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NEW del 19 luglio
2005
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Iraq
: verso una nuova Costituzione , ma occorre sostegno Ormai sono passati più di due anni della caduta del regime di Saddam in Iraq, ma i popoli di quel Paese vivono in una situazione drammatica sia per continui attentati che stanno provocando ogni giorno decine di vittime tra i civili sia per mancanza delle esigenze primarie: quella di avere l'elettricità, l'acqua potabile ma soprattutto un lavoro per i giovani disoccupati che sono vulnerabili e facilmente arruolabili nelle fila dei terroristi. Infatti, assistiamo tutti giorni attraverso le TV satellitari irachene agli arresti e alla confessione di questi giovani terroristi e potenziali kamikaze, che raccontano i crimini e la brutalità che hanno commesso quasi sempre nei confronti della povera gente. Quella gente per la quale nessuno in Occidente si è degnato a fermarsi un minuto come è stato fatto giustamente per gli attentati di Madrid e di Londra. Combattere il terrorismo è un dovere di tutti, nessuno escluso. Perché questo tipo di terrorismo globale non guarda a faccia di nessuno, e il loro scopo principale è quello di seminare l'odio tra i popoli e tra le religioni, nel mondo in generale e in Iraq in particolare. Ora, il parlamento iracheno dovrà redigere entro il 15 agosto prossimo la Costituente permanente che dovrebbe dare un nuovo statuto all'Iraq, quello di un Paese democratico, federale e multipartitico, e la stessa Costituzione verrà sottoposta al'giudizio dei popoli dell'Iraq il 15 ottobre 2005. Ma fino a quella data sia l'Unione Europea sia la comunità Internazionale devono dare ogni sostegno sia morale che materiale, in modo che i popoli dell'Iraq possono difendersi e governarsi da soli. . * giornalista curdo iracheno
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Iraq: l'UE finanziera' la preparazione della Costituzione L'Europa aiutera' l'Iraq ma rifiuta la pena di morte
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