NEW del 21 agosto 2005

 
 
       
 

Iraq : Al Qaida , appello contro costituzione che non è ancora pronta
di Rico Guillermo

Al Qaida ha rivolto oggi un appello a boicottare il referendum per la conferma della Costituzione dell'Iraq, previsto per il 15 ottobre. L'appello e' stato rivolto ai Sunniti dal gruppo terrorista Ansar al Sunna che hanno definito mendaci gli inviti ai Sunniti a partecipare al referendum per recuperare i loro diritti.

Il negoziatore sunnita Saleh al Motlak ha invece lamentato la marginalizzazione dei Sunniti - che si oppongono al federalismo - nel dibattito. I Sunniti per la verita' si erano chiamati fuori dal dialogo costituente ben due volte, la prima con il boicottaggio delle elezioni, e la seconda dopo l'istituzione un comitato per la Costituzione che assegnava loro un numero di membri maggiore dell'effettiva rappresentanza.

Intanto il governo iracheno ha valutato la possibilita' di un nuovo ritardo di una settimana della presentazione al parlamento della bozza di Costituzione, gia' rinviata. Lo ha comunicato il portavoce del governo Leith Kubba alla stampa a Baghdad, dicendo che cio' avverra' se il testo non sara' presentato domani. Sembra infatti che al 15 agosto altri giorni siano trascorsi senza alcun significativo progresso.

Ove il testo non giunga in assemblea, ha sottolineato Kubba, si dovra' sciogliere il parlamento e andare a nuove elezioni, mentre l'attuale governo dovrebbe sbrigare solo le questioni urgenti i attsa di essere sostituito da uno nuovo. Tuttavia, ha detto il portavoce, le divergenze si vanno riducendo e tutti sono determinati a trovare un accordo.

L'ambasciatore americano Zalmay Khalilzad aveva sollecitato i Curdi ad attenuare la loro posizione sulla suddivisione delle ricchezze petrolifere ed il diritto all'autodeterminazione, e questi si erano gia' detti disponibili a rinunciare all'autodeterminazione (avevano gia' rinunciato all'indipendenza) qualora gli Sciiti avessero fatto lo stesso sull'Islam quale fonte legislativa.

Un commentatore ha chiosato che c'e' un gruppo che vuole una costituzione del ventnesimo secolo, ed un altro che ne vuole una del settimo secolo, aggiungendo che sfortunatamente gli Stati Uniti mettono i due gruppi sullo stesso piano e vogliono solamente che il testo sia pronto in tempo.

La fretta degli USA e' spiegabile probabilmente con la volonta' di disimpegnare presto se stessi e gli scalpitanti alleati (fra cui Gran Bretagna e Italia che avevano gia' annunciato parziali o totali ritiri di truppe) senza perdere la faccia.

Per la questione della parita' fra posizioni piu' o meno progressiste va considerato invece che gli Sciiti - sebbene esprimano una posizione lontana da quelle delle moderne democrazie - rappresentano il 60% della popolazione irachena. Tuttavia questi ultimi si sono opposti all'indipendenza dei Curdi, per cui dovrebbero fare qualche concessione.

Diversi sono i punti ancora controversi sul tavolo, e la situazione politica del Paese si complica considerando che la maggior parte dei poliziotti sono Sciiti, mentre l'esercito e' per lo piu' affidato ad ex generali delle truppe di Saddam Hussein.

Speciale pace

Speciale diritti

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