07 luglio 2007

 
     

SISMI Pompa Pollari : fonti aperte e commissione d'inchiesta
di Rita Guma

Si continua a parlare di 'fonti aperte' e di materiale rinvenibile in internet riguardo al dossier rinvenuto negli archivi di Pio Pompa, al fine di far apparire come lecita e innocua l'attivita' di schedatura. Ha parlato di fonti aperte lo stesso Pompa e ieri sera Silvio Berlusconi.

Nessuno chiarisce pero' una cosa. I dati raccolti in internet - ammesso che vi fosse solo quel tipo di dati, e non sembra sia cosi' - sui magistrati, non lo erano in quanto tali magistrati, come rappresentanti delle istituzioni, erano nel mirino di qualche terrorista, ma perche' questi magistrati erano fastidiosi per uno o piu' politici in particolare. Ne' si spiega l'indagine su alcuni giornalisti, visto che questi non erano pericolosi sovversivi, ma solo persone senza peli sulla lingua che riproponevano in Italia e all'estero - oltre ai 'fatti', cioe' alla verita' - le preoccupazioni degli organismi internazionali sulla concentrazione dei mezzi di comunicazione nelle mani di uno solo.

Cosi' pure le 'fonti aperte' (testate o siti) schedate o analizzate non lo erano in quanto eccezionali fonti di informazione su questioni che i servizi segreti non riuscivano altrimenti a conoscere, ne' in quanto potenzialmente terroristiche, ma perche' fastidiose per una o piu' personalita' politiche. Sul nostro sito, ad esempio, non si e' mai sollecitata alcuna ribellione contro lo Stato, ne' armata ne' disarmata (come - poniamo - non pagare le imposte o paventare brogli senza prove) atteggiamenti questi che al contrario sono stati messi in atto da alcuni esponenti politici prontamente da noi stigmatizzati. Ne' si e' commessa o sollecitata alcuna illegalita' o violazione dei diritti, ma viceversa si sono monitorate le illegalita' di molti e le mancate garanzie per i cittadini o addirittura la garanzia dell'impunita' insite in alcuni progetti di legge.

Non c'e' quindi alcun motivo per cui, anche se presenti su internent, quelle fonti dovessero essere schedate e monitorate da funzionari o collaboratori dei servizi, se non quello spiegato nell'appunto che accompagna lo schema nel dossier, e cioe' perche' screditavano (riportando la verita', ovvero pubblicando fatti non noti alla maggior parte dei cittadini o demistificando false informazioni diffuse da altri a scopo di propaganda) l'uno o l'altro personaggio politico.

Con questo non dico che Silvio Berlusconi fosse al corrente di tale attivita'. Al di la' del fatto che egli potesse beneficiare di queste informazioni e che tutto il dossier fosse - sia in apparenza che in modo dichiarato - finalizzato a proteggerlo, occorrerebbero prove attendibili che egli - di persona o tramite i suoi collaboratori - avesse commissionato e visto i report. So bene che quando qualcuno ha potere possono essere in molti a cercare di mostrarsi fedeli e utili per ottenerne vantaggi personali, e comunque anche nei confronti di personaggi che ho pubblicamente criticato (di ogni parte politica) applico le garanzie di legge, che prevedono che la responsabilita' e' individuale e che si e' innocenti fino a condanna definitiva.

Quanto al fatto che ne fossero al corrente i dirigenti del SISMI, mi parrebbe comunque abbastanza grave che non fossero stati consapevoli del 'vizietto' di un loro collaboratore o funzionario di schedare e controllare altri funzionari dello Stato incolpevoli o privati cittadini colpevoli solo di aver espresso le proprie opinioni. Questo significherebbe che chiunque potrebbe lavorare nei servizi segreti, pur agendo privatamente in modo contrario ai principi costituzionali o addirittura in modo insidioso per esponenti dello Stato.

Tornando ai chiarimenti, vorrei fare anche un'altra osservazione, su cio' che il senatore di An, Alfredo Mantovano, ex sottosegretario agli Interni e membro del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza (Copaco) avrebbe dichiarato alla stampa, e cioe' che il CSM avrebbe 'preso un granchio' perche' ha collocato le indagini di Pompa nella primavera - estate del 2001, mentre "dai documenti acquisiti dal Copaco e dagli atti della procura di Milano, risulta che il rapporto di collaborazione di Pio Pompa con il Sismi" ha inizio "alla fine del 2001 e che viene inserito nell'organico del Sismi nel 2004".

Leggendo infatti la delibera del CSM - che, ricordo, e' un organismo che comprende anche membri dell'opposizione parlamentare ed ha votato il documento all'unanimita' e con l'appoggio del vicepresidente Mancino, a sua volta eletto con il placet di destra e sinistra - si vede che il CSM parla di attivita' di dossieraggio iniziata nel 2001 e proseguita in modo continuativo fino al 2003 e saltuariamente fino a maggio 2006. D'altra parte alcuni dei siti internet che appaiono nel dossier di Pompa sono nati alla fine del 2002, ed anche il nostro e' nato a fine ottobre 2001.

Infine una parola sulla commissione d'inchiesta proposta da Clemente Mastella e Antonio di Pietro ed approvata da Massimo D'Alema ed altri. Al di la' delle buone intenzioni di qualcuno dei proponenti, ritengo questo strumento una inutile perdita di tempo, anzi un modo per insabbiare tutto. Se c'e' stato o c'e' qualche personaggio deviato dei servizi che svolgeva attivita' improprie di controllo su persone non collegate ad attivita' terroristiche, e' lecito immaginare che fra gli schedati - in qualche altro dossier - vi siano anche i nostri parlamentari e ministri.

Sicuramente in molti hanno cose da nascondere (gia' quello che e' oggi alla luce del sole non e' sempre edificante), che sia un'amante (amobosessi) o una predilezione per qualche polverina, irrilevanti ai fini della sicurezza dello Stato ma in grado di compromettere l'immagine politica e/o la tranquillita' familiare. Solo una commissione d'inchiesta composta da soggetti al di fuori della sfera d'azione di un funzionario deviato potrebbe garantire che si conosca tutta la verita'.

Con la commissione d'inchiesta si corre peraltro il rischio che siano solo in pochi a conoscere i retroscena, per giunta allungando i tempi della pubblicizzazione degli atti e portando cosi' a prescrizione eventuali reati per i quali i singoli 'spiati' hanno diritto a chiedere conto penalmente e civilmente.

Quindi per ora non resta che ringraziare chi ha permesso che tale vicenda venisse - almeno parzialmente - alla luce ed associarsi alla richiesta del presidente della FNSI Siddi che le persone schedate siano messe al corrente del dossier segreto che le riguarda.

Speciale diritti

Speciale informazione

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org