NEW del 17 novembre 2005

 
 
       
 

Il terrorismo e' anche un affare
di Rico Guillermo

La paura e l'orrore per gli attentati, la denuncia sull'uso politico del terrorismo e la preoccupazione per i diritti civili fanno passare in secondo piano quello che e' invece un aspetto non secondario del fenomeno globale del terzo millennio, e cioe' l'enorme potenziale apertosi per l'industria della sicurezza dopo l'11 settembre 2001.

Una industria precedentemente solo di settore, e in certi casi addirittura di nicchia, sta rapidamente espandendosi collocando i suoi prodotti in luoghi e contesti impensati ed espanendo la gamma della strumentazione tecnologica messa a disposizione dei clienti.

Se prima gli aeroporti e gli edifici governativi erano equipaggiati con visori a raggi X per il bagaglio e con rilevatori metallici per i passeggeri, oggi - soprattutto negli USA - si affermano scanner dell'iride e delle impronte digitali e terminali di banche dati informatizzate contenenti i rilievi fotodattiloscopici di potenziali terroristi per confrontarli con quelli di semplici passeggeri.

Nel frattempo apparecchiature sempre piu' sofisticate per la scannerizzazione delle persone entrano in luoghi insoliti, come i musei o altri possibili bersagli dei terroristi, ed anche per le forze dell'ordine si rende necessario un upgrade della strumentazione di rilevazione scientifica e delle dotazioni personali delle squadre operative.

Apparecchi sofisticati, come dicevamo, e quindi molto costosi. Ma a pagare e soprattutto a generare l'esigenza - per legge - di alcuni controlli saranno sempre piu' le amministrazioni pubbliche e gli Stati, e quindi ecco l'apposito convegno per i ministri competenti nell'ambito dell'apposita fiera.

L'ultimo incontro in ordine di tempo si chiude oggi a Doha, negli Emirati Arabi Uniti, con il patrocinio del vicecomandante delle forze armate locali. Alla cerimonia d'apertura hanno partecipato diversi alti rappresentanti di Stati mediorientali ed occidentali.

A latere dell'esposizione delle "tecnologie contro il terrore" si e' quindi parlato di sicurezza, affrontando anche il tema dell'uso dei data base informatici, delle minacce nucleari, biologiche e chimiche, oltre a quello dei crimini transnazionali come il traffico di persone e il lavaggio di denaro sporco.

Il terrorismo da' quindi impulso anche all'economia. Un settore in espansione, come si diceva, che pero' se da un lato puo' avere la sua utilita' per la collettivita', dall'altro potrebbe incidere sulle liberta' civili.

Infatti e' concreto il rischio di una propensione ad estendere eccessivamente questi strumenti di controllo soprattutto nei Paesi in cui chi legifera o dirige e' portato a seguire gli interessi - in questo caso piuttosto cospicui - dell'industria, come gia' avviene nel settore delle armi.

Speciale diritti umani

Speciale terrorismo

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