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Dossier
illeciti , Natale : "Allarme per 'attenzioni' riservate ai
giornalisti emerse dall'inchiesta di Perugia sull'archivio
riservato del Sismi"
di
staff
«Non può non suscitare allarme il quadro di 'attenzioni' dedicate
al lavoro dei giornalisti che emerge dall'inchiesta di Perugia
sull'archivio riservato del Sismi scoperto nel 2006 a Roma
in via Nazionale». È quanto afferma in una nota il presidente
della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti, Roberto
Natale «Prendiamo atto - scrive - che il pm Sottani ha ritenuto
di non ipotizzare a carico di Niccolò Pollari e Pio Pompa
specifici reati ai danni di singoli giornalisti. Resta però
l'inaudita gravità di una serie di 'segnalazionì che sono
incompatibili con il rispetto di quella funzione essenziale
di ogni Stato democratico che è la libera informazione».
Per
Natale, «è impressionante vedere catalogare come 'principali
siti del network telematico di delegittimazione del premier
e della compagine governativà esperienze editoriali come »la
Voce della Campania«, '"Articolo 21", "Diario", "Critica Liberale",
"Micromega"!, solo per citarne alcune. È inaccettabile che
Paolo Serventi Longhi, all'epoca segretario generale della
Fnsi, finisca in un appunto di Pompa perchè »notoriamente
impegnato nella denuncia della anomalia italiana costituita
dal conflitto di interessi e delle presunte violazioni del
diritto fondamentale dei cittadini alla libertà e al pluralismo
dell'informazione«. È sicuramente estranea ai compiti dei
servizi segreti l'attenzione riservata all'allora presidente
dell'Associazione Stampa Estera in Italia, Eric Jozsef e all'organizzazione
Reporters sans Frontières in quanto autrice dell'inchiesta
sul conflitto di interessi nei media anomalia italiana».
Osserva Natale: «Con tutta evidenza, la sicurezza nazionale
non c'entrava nulla: si finiva nei dossier semplicemente perchè
si trattavano temi scomodi per il presidente del Consiglio
dell'epoca e di oggi. Il sindacato dei giornalisti ribadisce
la richiesta che su questa torbida vicenda venga fatta la
massima chiarezza. Facciamo appello all'organismo istituzionalmente
preposto al controllo dei servizi segreti, anche al fine di
scongiurare il rischio che siano ancora in atto, ai danni
dell'informazione italiana, comportamenti indegni di uno Stato
di diritto». (Adnkronos 06/01/2010)
 
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