NEW del 23 ottobre 2005

 
     

Caso DeLay : quelle toghe rosse al di la' dell'oceano
di Giulia Alliani

Il capo dimissionario della maggioranza repubblicana alla Camera, Tom DeLay, incriminato per riciclaggio di denaro, e per associazione a delinquere in un piano di finanziamento elettorale illegale, e' comparso venerdi' in tribunale, a Austin nel Texas, ma l'udienza, appena iniziata, e' stata sospesa.

Bob Perkins, il giudice designato, ha dichiarato la sospensione provvisoria dell'udienza, motivandola con la richiesta di astensione pervenutagli da parte della difesa, in quanto Perkins stesso e' un Democratico che, anche di recente, ha offerto contributi al Partito Democratico e a candidati Democratici. L'istanza degli avvocati verra' portata di fronte al giudice Schraub, Repubblicano, che nel giro di un paio di settimane fissera' un'udienza per decidere se il giudice Perkins debba astenersi o no.

DeLay proclama la propria innocenza, sostiene che verra' certamente scagionato, perche' le accuse sono infondate, e accusa il procuratore distrettuale Ronnie Earle, un Democratico, di aver condotto l'inchiesta per motivi politici, e di aver architettato una vendetta.

DeLay e' libero dietro pagamento di una cauzione di 10.000 dollari, fissata mercoledi' a Houston, nell'ufficio dello Sceriffo, dove gli sono state prese le impronte digitali e scattate le foto segnaletiche. Venerdi' le foto segnaletiche di DeLay, allegro e sorridente, dominavano sulle prime pagine di tutti i giornali del Texas.

Ronnie Earle e' procuratore distrettuale della stessa contea da quasi trent'anni, durante i quali ha perseguito uomini politici di diversa appartenenza, ma soprattutto Democratici. Dopo l'udienza ha dichiarato che ritiene assurdo che il giudice Perkins debba astenersi dal caso.

"Che cosa penso di questa istanza? Per fare un caso limite" ha detto Earle "sarebbe come dire che un giudice che ha offerto un contributo all'associazione 'Fermiamo il Crimine', non puo' occuparsi di un caso di rapina. E poi - ha aggiunto - questo giudice ha fama di essere assolutamente imparziale nei confronti di chiunque sia sottoposto al suo giudizio. Non e' l'appartenenza ad un partito politico a determinare la qualita' della giustizia".

Il giudice Perkins gode di grande considerazione fra i penalisti texani, sia Repubblicani che Democratici, compresi gli avvocati di altri personaggi coinvolti nel caso DeLay. All'udienza di venerdi' Dick DeGuerin, l'avvocato di DeLay, ha fatto rispettosamente notare che il giudice Perkins, fra le altre, aveva fatto un'offerta anche all'associazione di ispirazione liberal 'MoveOn' che, sempre a detta di DeGuerin, aveva "messo in vendita delle magliette con la foto segnaletica di deLay".

Il giudice Perkins ha risposto: "N.1: prima di tutto, lasciatemi dire che io questa maglietta non l'ho neanche vista. N.2: io non l'ho comprata. N.3: che io sappia, l'ultima volta che ho dato un contributo a 'MoveOn' e' stato prima delle elezioni di novembre dell'anno scorso, quando l'associazione era soprattutto impegnata a sostenere il senatore Kerry".

Anche da parte di 'MoveOn' c'e' stata un'immediata smentita: "I casi sono due: o l'avvocato DeGuerin e' male informato o ha mentito in tribunale - ha detto Tom Matzzie, responsabile dell'associazione a Washington - Gli americani sono stufi della corruzione al Congresso, e pensano che il posto, senza DeLay, ci guadagnera'".

Questa settimana l'avvocato DeGuerin ha depositato agli atti del processo un elenco con dozzine di contributi del giudice Perkins a cause o persone che vanno annoverate fra quelle avverse a Tom DeLlay. Fra queste: 1175 dollari al Senatore John Kerry del Massachusetts, candidato l'anno scorso alle elezioni presidenziali, 400 dollari al Democratic National Committee, e 200 dollari a MoveOn.

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Speciale Mani Pulite

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