05 luglio 2007

 
     

CSM : delibera sulle attivita' illecite del SISMI nei confronti di magistrati
di red*

Delibera del Comitato di Presidenza in data 7 novembre 2006 con la quale e' stata autorizzata l'apertura presso la Prima Commissione di una pratica a tutela dei magistrati che, come riferiscono notizie di stampa, sarebbero stati oggetto di informative e di osservazione ad opera di appartenenti o collaboratori del servizio di informazione militare. (relatore Dott. ROIA)

1. Il 7 novembre 2006 il Comitato di presidenza del Consiglio superiore - su richiesta dei consiglieri Pepino, Riviezzo, Berruti, Siniscalchi e Patrono - ha autorizzato l'apertura presso la Prima Commissione di una pratica "a tutela" in conseguenza di notizie di stampa secondo cui «nel corso di una perquisizione effettuata su ordine dell'autorita' giudiziaria nei locali in disponibilita' del Sismi situati in via Nazionale a Roma, e' stata rinvenuta documentazione da cui risulta che numerosi magistrati sono stati oggetto di informative e di osservazione ad opera di appartenenti o collaboratori del Servizio di informazione militare (...) anche al fine di condizionare od ostacolare l'attivita' giurisdizionale di tali magistrati, di impedirne la partecipazione a organismi sopranazionali, di delegittimarli attraverso il discredito personale, ledendo con cio', insieme alla loro dignita' personale, l'esercizio autonomo e indipendente della giurisdizione e incidendo (o tentando di incidere) sulle consapevoli determinazioni dell'organo di autogoverno e finanche sulla composizione dello stesso».

Nell'ambito di detta pratica, con nota 22 novembre 2006, sono stati richiesti alla Procura della Repubblica di Milano, ove consentito dalle esigenze investigative, informazioni e atti relativi alla perquisizione di cui sopra e ai suoi seguiti. Il 18 dicembre la Procura di Milano ha trasmesso alla Prima Commissione del Consiglio ampia documentazione comprensiva:
a1) degli atti salienti del procedimento pendente nei confronti di Pignero Gustavo ed altri, con indagini concluse e richiesta di rinvio a giudizio (nonche' di archiviazione per alcune posizioni) depositata il precedente 5 dicembre, nell'ambito del quale, il 5 luglio 2006, e' stata effettuata perquisizione nell'appartamento in uso al Sismi, sito in Roma, via Nazionale 230;
a2) di numerosi documenti sequestrati in detta perquisizione (in cartaceo ovvero tratti da computer o floppy disk) contenenti riferimenti a magistrati, italiani ed europei, alla loro attività , ad istituzioni (anche internazionali) in cui operano (od operavano) tali magistrati, ad associazioni di magistrati (italiane ed europee);
a3) della memoria in data 7.7.2006 indirizzata ai pubblici ministeri di Milano nel contesto dell'interrogatorio reso da Pompa Pio il quale, definendosi 'œdirigente del Sismi con compiti di analista OSINT' rappresentava, in merito alla documentazione sequestrata presso il suo ufficio riservato,: "nella mia missione sono obbligato ad acquisire classificare custodire, tutte le informazioni che ottengo, senza distinzione di genuinita' affidabilita' attendibilita'. Un servizio di sicurezza svolge i propri compiti istituzionali acquisendo il maggior numero di informazioni possibili ed analizzandole tutte, utilizzando solo quelle ritenute utili per la sicurezza nazionale".
a4) della missiva in data 18 dicembre 2006 di trasmissione alla Procura della Repubblica di Roma per competenza territoriale del proc. n. 50160/06 mod. 21, aperto a carico di Pollari Nicolo' e Pompa Pio per i reati di cui agli artt. 314 e 616 codice penale nonche' per altre possibili ipotesi di reato (in particolare, abuso ex art. 323 codice penale e, art. 167 decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, codice privacy) connesse ad attività del Sismi non riconducibili alle finalita' di competenza di tale servizio emergenti dalla acquisizione e dalla elaborazione del materiale acquisito nella perquisizione del 5 luglio 2006. In data 26.6.2007 sono stati sentiti dalla Prima Commissione il Procuratore della Repubblica di Roma dott. Ferrara ed il Sostituto Procuratore dott. Saviotti titolare del procedimento n. 56467/06/RG i quali hanno prodotto l'invito a presentarsi per rendere interrogatorio emesso in data 25.6.07 nei confronti di Pompa Pio per i reati di cui agli artt. 314, 81 cp.v. 61 n. 2, 110 c.p., 110, 81 c.p.v., 616, 61 n. 9 c.p., confermando le iscrizioni al registro notizie di reato quali unici indagati dello stesso Pompa Pio e di Pollari Nicolo', mentre non risultano allo stato coinvolti altri soggetti o organi.

