07 luglio 2007

 
     

Siddi su caso SISMI : dare dossier agli spiati , dire nomi giornalisti spioni
di Mauro W. Giannini

"I dossier impropri compilati a carico di giornalisti, sindacalisti e tanti altri ignari cittadini siano portati a conoscenza diretta degli interessati". Lo ha chiesto ieri il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Franco Siddi intervenendo sul dossier trovato negli archivi di Pio Pompa. "Non si può permettere che vengano colpiti due volte - ha aggiunto Siddi - senza potersi neanche tutelare: la prima con dossier, appunto, impropri e quasi sempre illeciti; la seconda, negando ad essi la conoscenza, per la parte che li riguarda, dei pericoli che hanno corso e forse corrono".

"E’ curioso - ha continuato Siddi - che solo grazie all’opera meritoria di tanti giornalisti impegnati in prima linea (e spesso con rischi anche personali) si possa venire a conoscenza di vicende comunque gravissime per una democrazia, oltre che per la libertà delle persone. La trasparenza che stanno assicurando oggi i giornali sui dossier impropri del Sismi, per il bene del Paese e delle persone, esige interventi radicali di bonifica. Gli spiati devono poter conoscere i contenuti dei dossier. Urge pulizia totale da ogni intossicazione".

Siddi ha aggiunto che "poiché ciascuno deve fare fino in fondo e bene la propria parte, torno a chiedere con forza, come faccio da quasi due anni, che siano svelati, (o, se non ci sono, categoricamente certificati) i nomi di eventuali giornalisti che, oltre alla loro professione, facevano gli spioni". I servizi segreti non possono avere alle loro dipendenze o comunque quali collaboratori dei giornalisti, ne' i giornalisti possono collaborare con i servizi, a qualsiasi titolo. Per aver collaborato con i servizi, alcuni giornalisti sono anche stati sospesi dall'Ordine.

"Il fatto che fossero intercettati impropriamente anche il Segretario generale della Federazione della Stampa e l’allora Presidente dell’Associazione della Stampa estera", secondo Siddi - "ha nuociuto gravemente alle persone, alle loro organizzazioni e al prestigio dell’Italia. Questo è un motivo di più per liberare l’aria con un’operazione di assoluta trasparenza. E’ una questione di decoro e di valore democratico per il Paese."

Nell'inchiesta pubblicata da Repubblica si legge che nel dossier sequestrato nell'archivio dell'ex funzionario del SISMI comparivano riferimenti al fatto che "sui recenti attacchi portati da alcune testate giornalistiche, avrebbero essenzialmente interagito: Il nutrito gruppo di giornalisti e 'giuristi' militanti raccolto intorno alla 'Voce della Campania' diretta da Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola; Michele Santoro; Giuseppe Giulietti; Paolo Serventi Longhi; Ignazio Patrone; Sandro Ruotolo e Giulietto Chiesa; il presidente della stampa estera in Italia Eric Jozsef, corrispondente del giornale francese 'Liberation', autore di durissimi articoli contro il governo italiano ripresi e diffusi ad opera del magistrato belga Marie Anne Swartenbroeks". Si citava poi il circuito mediatico internet nel quale si segnalava anche il nostro sito. Gli attacchi cui si fa riferimento nel dossier non erano ovviamente attacchi terroristici, ma semplicemente fatti e opinioni critiche su alcuni esponenti politici dell'allora maggioranza.

Il nostro comunicato stampa

La delibera del CSM sul caso

Speciale diritti

Speciale informazione

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