NEW del 05 ottobre 2005

 
     

Iraq : Rumsfeld promette di occuparsi della difesa dei giornalisti
di Mauro Giannini

Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Donald Rumsfeld ha detto di condividere le preoccupazioni espressegli circa la sicurezza dei giornalisti in Iraq, a seguito delle varie petizioni rivoltegli dalle organizzazioni dei media e dai gruppi per la liberta' di stampa.

Il presidente del comitato del Senato USA per le forze armate, John Warner, aveva sollevato la questione dei giornalisti arrestati e sparati dai soldati americani in un incontro con Rumsfeld ed i capi di Stato Maggiore il 29 settembre 2005.

Cio' e' accaduto dopo che Warner aveva ricevuto le lettere del Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti e del direttore globale della Reuters e telefonate dal direttore responsabile del Wall Street Journal Paul Steiger. Rumsfeld ha detto a Warner che prendera' la questione "immediatamente in considerazione".

Il Generale George Casey, comandante degli Stati Uniti in Iraq ha detto al comitato che seguira' la faccenda: "è un tema che prendiamo molto seriamente. E che non appena saro' di nuovo a Baghdad riuniro' i giornalisti locali e discutero' delle loro preoccupazioni con loro". Warner ha suggerito un incontro di Casey con le organizzazioni che avevano portato i problemi di sicurezza all'attenzione del comitato del senato.

Il comitato internazionale per la protezione dei giornalisti nota che le truppe americane hanno ucciso 13 operatori dei media da quando la guerra in Iraq e' cominciata, nel mese di marzo del 2003 e sottolinea che diversi fra questi episodi suggeriscono l'indifferenza dei soldati degli Stati Uniti alla presenza dei civili, compresi i membri della stampa. Il rapporto rileva che almeno altri 40 giornalisti e 21 operatori di supporto dei media sono stati uccisi durante il conflitto iracheno.

Al momento, poi, cinque giornalisti iracheni sono detenuti senza accuse dalle truppe USA. I giornalisti sono il cineoperatore della CBS Abdel Amir Younes Hussein, il reporter Ammar Daham Naef Khalaf della France Presse, i cineoperatori della Reuters Samer Mohamed Noor e Ali Omar Abrahem Al Mashadani, ed il corrispondente di Al-Arabiya Hameed Majed.

Gli Stati Uniti hanno imposto l'evacuazione degli operatori della stampa - "per motivi di sicurezza", ma pena l'arresto o l'allontanamento con la forza - da molte zone calde, come l'assedio di Najaf. Unica eccezione i giornalisti al seguito dell'esercito, i cosiddetti "embedded".

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