2. Tra i documenti acquisti, particolare rilievo presentano, ai fini che qui interessano:
b1) alcuni appunti, predisposti nella primavera-estate del 2001, esplicativi del progetto di osservazione e intervento del Sismi su settori della magistratura definiti «portatori di pensieri e strategie destabilizzanti (...) e vicini ai partiti della passata maggioranza» (cfr. reperto B.9). Tale progetto e' coso' sintetizzato: «neutralizzazione di iniziative, politico-giudiziarie, riferite direttamente a esponenti della attuale maggioranza di Governo e/o di loro familiari (anche attraverso l'adozione di provvedimenti traumatici su singoli soggetti), sedi: Milano, Torino, Roma e Palermo; neutralizzazione o, al piu', ridimensionamento di attivita' aggressive, politico-giudiziarie, provenienti dall'estero, ma svolte in sinergia con ambiti e soggetti di cui ai precedenti punti, paesi di interesse: Spagna, Inghilterra; (...) concettualizzare un team di soggetti di riferimento che prendano come missione prioritaria la valutazione e la diagnosi precoce di ogni iniziativa aggressiva e di studiarne e attuarne misure di neutralizzazione o di deterrenza. Al contempo, il citato team potrebbe (in parallelo) svolgere attivita' di dissuasione mediante l'adozione di adeguate contromisure in Italia e all'estero» (reperto B.9);
b2) il report sulla designazione di magistrati italiani in «organismi investigativi dell'Unione europea» e, in particolare presso l'Olaf (Organismo per il contrasto alle frodi e alla corruzione), finalizzata - “ secondo detto documento - «ad enfatizzare iniziative aggressive gia' in corso od a promuoverne altre nei confronti di alte personalita' di Governo e/o del Governo stesso, con riferimento all'attuazione di momenti significativi del suo programma (realizzazione di opere, ecc.)» (reperto B.9).

Si legge, tra l'altro, in detto report: «Tale strategia (di infiltrazione nell'Olaf, ndr) e' volta sia a stimolare vere e proprie iniziative giudiziarie e/o di delegittimazione di soggetti specifici sia a creare le condizioni per impedire che finanziamenti e/o provvidenze previsti per l'attuazione di taluni programmi vengano congelati sine die se non addirittura revocati. La prospettiva (...) richiede, perche' possa essere avviata e portata avanti con successo, che taluni incarichi messi a concorso vengano affidati a precise persone legate ideologicamente e intellettualmente a chi opera la regia dell'iniziativa in questione. La prospettiva, come detto, era gia' stata scoperta anche in virtu' delle persone fisiche che erano state gia' designate, della storia di queste ultime e di concomitanti elementi di conoscenza gia' acquisiti. La relativa insidiosita' era stata piu' volte rappresentata e sottolineata. Nelle ultime ore persona di sicura affidabilita' avente medesima estrazione professionale dei soggetti prima indicati come potenzialmente pericolosi e rivestente oggi qualificato incarico di supporto governativo ha ritenuto di dover rappresentare ulteriori allarmanti elementi di pericolosita' dei quali ha contezza diretta anche in ragione del suo Ufficio. Ci si intende riferire sia ad elementi di conoscenza fattuale disponibili nell'esercizio della sua funzione sia a prove documentali, anche olografe (delle quali talune reperite fortunosamente nell'ambito della struttura presso la quale il soggetto opera).

