NEW del 05 aprile 2006

 
     

Giustizia : assemblea OUA , avvocati approvano documento
di osservatoriosullalegalita.org

Si e' tenuta oggi a Roma un'assemblea nazionale convocata dall'OUA. All’incontro hanno partecipato delegati degli Ordini di Milano, Palermo, Napoli, Roma ed altre citta' italiane. I lavori sono stati introdotti da Michelina Grillo, presidente Oua, secondo cui "i temi della giustizia sono stati cancellati dalla campagna elettorale", per cui "gli avvocati si batteranno in tutte le sedi perché tornino al centro del dibattito politico nella prossima legislatura".

Dall'incontro e' emersa con forza la richiesta di una sessione parlamentare dedicata alla sicurezza e alla giustizia". Secondo gli avvocati riuniti, "per garantire i diritti dei cittadini, oggi negati dall’inefficienza del sistema, è necessario varare subito un grande progetto di riforma: dalle professioni ai codici. E serve la presa d’atto da parte di chiunque sarà chiamato a governare che senza adeguati investimenti ogni riforma è destinata a fallire". L'OUA aveva gia' in precedenza polemizzato con il ministro Castelli parlando di "giustizia lenta e senza risorse", mentre l'Unione Camere Penali aveva protestato anche con diverse astensioni dalle udienze per il taglio alle spese di stenotipia e contro la legge ex-Cirielli.

Dopo aver dibattuto su Autonomia e indipendenza dell’Avvocato, peculiarità della professione forense, tutela degli Ordini e riassetto dell’ordinamento, bilancio del Ministero della Giustizia: mancata indicazione del gettito, insufficienza degli stanziamenti, esaurimento delle risorse e prospettive di ulteriori oneri sul cittadino e sugli avvocati e stato e prospettive delle riforme attuate e da attuarsi in tema di Giustizia (ordinamento giudiziario - processo civile, societario, esecutivo - magistratura onoraria – revisione circoscrizioni – famiglia e minori, etc.), gli avvocati riuniti a Roma hanno approvato un documento unitario in cui si rileva

- che la riforma delle professioni, e in particolare dell’ordinamento professionale forense, deve venire elaborata, con il contributo e l’apporto significativo dell’avvocatura;

- che lacunosa appare, ove non del tutto pretermessa, la indicazione programmatica in tema di giustizia, soprattutto in tema di risorse, di talchè in difetto di una chiara scelta di campo circa la destinazione di fondi adeguati al settore, ogni intervento riformatore, ipotizzato o avviato, non è in grado di sortire gli effetti che si propone;

- che numerosi interventi riformatori di ispirazione bipartisan – tra essi da ultimo il Codice delle Assicurazioni con la procedura di “indennizzo diretto” – hanno mirato e mirano, da tempo, a mortificare il ruolo e la funzione del difensore, ruolo sistematicamente svilito nel processo, fuori di esso, e nella società. Le specificità professionali sono mortificate dal connubio tra apparenti aperture a nuovi campi di intervento e contemporanee forti chiusure ed esclusioni, o riconoscimenti in favore di terzi di competenze concorrenti, con grave compromissione per le ragioni del cittadino;

- che il metodo con cui oramai da più legislature si interviene nel settore giustizia non può essere condiviso. In un sempre crescente numero di occasioni tutto il peso delle riforme viene fatto cadere sugli avvocati. E ciò mentre parallelamente si richiedono alla classe forense continui e dispendiosi sforzi, sia per un costante e qualificato aggiornamento professionale, sia pure per l’organizzazione degli studi per poter far adeguatamente fronte ai nuovi obblighi che numerose ed invasive normative pongono a loro carico (es. sicurezza - privacy – antiriciclaggio – etc.);

- che le richieste oramai da anni avanzate dagli avvocati italiani per interventi tesi a ripristinare l’efficienza del servizio giustizia, a riaffermare l’importanza della difesa tecnica e del contraddittorio, a consentire una efficace tutela dei diritti sono rimaste ancora largamente insoddisfatte.

- che i candidati premier, malgrado le sollecitazioni loro rivolte, in entrambi i confronti diretti avuti, non hanno ritenuto di dedicare neppure un minuto ad affrontare i problemi indicati, evitando così di chiarire punti essenziali quali gli ulteriori interventi e stanziamenti nel settore giustizia, e le modalità e termini di intervento per la riforma delle professioni e della professione forense in particolare.

Pertanto gli avvocati invitano le forze politiche tutte ad attivarsi affinche’ si realizzi concretamente, fra l'altro, l’indizione a Camere congiunte di una sessione speciale ai temi della sicurezza e della giustizia in cui si discuta lo stato dell’una e dell’altra alla presenza dei Ministri dell’Interno e della Giustizia e venga programmata altresì la più e più volte richiesta Conferenza Nazionale sulla Giustizia. Inoltre sollecitano alle medesime forze politiche, ed in particolare a quelle che avranno dopo il 10 aprile responsabilità di governo, l’avvio, nel confronto con gli operatori, e tra essi con l’avvocatura, di una opportuna ricognizione sullo stato del sistema, che consenta di verificare l’impatto degli interventi riformatori che si sono negli ultimi anni attuati e l’individuazione delle opportune modifiche e/o correttivi da apportare.

L'OUA aveva revocato l'agitazione che si sarebbe dovuta tenere oggi, dopo la decisione della Commissione di Garanzia che aveva individuato irregolarita' nella proclamazione dell'astensione generale di tutte le udienze civili, penali, amministrative e tributarie. Dall'agitazione si erano gia' dissociati il Consiglio Nazionale Forense, l'Unione Nazionale delle Camere Civili, l'Unione Nazionale delle Camere Penali e l'Unione dei giovani Avvocati.

Speciale giustizia

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Critiche alle riforme della giustizia da:

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