NEW del 8 gennaio
2006
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Si
dimette da capogruppo parlamentare il Previti americano Il capogruppo repubblicano Tom DeLay - la cui vicenda presenta singolari analogie con quella del sen. Cesare Previti - si e' dimesso dal Congresso degli Stati Uniti sotto le pressioni seguite alle accuse di violazione delle norme di finanziamento elettorale. Un gruppo di parlamentari repubblicani aveva chiesto qualche giorno fa le dimissioni del discusso leader, mentre il lobbista Jack Abramoff, con il quale DeLay aveva legami stretti, si era dichiarato colpevole di frode giovedi' scorso. DeLay, stretto alleato del presidente George W. Bush, aveva gia' abbandonato temporaneamente nel settembre 2005 il suo incarico di capogruppo dela maggioranza repubblicana, dopo le accuse di corruzione e riciclaggio di denaro che lo stanno portando in tribunale in Texas. Il leader repubblicano si dichiara innocente, ma le norme del partito obbligano i leader che abbiano ricevuto incriminazioni a rinunciare alla presidenza durante il procedimento giudiziario. D'altra parte DeLay e' un recordman delle questioni giudiziarie. Oltre alla vicenda della corruzione, DeLay e' autore di una modifica dei distretti elettorali del Texas ora all'esame della Corte Suprema per possibile incostituzionalita'. Nel 2004 ricevette anche una reprimenda del Comitato etico della Camera dei Rappresentanti dopo che un privato che intendeva influenzarne il voto gli aveva pagato un viaggio all'estero, tanto che dopo la rielezione di Bush, i senatori repubblicani cercarono di addolcire il regolamento del Congresso sui parlamentari inquisiti. Oltre a questa analogia con Cesare Previti ed alla incriminazione per corruzione, vi sono anche le accuse di militanza a sinistra lanciate ai magistrati che avrebbero dovuto processarlo e la creazione di un sito personale che incentra l'autodifesa sulle critiche ai magistrati che lo dovevano processare. La sua vicenda ha generato persino una crisi del sistema giudiziario del Texas. ___________ NB:
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La politica e la legge: il mio giudice e' un animale di partito |