(...) Si tratta in particolare e tra l'altro di scongiurare l'eventualita' che taluni soggetti, deputati ad operare negativamente nel senso illustrato, vengano ad essere addirittura designati dalla stessa compagine governativa che potrebbe risultare, poi, vittima della loro iniziativa. La fonte ha riferito di aver gia' fornito indicazioni in tal senso a taluni esponenti del Governo in carica. Ha tenuto, peraltro, a sottolineare viva preoccupazione e grande allarme per l'ipotesi di una possibile sottovalutazione del problema da parte di chi dovrebbe darsene carico»;
b3) elenchi e schede di magistrati qualificati come «aree di sensibilita'» da sottoporre a osservazione e interventi di contrasto e/o dissuasione. Nella individuazione dei magistrati italiani e' fatto esplicito riferimento alla appartenenza a Magistratura democratica ma anche a un «dispositivo approntato in sede politico-giudiziaria da noto esponente, gia' appartenente all'Ordine Giudiziario, che si è proposto quale ideologo e, poi, catalizzatore e garante occulto di un gruppo di appartenenti a quell'Ordine (...) con la costituzione di un movimento trasversale che ha reso nella sostanza obsolete le tradizionali "correnti" di quell'Ordine» (cfr. reperto B.9).

I magistrati ritenuti appartenenti a tale movimento sono indicati in apposito elenco (cfr, reperto B.1), integrato da autonome indicazioni. Nell'elenco ad hoc (comprensivo anche di estranei all'ordine giudiziario, che qui si omettono) sono inclusi, sotto la voce «aree di sensibilita'», i magistrati Colombo, D'Ambrosio, Caselli, Bruti Liberati, Almerighi, Natoli, Ingroia, Principato, Sabella, Mancuso (Dap/Na), Mancuso (Bo), Melillo, Monetti, Salvi, Cesqui, Lembo, Paraggio, De Pasquale, Napoleoni, Casson e Perduca e, sotto la voce «supporters e/o braccio armato», i magistrati Borrelli, Davigo, Boccassini, Greco, Taddei, Ichino, Carnevali (nonche', ripetuti, D'Ambrosio e Colombo). A tale elenco sono aggiunti, in via autonoma, numerosi altri magistrati: in particolare, con l'indicazione di partecipi del «movimento dei "giuristi" democratici militanti», oltre ai gia' ricordati Edmondo Bruti Liberati e Giovanni Salvi, «il presidente di Magistratura democratica e membro di MEDEL, Livio Pepino e il presidente di MEDEL e membro di Md, Ignazio Patrone» (cfr. allegato 4 allla nota 16 dicembre 2006 Digos Milano).

Specifiche schede biografiche o indicative dei rapporti intrattenuti dagli interessati con personalità politiche, italiane e non, sono dedicate ad Armando Spataro (reperto C.24 e C.27), Stefano Dambruoso (reperto C.28), Domenico Gallo (reperto D.26.12); b4) un dossier sull'associazione europea Magistrats européens pour la democratie et les libertés (MEDEL) (reperto D.26.6) comprensivo: α) di alcuni elenchi, l'ultimo dei quali aggiornato al 12 marzo 2002, delle organizzazioni aderenti a MEDEL (con relativi responsabili, indirizzi e.mail e numeri telefonici) e dei singoli magistrati che ne fanno parte, come singoli o come delegati di associazioni nazionali. L'elenco aggiornato al 12 marzo 2002 comprende 203 magistrati (con relativi indirizzi di posta elettronica) di 12 paesi europei; di essi 46 sono italiani; β) di uno «studio preliminare delle ultime attivita' di MEDEL e soprattutto del suo principale sostegno italiano (Magistratura Democratica, redatto il 3 agosto 2002; γ) di un monitoraggio capillare delle attivita' , dei contatti, delle riunioni e dei documenti di MEDEL, predisposto anche attraverso l'analisi dettagliata dei messaggi di posta elettronica diffusi nella lista (di carattere interno) dell'associazione tra il 2 ottobre 2001 e il 6 luglio 2002.

