NOTIZIARIO del 07 agosto 2004

 
     

Iraq : Allawi chiude sede Baghdad di Al Jazira
di Rico Guillermo

Il governo ad interim dell'Iraq ha annunciato oggi di aver chiuso per un mese l'ufficio di Baghdad dell'emittente satellitare in lingua araba del Qatar Al Jazira.

Il governo - che non ha fornito particolari spiegazioni per la chiusura - ha detto di aver "chiesto ad un comitato indipendente di controllare Al Jazira nelle ultime quattro settimane... per vedere che genere di violenza stanno sostenendo, incitamento all'odio e problemi e tensioni razziali" ha detto il primo ministro Iyad Allawi, aggiungendo che "questa e' una decisione presa dal comitato di sicurezza nazionale per proteggere la gente dell'Iraq, negli interessi del popolo iracheno".

Da parte sua Al Jazira ha promesso di continuare la corrispondenza dall'Iraq malgrado la chiusura ed ha espresso il suo rincrescimento per l'azione, ritenuta ingiustificata. In una dichiarazione la rete televisiva ha detto che quanto accaduto e' contrario agli impegni presi dal governo iracheno per cominciare una nuova era di apertura e libera informazione. Nella sua dichiarazione Al Jazira imputa chiaramente alle autorita' irachene la sicurezza del suo personale a Baghdad ed altrove in Iraq.

Tuttavia, il personale dell'ufficio di Baghdad dell'emittente dice che la decisione di chiudere l'ufficio era stata prevista con un certo anticipo, visto l'aumento delle difficolta' a coprire le notizie da Baghdad dato che i funzionari iracheni hanno negato i permessi alle richieste presentate dai giornalisti.

L'accaduto segue i rapporti del ministero della fidesa degli Stati Uniti Donald Rumsfeld che accusavano Al Jazira ed altri media arabi di sfruttare i loro notiziari per danneggiare l'immagine degli Stati Uniti nel mondo arabo. Ma Al Jazira e' stata accusata frequentemente dagli Stati Uniti e dalle autorita' irachene di incitare alla violenza selezionando e tagliando le notizie ad arte.

Questo mese, il ministro degli affari esteri iracheno, Hoshyar Zebari, aveva criticato Al Jazira, la saudita Al-Arabiya Saudi ed altre stazioni arabe ed iraniane (la televisione del libanese Al Manar e l'iraniana Al Alam) per i loro servizi dall'Iraq, minacciando di chiudere i loro uffici di Baghdad. Zebari aveva detto che questi media funzionano "contro gli interessi, la sicurezza e la stabilita' del popolo iracheno", aggiungendo: "non tollereremo piu' questo in avvenire".

Muhammad Bashar Al Faidhi , portavoce dell'associazione degli studiosi musulmani (AMS) ha criticato la chiusura e si e' detto deluso di apprendere che il discorso di liberta' del nuovo governo non viene messo in pratica. Viene evidenziato che Al Jazira e' molto veritiera nei suoi reportage e che vengono criticate le notizie trasmesse, ma non quelle che invece la stessa televisione si impegna a censurare. Al Faidhi ha commentato che questa vicenda insegna molto sull'influenza americana sul nuovo governo.

Saed Al Bourini, Iracheno che vive negli Stati Uniti, ha detto che gli USA non desiderano una fonte araba di notizie che operi "in modo indipendente".

I giornalisti di Al Jazira sono stati anche fatti segno di violenza . Due di essi furono arrestati ed internati in una prigione USA in Iraq, mentre prendevano notizie su un attentato, ed hanno raccontato di aver subito abusi e violenze in quanto sospetti terroristi. Furono rilasciati solo dopo varie proteste dell'emittente.

Anche i giornalisti occidentali non sempre hanno avuto un buon trattamento durante la guerra di Bush, e alcuni di essi sono morti, quattro per mano americana, senza che che fossero mai puniti i colpevoli della loro uccisione.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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