NEW del 18 novembre 2005

 
     

Giustizia : audizione avvocati in Commissione alla Camera
di red

E' stata critica - con qualche apertura - l'audizione dell'Unione Camere Penali ieri in Commissione Giustizia alla Camera, e critico pure il giudizio sull'audizione stessa.

Gli avvocati, ha detto al termine dell’incontro Renato Veneruso, vicepresidente Oua, hanno "chiesto più volte di uscire dalle polemiche e di approfondire il dialogo", ma "e la tempistica ne è l’indubbia riprova, l’auspicata interlocuzione è stata desolatamente insufficiente".

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente varato nove dei quattordici decreti legislativi previsti dalla Legge 150/2005. L’Organismo Unitario dell’Avvocatura, con un documento approvato dall’assemblea riunitasi ad Ostia il 21 ottobre scorso, ha valutato i primi sette decreti legislativi previsti dalla legge sulla 'Riforma dell’Ordinamento Giudiziario' e ieri una delegazione composta da Renato Veneruso e da Pier Giorgio Avvisati (responsabile della commissione Oua sull’ordinamento giudiziario), ha consegnato in commissione Giustizia le proposte e le osservazioni emerse.

A giudizio degli avvocati, fra i decreti si salva solo quello "sugli illeciti disciplinari che ha saputo ampiamente declinare i principi della legge delega attraverso figure tipiche di illecito totalmente da noi condivise, anche se preoccupa la previsione della offensività della condotta come necessaria ad integrare la rilevanza disciplinare del fatto". L'OUA ritiene positiva la disposizione che "impone ai P.M. di chiedere l’assenso espresso per l’adozione di misure cautelari personali e reali", quella che "sia il solo procuratore capo ad avere l’esclusiva competenza ad intrattenere i rapporti con la stampa", e l'accorgimento che i comunicati siano a nome dell'ufficio e non del singolo incaricato dell'inchiesta.

Per il resto, "la gran parte dei decreti risente dell’evidente preoccupazione del legislatore delegato di evitare ulteriori censure di illegittimità costituzionale per contrasto con l’art. 76 della Costituzione, il che ha determinato una pedissequa riproposizione dei principi contenuti nella legge delega, senza alcuno sforzo di integrazione in melius delle peraltro numerose lacune ed incongruenze della stessa". Per alcuni dei decreti, l'Avvocatura lamenta che lo spazio riservato ai legali e' modesto, mentre sulla separazione delle carriere fra giudici e PM ritiene ancora inadeguate le modifiche.

Riguardo al decreto sulla riforma dell’Ordinamento Giudiziario (il settimo sui quattordici complessivi), gli avvocati ricondano che le novita' della gerarchizzazione dell'ufficio in relazione al compito assegnato al procuratore capo di determinare i criteri di organizzazione dell’ufficio e di assegnare dei procedimenti furono criticamente evidenziati da parte dell’O.U.A., anche se il tutto e' temperato dalla previsione di un delegato. Gli avvocati criticano pure l'eliminazione della previsione del potere di avocazione del Procuratore Generale.

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