Il dossier si conclude con il seguente rilievo: «Dal lontano 1985 ad oggi, MEDEL ha compiuto passi da gigante nel conseguimento dei suo disegno politico, sociale e corporativo sviluppando, contestualmente, un assetto organizzativo che, dal centro e fino alle periferie mondiali, si e' mostrato all'altezza di corrrispondere ai nuovi scenari determinati dal processo di globalizzazione. Ne consegue che sarebbe assai riduttivo considerare MEDEL un'associazione diluita tra altri organismi similari. Di fatto essa rappresenta il deus ex machina di quel movimento internazionale dei magistrati militanti che, avvalendosi delle prerogative connesse alle funzioni svolte all'interno del proprio Paese, ha finito con il costituire una rete la cui capillarita' gli consente di esercitare il proprio peso sia a livello nazionale che sovranazionale. In tale modo ne e' scaturito un processo osmotico, dal centro alla periferia e viceversa, la cui dinamica viene scandita nel contesto di quell'asse internazionale, di contrapposizione all'Impero occidentale capitalistico, che non rifugge dall'avvalersi, strumentalmente e non, di alleanze anche con il mondo dell'integralismo islamico»;

b5) un "promemoria" (corredato di schema grafico) circa la «rete informativa utilizzata dal magistrato francese di collegamento presso il Ministero di Grazia e Giustizia, Emmanuel Barbe, nel suo "particolare" modus operandi» (reperti D.26.6). Si legge in detto promemoria: «Secondo talune indicazioni il magistrato di collegamento, presso il Ministero di Grazie e Giustizia, Emmanuel Barbe (addetto dell'Ambasciata di Francia a Roma), risulterebbe da tempo in stretti rapporti con diversi esponenti del cosiddetto movimento dei "giuristi militanti" rappresentato, a livello internazionale, dalla ONG Magistrats européens pour la Democratie et les Libertés (MEDEL) presieduta dal giudice italiano Ignazio Patrone. In particolare egli avrebbe provveduto ad ampliare e perfezionare la maggior parte dei menzionati rapporti durante il suo precedente incarico, presso la UE, come Consigliere nella Delegazione permanente francese per la cooperazione giudiziaria. Sembrerebbe infatti che Barbe, nel corso della sua permanenza a Bruxelles, abbia avuto modo di divenire un profondo "conoscitore" delle vicende politiche e giudiziarie, riguardanti il nostro Paese, anche sulla scorta delle frequentazioni e dei legami, tra l'altro agevolati dalla stessa MEDEL (caratterizzata già all'epoca da una forte presenza di Magistratura democratica) , con diversi magistrati e personalita' politiche italiane tra cui: Luciano Violante (...); Antonio Di Pietro (con il quale avrebbe in comune, tra l'altro, la "passione" per l'informatica) ; Giancarlo Caselli, verso cui egli continuerebbe a nutrire, sulla base della passata ottima collaborazione posta in essere con l'allora Procuratore di Eurojust, stima ed amicizia incondizionate: Ignazio Patrone (attuale Presidente di MEDEL), con il quale Barbe avrebbe assidui scambi di vedute, specie sullo scontro in atto tra Governo e Magistratura, ricavandone altresi', per quanto e' dato sapere, ulteriori e significative "anticipazioni", anche su aspetti di carattere riservato, spesso riguardanti l'operato della Corte Costituzionale, come sarebbe recentemente avvenuto in occasione del pronunciamento sul lodo Schifani; Edmondo Bruti Liberati (ex Presidente di MEDEL), che verrebbe, dal nostro, soventemente "consultato" (a volte direttamente altre in via mediata) sia come Presidente dell'ANM che come membro del Comitato di vigilanza dell'OLAF; Alessandro Perduca (ritenuto contiguo a MEDEL), dal quale attingerebbe, considerata la sua posizione al vertice della Direzione Investigazioni e Operazioni dell'OLAF, "opinioni" e "suggerimenti" , soprattutto sulla "interpretazione" di diverse questioni, attinenti "determinate" aziende italiane, che potrebbero avere importanti risvolti giudiziari e politici; Livio Pepino (membro di MEDEL), presidente di Md; Claudio Castelli (membro di MEDEL), segretario nazionale di Md, Maria Giuliana Civinini (membro di MEDEL), consigliere del CSM; Giovanni Salvi (membro di MEDEL), consigliere del CSM; Luigi Marini (membro di MEDEL), consigliere del CSM. Tuttavia gli elementi di maggiore delicatezza, circa il ruolo ed il modus operandi adottati da Emmanuel Barbe nello svolgimento dei suoi vari incarichi, segnatamente presso la UE, prime, e l'Ambasciata di Francia a Roma, poi, riguarderebbero non tanto la sua organicita' o meno al menzionato movimento dei "giuristi militanti" ma, quanto, l'asserita propensione e predisporre ed usufruire di una propria efficace rete "informativa" in grado di interagire sul duplice versante politico e giudiziario»;

