell’opposizione – e
di quelle Istituzioni (3) che in altre situazioni meno gravi
di questa hanno difeso le Garanzie Costituzionali ed i Diritti
Civili: ecco finalmente l'occasione per costoro di dimostrare
quanto tengano veramente allo Stato di Diritto.
(1)
quantomeno, nel dossier di Pompa, e' chiaramente scritto che
alcuni soggetti erano sotto osservazione in quanto "pericolosi
per Silvio Berlusconi"
(2) va ricordata la dura presa
di posizione della Federazione Nazionale della Stampa
in occasione della scoperta del dossier Pompa e la recente
presa di posizione
dello stesso organismo
(3) va detto che il CSM emano' subito un documento
molto duro e dettagliato di critica al dossier Pompa, ottenendone
in cambio gli stalui di maggioranza e opposizione (link)
*
rispettivamente presidente dell'Osservatorio
e membro del Comitato Etico dell'Osservatorio
 
Attacco
ai diritti dei cittadini . L'Osservatorio nel dossier di Pio
Pompa
SISMI
Pompa Pollari : fonti aperte e commissione d'inchiesta
|
|