NOTIZIARIO del 06 ottobre 2004

 
     

Yasser Arafat si dimetterà quando la Palestina sarà indipendente
di red

Il presidente dell'autorita' nazionale palestinese Yasser Arafat giura che "non vuole imporsi" e promette di lasciare la direzione del Paese quando esso sara' una nazione indipendente.

In un'intervista pubblicata ieri dal quotidiano arabo 'Asharq al-Awasat', egli si paragona a Nelson Mandela - ritiratosi nel 1999 dopo 5 anni alla testa dello Stato post-apartheid, e si impegna a lasciare il potere quando la Palestina sara' un Paese libero e indipendente.
Non e' stata ancora fissata invece alcuna data per le elezioni legislative e presidenziali annunciate il mese scorso dallo stesso Arafat.

Giovedi' scorso, all'inizio dell'operazione militare israeliana nel nord della striscia di Gaza, Arafat aveva affermato che non si sarebbe sopreso se l'offensiva avesse finito per interessare Ramallah, in Cisgiordania, dove egli e' confinato dal 2002.

Quanto alle minacce di espulsione o di assassinio da parte delle autorita' di Tel Aviv, Arafat ha detto di non essere preoccupato, all'eta' di 75 anni: "non siamo tutti potenziali martiri?".

Arafat ha anche minimizzato le assicurazioni degli Stati Uniti e dell'Unione Europea sulla sua sicurezza: "forse che Sharon respetta le promesse che ha fatto agli Americani? Forse che rispetta qualcuno al mondo?".

In effetti, come nella vicenda del muro, nonostante i ripetuti inviti dell'ONU ed un intervento degli USA, Israele sta continuando la sua operazione militare 'giorni di pentimento' come previsto: a Jabaliya e ad Beit Lahiya sono stati uccisi nella notte 3 Palestinesi, tra cui un 17enne e ne sono rimasti feriti altri 10, tra cui almeno 8 bambini.

Secondo una fonte militare israeliana, in una settimana di combattimenti a Gaza sarebbero rimasti uccisi circa 80 Palestinesi, di cui 50 erano militanti armati dell'Intifada, e 7 non avevano ancora compiuto 14 anni.

Intanto durante la riunione urgente dell'ONU sollecitata dai Paesi arabi, gli Stati Uniti hanno posto il veto ad un progetto di risoluzione che prevedeva di intimare a Israele di interrompere l'offensiva e ritirarsi da Gaza.

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