b6) monitoraggio di iniziative, dibattiti e manifestazioni a carattere "antigovernativo" con la partecipazione di magistrati: cfr., in particolare: α) le schede sulla asserita costituzione nell'agosto 2001, su iniziativa del dr. Spataro, di un team per ottenere dal CSM un «parere di merito» contrario alla riforma del diritto societario (in via di approvazione parlamentare) e per effettuare «la riconversione dei capi d'accusa che coinvolgono un personaggio politico di primissimo piano» (cfr. reperti B.2 e B.9); β) la scheda sulla strategia di contrasto della istituzione della Commissione d'inchiesta su Tangentopoli (cfr. allegato 4 alla nota 16 dicembre 2006 Digos Milano) nonche' gli ulteriori appunti allegati a detta nota e quelli inseriti nel reperto D.26.

In questo filone si inserisce anche la scheda relativa alle elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell'Associazione nazionale magistrati dell'11-13 maggio 2003 dove si riporta “ Fonti ben informate hanno fornito indicazioni secondo cui gli ultimi episodi, che hanno caratterizzato lo scontro istituzionale tra Governo e Magistratura, avrebbero di fatto determinato un processo di ricompattamento, tra le varie componenti dell'ANM, rafforzando notevolmente la possibilita' che l'esito delle elezioni (…11-12-13 maggio 2003), possa tradursi nel rinnovo di un Comitato direttivo centrale ancora più attestato su posizioni radicali e, soprattutto, antigovernative. In particolare, negli ultimi giorni, si sarebbe diffusa tra i Magistrati la percezione di essere in presenza di uno scontro istituzionale che sarebbe arrivato ad un livello tale …da imporre una scelta di campo 'obbligata' a difesa delle proprie prerogative di ordine politico e, specialmente corporativo. Emblematiche, al riguardo, risulterebbero sia il comunicato stampa dell'ANM (7 maggio 2003) 'sulle dichiarazioni del Ministro Castelli e del Presidente Berlusconi' che i contenuti dei Programmi elettorali delle varie 'correnti' rappresentate all'interno dell'organismo sindacale dei magistrati.

Un ulteriore 'delicatissimo' aspetto atterrebbe una operazione, verosimilmente facente capo a specifici settori della Magistratura e non solo, di chiamata a raccolta di quegli elementi, appartenenti agli organi di Polizia Giudiziaria, ritenuti 'vicini' professionalmente (operando presso Procure e Tribunali) e politicamente al fine di orientarne, in questo frangente, le 'azion' e le prese di posizione. Tale presunta iniziativa avrebbe contribuito non poco a far crescere, in parte del personale di certi Corpi di Polizia, un forte sentimento di avversione contro l'Esecutivo in carica che si starebbe manifestando in diverse realta' territoriali';

b7) relazioni relative a controlli sull'operato di magistrato effettuati da persone non indicate (cfr., per esempio, scheda relativa a movimenti e incontri, nella giornata dell'11 agosto 2001 dei pubblici ministeri milanesi Bruti Liberati, Colombo e Greco: cfr. reperto B.2 e B.6) ovvero a colloqui esplorativi con altri magistrati (cfr. intervista ai dr. Spataro e Pomarici in data 22 maggio 2006 del giornalista Farina, alias agente "Betulla", nonche' ricevute di pagamento di quest'ultimo: cfr. reperti C.26 e D.34); b8) raccolta di documentazione relativa a contatti "compromettenti" o dimostrativi della strategia antigovernativa di alcuni magistrati (cfr., in particolare, il reperto D.26.12 in cui e' inserito l'articolo pubblicato su Il Giornale del 14 dicembre 2001 con il titolo "A Lugano summit a quattro per il pool antiBerlusconi" , relativo a un asserito incontro, in un albergo di Lugano tra Ilda Boccassini, Elena Paciotti, Carla Del Ponte e Carlos Castresana).

Le conclusioni >

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