Mastella alla Giustizia : il commento dei magistrati
di osservatoriosullalegalita.org

"Nelle prime dichiarazioni rese dal nuovo Ministro della Giustizia, sen. Clemente Mastella, vi sono due aspetti certamente positivi: una pronta percezione delle priorità politiche e tecniche da affrontare per offrire soluzioni ai problemi della giustizia italiana e la forte valenza simbolica che si esprime nella dichiarata ricerca di dialogo e di confronto con tutti coloro che operano nel mondo della giustizia".

Lo affermano il Presidente dell'ANM Giuseppe Gennaro e il Segretario generale Nello Rossi dopo l'intervista del nuovo Guardasigilli al quotidiano La Repubblica, in cui Mastella afferma di voler aprire un dialogo con le Toghe e di star gia' lavorando sull'ipotesi di un decreto che sospenda le parti piu' contestate della riforma dell'ordinamento giudiziario voluta dal suo predecessore Roberto Castelli.

Mastella sostiene inoltre che occorre "segnare la fine della guerra fredda tra magistratura e politica" e di aspettarsi la collaborazione da parte dei magistrati, ma che compira' il primo passo ribaltando la consuetudine ed andando a trovare i magistrati, piuttosto che invitarli a palazzo.

Da parte sua la Giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati invita il Ministro a presenziare alla iniziativa di riflessione e di proposta sui temi dell'ordinamento giudiziario che si svolgerà il 10 giugno nell'aula magna della Corte di Cassazione, con la partecipazione di studiosi e di magistrati.

I rappresentanti dell'ANM commentano di augurarsi che i primi elementi evidenziati da Mastella nelle sue dichiarazioni da neoministro rappresentino una costante della prossima attivita' sua e della equipe di politici e tecnici che lo affianchera' al Ministero. Fra i sottosegretari alla giustizia figurano Luigi Scotti, e Alberto Maritati, magistrati, e Luigi Li Gotti, penalista del foro di Roma.

Nei giorni scorsi l'ANM aveva affidato ad un documento di analisi su alcuni effetti negativi del nuovo ordinamento giudiziario la critica agli effetti alle recenti riforme della giustizia. Anche gli avvocati hanno espresso l'auspicio di dialogo con il nuovo ministro, in modo da arrivare a scelte condivise con gli addetti ai lavori.

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